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Coronavirus

Polemica Regione-Governo

La Lombardia già domani in zona arancione. Ma è scontro sui dati

Boccia: i dati della Lombardia erano incompleti. La Regione: da noi nessuna rettifica, aggiornamento condiviso con Iss. Il Pd lombardo: i guariti contati dalla Regione tra i contagiati, errore segnalato dai sindaci. In arancione anche la Sardegna

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E' scontro tra il governatore lombardo Fontana e il Governo sui dati che hanno portato all'inclusione in zona rossa della Lombardia, che domani passa in arancione. In zona arancione da domani anche la Sardegna, finora gialla: lo stabilisce l'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Sale dunque a 14 il numero delle Regioni arancioni da domenica.
 
Boccia: i dati della Lombardia erano incompleti 
Il presidente Fontana conosce il rigore dell'Istituto superiore di sanità e sa come sono andate le cose. A volte basta dire la verità per essere nel giusto. I dati trasmessi la scorsa settimana erano incompleti, per ammissione degli uffici di Regione Lombardia. Questa settimana hanno trasmesso e certificato dati che loro stessi hanno definito 'rettificati'".

E' quanto afferma il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che, intervistato dal Corriere della sera, spiega il rientro in fascia arancione della Lombardia.

"Il sistema funziona, ancora una volta lo ha dimostrato - osserva - la prima volta l'Rt della Lombardia scese di oltre un punto. E anche ora, grazie alle misure regionali e alle limitazioni delle festività, è tornato sotto l'1. Il governo si è attenuto ai dati di Regione Lombardia e non c'era bisogno del Tar".

L'Rt sotto l'1 è "la conferma che le misure delle festività natalizie erano giuste. Se da noi c'è un miglioramento del rischio mentre tutta l'Europa è in ginocchio un motivo ci sarà. Ma non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo allineare la quotidiana difesa delle reti sanitarie con il piano vaccini". 

Sulla riduzione delle dosi di vaccino, "Arcuri ha messo in mora Pfizer per aver ridotto i trasferimenti. Non ci fermeremo, saremo durissimi sul rispetto delle quantità". La speranza è il vaccino italiano: "Speriamo di avere Reithera in estate". 

Iss: la Regione ha modificato i dati
La stima dell'indice Rt della Lombardia è stata cambiata perché la Regione ha modificato i dati inviati all'Iss sul numero dei pazienti sintomatici. Lo afferma l'Istituto Superiore di Sanità in una nota.

"L'Istituto Superiore di Sanità è un organo tecnico scientifico che lavora con i dati inviati dalle Regioni e Province autonome e ripetutamente validati dalle stesse - dice nella nota l'Iss -  "Questo - spiega la nota dell'Iss - avviene da 37 settimane regolarmente con tutte le Regioni e Province autonome. La Regione Lombardia, nella settimana corrente, ha modificato i dati relativi alla settimana precedente il 22 gennaio. La modifica ha riguardato in particolare il numero di pazienti sintomatici con infezione confermata sui quali si basa il calcolo dell'Rt. Questa variazione - conclude la nota - ha comportato la modifica della stima di Rt della settimana precedente".

Al di là delle polemiche, la Lombardia dovrebbe passare già domani in zona arancione. Lo prevede l'ordinanza allo studio del ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, che darà conto del cambiamento di colore. I nuovi dati forniti dalla Regione la farebbero, infatti, tornare in fascia di rischio inferiore rispetto al rosso.

Lombardia: da noi nessuna rettifica, aggiornamento condiviso con Iss
''Nessuna richiesta di rettifica, ma un  necessario aggiornamento di un 'campo del tracciato', tracciato che  quotidianamente viene inviato all'Istituto Superiore di Sanità''. Lo  scrive in una Nota Regione Lombardia, rispondendo all'Iss, a proposito della controversa questione del calcolo dell'Rt che ha stabilito che  la Lombardia finisse in zona rossa. ''Azione, condivisa con l'Istituto Superiore di Sanità - prosegue la  nota - resasi necessaria a fronte di un'anomalia dell'algoritmo utilizzato dall'Iss per l'estrazione dei dati per il calcolo dell'Rt,  segnalata dagli uffici dell'assessorato al Welfare della Regione e  condivisa con Roma".

Fontana: fiduciosi zona arancione, da noi dati corretti
"Attendiamo da Roma con fiducia notizie che potrebbero determinare il passaggio della nostra Regione in zona arancione. Per quanto riguarda la trasmissione dei dati, Regione Lombardia ha sempre mandato dati puntuali, precisi e corretti". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ai microfoni del Tg3 regionale.  

Pd Lombardia: sindaci avevano denunciato dati sballati 
"Qualche giorno fa i Sindaci di Peschiera, Cesano Boscone, Segrate, Vittuone e altri Comuni avevano denunciato gravi errori e dati sballati nel sistema informatico di Regione Lombardia sui contagi, con i numeri dei positivi sui territori schizzati da un giorno all'altro alle stelle e cittadini ormai Covid-negativi segnalati da Regione come ancora positivi". E' quanto sottolinea in post su Facebook il consigliere regionale del Pd, Pietro Bussolati, sul caso dei numeri poi aggiornati sui contagi che la scorsa settimana hanno portato la Lombardia in zona rossa. 

"Avevo chiesto di verificare i dati di Aria (società acquisti di Regione) che è la fornitrice del sistema, e chiesto se non ci fosse correlazione con i dati trasmessi al Governo nazionale. Ci avevano risposto che non era così, che i dati non erano gli stessi.

Casualmente, due giorni dopo - osserva Bussolati -, la Giunta Fontana si è messa a correggere i dati sballati e ha inviato una rettifica al Governo, e oggi vengono ridotti i contagi sul sistema informatico regionale a disposizione dei sindaci. Proprio oggi sono stati rettificati, così come rettificati sono i dati nazionali. L'errore di calcolo è esattamente lo stesso, i guariti non considerati come tali e quindi lasciati per errore tra i contagiati". 

Da qui l'attacco alla Regione dell'esponente dem: "Si sono accorti dell'errore dopo la denuncia dei Sindaci! È vergognoso che Fontana e la sua giunta abbiano commesso un errore così grave e se ne siano accorti così in ritardo, solo dopo le nostre segnalazioni. A pagare sono i commercianti e gli artigiani lombardi, i lavoratori, i cittadini, gli studenti. Non ci sono scuse: dimissioni".