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MONDO

La crisi

Libia, il Parlamento nega la fiducia al nuovo governo

Respinta la fiducia al nuovo governo di riconciliazione nazionale libico, presentato la scorsa settimana a Tunisi dal premier Fayez al Sarraj e fortemente voluto dalla comunità internazionale. Lo ha annunciato l'emittente televisiva al Arabiya

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Tobruk (Libia)
Il Parlamento libico di Tobruk ha respinto la fiducia al nuovo governo di riconciliazione nazionale libico, presentato la scorsa settimana a Tunisi dal premier Fayez al Sarraj e fortemente voluto dalla comunità internazionale. Lo ha annunciato l'emittente televisiva al Arabiya.

Il Parlamento si è riunito questo pomeriggio dopo che in mattinata non è stato possibile votare per la mancanza del numero legale: hanno votato contro 89 deputati sui 104 presenti. In tutto sono 188 i deputati eletti il 25 giugno del 2014 in Libia. Al termine della seduta il Parlamento ha però chiesto ai due membri del consiglio di presidenza del governo di riconciliazione, Omar al Aswad e Ali al Qatarani, che nei giorni scorsi si erano autosospesi contestando la nomina dei ministri, di proseguire nel loro lavoro come vice premier in attesa della presentazione di una nuova squadra di governo.

"Il premier designato libico Fayez al Sarraj ha ora una settimana di tempo per presentare un nuovo governo": lo hanno detto all'Ansa fonti informate dopo il voto negativo al Parlamento di Tobruk.

Dopo aver respinto la fiducia al governo unitario, il Parlamento di Tobruk ha abrogato l'articolo 8 dell'accordo di riconciliazione nazionale, firmato nel dicembre 2015 a Skhirat in Marocco, e contenente disposizioni aggiuntive sul conferimento all'esecutivo del comando supremo delle Forze Armate, e quindi anche del potere di nominare gli esponenti militari e delle forze di sicurezza, oltre che di proclamare lo stato di emergenza: secondo quanto riportato dal sito informativo on-line 'al-Wasat', con 89 voti a favore su 104 presenti è stato infatti deciso di abolire la norma, già contestata sia dal generale Khalifa Haftar sia dai vice premier Ali al-Qatarani e Omar Aswad.

Tuttavia, il Parlamento di Tobruk, nonostante abbia bocciato il governo di unità nazionale proposto dal Consiglio presidenziale libico, ha approvato l'accordo mediato dall'Onu raggiunto a dicembre in Marocco. L'intesa prevede per la Libia una transizione politica e in base al quale il Consiglio presidenziale libico opera. 

L'ipotesi di un intervento italiano in Libia
"Non è previsto nessun intervento militare dell'Italia in Libia, se non richiesto dal nascente governo libico". Lo precisano fonti della Difesa italiana dopo quanto scritto da La Repubblica. "L'Italia è pronta ad azioni militari: se sarà necessario, agiremo con i nostri alletti su richiesta del governo di Tripoli e nel quadro dettato dalle risoluzioni dell'Onu" riporta oggi il quotidiano, citando fonti di Palazzo Chigi.  

In ogni caso, continuano fonti della Difesa, "l'intervento non sarà mai della sola Italia, ma della coalizione internazionale di cui l'Italia farà parte. Al momento nulla è previsto".