Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/lingotto-franceschini-pd-non-lontano-dalla-sinistra-ma-partito-traversale-4a26c2a6-6e64-4786-98b3-1ed331c0e845.html | rainews/live/ | true
POLITICA

La convention a Torino

Lingotto, Franceschini: Pd non è lontano dalla sinistra, è partito traversale

Il ministro della Cultura auspica un dialogo col centrodestra, mentre il ministro dell'Economia, Padoan, parla di Europa e dice: "Ital-Exit mi fa rabbrividire"

Condividi
"Noi dobbiamo avere la forza di affrontare tra di noi anche alcune riflessioni che possono essere scomode, noi abbiamo tutti immaginato che lo schema destra sinistra che ha caratterizzato le nostre vite ed il secolo scorso diventasse più forte nella globalizzaziione, e per questo abbiamo cercato di classificare il populismo come destra. E' troppo comodo ma non è così perchè è entrato negli spazi sociali che per tradizione erano della sinistra. Noi dobbiamo avere forza di dire come parole sicurezza e merito sono parole che possiamo interpretare come forza progressista. Dobbiamo essere trasversali e Renzi ha indicato questa strada e solo i miopi hanno pensato che fosse un doloroso allontanamento dalla sinistra". Lo ha detto il ministro della Cultura, Franceschini, al Lingotto per la convention renziana. "Auspichiamo - ha proseguito - che nel centrodestra nasca un'area moderata con cui dialogare e del resto i numeri ci spingono a questo. Guardiamo in Francia, chiunque sarà a sfidare la Le Pen avrà il consenso di tutti gli altri e non si scandalizzano e noi in Italia abbiamo due Camere e tre poli e i numeri ci dicono che un polo da solo non avrà la maggioranza , il Pd deve costruire un campo largo includere e non escludere".

Contro il populismo
"Credo davvero che siano dei giorni importanti non per noi ma per il partito e in generale per il tempo che ci aspetta ha poi concluso Franceschini - La relazione di Matteo mostra volontà di cercare una strada. Il cambiamento di stagione non è legato al voto del referendum anzi io penso che a distanza si possa con più serenità riconoscere che la vittoria del no è figlia di questo tempo, non un eccesso di personalizzazione. La vittoria del no al referendum è figlia di quel vento che soffia forte ed è quello del populismo che in Italia ha le facce di Grillo e Salvini".

Padoan
"Di questi tempi vanno molto di moda scenari apocalittici sulla Ital-exit. Mi fanno rabbridire. Chi fa queste proposte non ha nessuna idea dei danni economici, sociali, culturali, che andrebbero a colpire i normali cittadini, tutti noi, tutti voi. Noi non lo faremo succedere". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Lingotto. "Rischia di crescere l'idea  - ha proseguito - che l'Europa sia più parte del problema che della soluzione. Così non va, deve essere cambiata. E qual è il problema? La disoccupazione giovanile, si perde l'orizzonte. Il problema deve essere affrontato e le soluzioni proposte sono terrificanti fuori dall'Europa: nazionalismo, frantumazione. Ma si può cambiare, la prima cosa da fare è cambiare le priorità: la priorità numero uno deve essere una crescita che sia inclusiva. Tutti devono essere inclusi e se non lo sono la politica economica sta sbagliando".