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MONDO

Dramma dei migranti

Libia. Msf: 800 migranti trattenuti in condizioni disumane a Zuwara

Critica la situazione anche per chi arriva in Europa. Particolarmente difficili le condizioni nelle isole greche: scarsa igiene e sovraffollamento nei campi dove si trovano numerosi uomini, donne e bambini in attesa di ottenere la richiesta d'asilo. La loro rabbia si somma a quella dei residenti. Contestato a Lesbo, Tsipras. Anche in Italia non mancano i casi di proteste e rivolte per gli ospiti dei Cie

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"Alcuni uomini, donne e bambini sono detenuti in condizioni disumane da più di cinque mesi, senza accesso adeguato a cibo e acqua". Il grido d'allarme arriva da Medici Senza Fronitiere che - in una nota diffusa in queste ore - descrive l'orrore che stanno vivendo "circa 800 migranti e rifugiati trattenuti in un centro di detenzione estremamente sovraffollato nella città portuale di Zuwara, a circa 100 chilometri a ovest di Tripoli".

''La situazione è critica - dichiara Karline Kleijer, responsabile per le emergenze di Msf - Invitiamo con forza tutte le agenzie internazionali presenti in Libia, i rappresentanti dei Paesi di origine e le autorità libiche a fare tutto il possibile per trovare una soluzione per queste persone entro i prossimi giorni''.

Effettuati alcuni trasferimenti, ma il problema del sovraffollamento resta
Martedì scorso, spiegano da Msf, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha trasferito via aerea 88 persone bisognose di protezione internazionale da Zuwara ad un altro centro di detenzione a Tripoli, dove saranno identificati i casi più vulnerabili potenzialmente soggetti ad un'evacuazione dalla Libia. Le autorità libiche hanno invece trasferito alcune persone in altri centri di detenzione nel tentativo di ridurre l'eccessivo sovraffollamento, continua il comunicato, mentre l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha avviato il processo di ''ritorno volontario umanitario'' per alcuni detenuti. Tuttavia, secondo Msf, centinaia di persone restano ancora all'interno del centro senza una soluzione in vista

Rifugiati e migranti detenuti arbitrariamente
Ogni giorno che passa la situazione peggiora sempre di più con un numero crescente di rifugiati e migranti detenuti arbitrariamente, aggiunge l'organizzazione, secondo cui dal 18 aprile scorso - giorno in cui è iniziato l'intervento dell'équipe di emergenza di Msf - altre 500 persone sono state portate in una struttura già sovraffollata. "Al momento, nel centro di detenzione di Zuwara c'è il quadruplo delle persone che potrebbe contenere il suo spazio, talmente ristretto che è quasi impossibile per le persone sdraiarsi a terra", afferma la nota.

Al centro arrivate persone malnutrite finite nelle mani dei trafficanti
Un gran numero di rifugiati, migranti e richiedenti asilo a Zuwara hanno già sopportato allarmanti livelli di violenza e sfruttamento in Libia e durante gli strazianti viaggi dai loro Paesi d'origine, prosegue l'organizzazione, secondo cui alcune delle persone portate al centro di detenzione erano malnutrite all'arrivo perché tenute prigioniere da reti di trafficanti nell'area. 


Drammatica la situazione nelle isole greche
La situazione resta drammatica anche per i migranti che riescono a raggiungere l'Europa. Molti i centri - dove vengono accolti e registrati in attesa delle procedure per richiedere asilo - che versano in pessime condizioni igienico-sanitarie. Torna alla ribalta - proprio in questi giorni - il caso delle isole greche che si sono trovate - del tutti impreparate - ad affrontare la gestione di migliaia di profughi. Ieri a Lesbo - per toccare la situazione con mano è arrivato anche il primo ministro Tsipras. Le Ong - come Medici Senza Frontiere - lamentano come alcuni campi - dove si trovano anche minori -continuino ad essere - dopo anni - invivibili.  Le procedure per la richiesta d'asilo - spiegano - continuano ad essere molto lente e questo di certo non aiuta.



Come documentano foto e immagini, si vedono bambini, costretti a giocare a ridosso di strutture fatiscenti, dove non esiste neppure una rete fognaria degna di questo nome. Anche i controlli sanitari, scarseggiano.




Critica anche la situazione in Italia
Anche in Italia in molti casi, la situazione resta drammatica. Spesso, la cronaca racconta di vere e proprie rivolte di migranti che vivono in condizioni igieniche precarie. E' il caso di Cona, in provincia di Venezia - dove nel 2017 - si è registrata una vera e propria rivolta da parte di 1500 profughi per le condizioni di degrado. In molti marciarono per raggiungere la città lagunare e parlare così con il Prefetto.



Anche nei Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Lampedusa, Bologna, Torino, Gradisca d'Isonzio, Bari si sono registrati episodi analoghi con materassi e cucini bruciati e spranghe di ferro lanciate contro le cancellate. Sovraffallomanto (e scarsa igiene) anche in questi caso, la miccia che hanno innescato le forti proteste. 

Ad inizio 2018  la protesta shock a Lampedusa. Le immagini hanno fatto il giro del mondo: alcuni migranti si sono cuciti le bocche con del filo bianco. Chiedevano di essere trasferiti e di non essere rimpatriati.