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POLITICA

Continua la protesta

M5S diserta l'Aula per protesta contro la presentazione dell'Italicum

Solo tre i deputati presenti in aula e si imbavagliano durante il discorso del Presidente Boldrini che definisce gravissimi gli episodi di ieri. Intanto l'ufficio di presidenza chiede sanzioni immediate. Commissioni occupate. Deputate Pd denunciano De Rosa per offese sessiste

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Deputati Movimento 5 Stelle presenti in aula (Ansa)
Roma
Sono presenti solo tre deputati del Movimento 5 Stelle in aula. Seduti nei loro banchi ascoltano il discorso della Presidente Laura Boldrini che definisce "gravissimo ed estraneo ad ogni cultura istituzionale e prassi democratica" quanto avvenuto ieri sera a Montecitorio. I deputati Loredana Lupo e Fabio Toninelli si sono messi un bavaglio alla bocca.
Disertano l'Aula, dopo la bagarre per l’approvazione del decreto Imu-Bankitalia, per protesta contro la presentazione della legge elettorale, all'ordine del giorno nella seduta di oggi. "Il nostro gruppo non parteciperà a questa seduta sulla legge elettorale che, lo ricordiamo, è stata trasferita dal Senato alla Camera grazie al M5S. Le violazioni procedurali degli ultimi giorni sono state troppo violente" ha detto Tonielli prima di abbandonare l'Aula con gli altri due grillini. E riferito alla presidente Boldrini "Questo è il luogo del pluralismo e lei lo ha ghigliottinato".

Tra le urla dei grillini in Commissione Affari Costituzionali Pd e Forza Italia hanno approvato il testo dell'Italicum senza emendamenti in modo da farlo approdare in aula .I deputati 5 Stelle in segno di protesta hanno cercato di occupare l'aula della Commissione e  hanno bloccando l'uscita dei parlamentari. Ci sono stati anche spintoni e scontri fisici. Gli esponenti del Pd Nico Stumpo e Emanuele Fiano sono quasi venuti alle mani tanto che è stato necessario l'intervento dei commessi. 

Boldrini "episodi gravissimi"
"Ieri abbiamo assistito a comportamenti estranei alla cultura istituzionale e a ogni prassi democratica" ha detto in aula la Presidente Boldrini aprendo la seduta con all'ordine del giorno la riforma elettorale. E rivolge un appello ai deputati per "comportamenti consoni a un'Aulaparlamentare e a non ostacolare i lavori attraverso azioni al di fuori delle regole. La Presidente della Camera ha spiegato in una nota che ha preso la decisione di applicare la "tagliola" per impedire che "le famiglie italiane dovessero preoccuparsi di tornare a pagare la seconda rata dell'Imu, come sarebbe successo se non fosse stato votato per tempo un decreto legge che pure conteneva materie tra loro molto diverse". Ed ha aggiunto "Mi sono assunta una responsabilità derivante da comportamenti altrui, da rigidità contrapposte di diverso segno che hanno scaricato l'onere di una decisione assai difficile sulla presidenza della Camera".

M5S abbandona ufficio di presidenza
La presidente della Camera Laura Boldrini ha convocato un'ufficio di presidenza su quanto accaduto ieri in Aula ma il M5S lo abbandona per protesta. "Dopo aver atteso mezz'ora ci siamo allontanati dall'ufficio di presidenza perché la Boldrini era riunita con la maggioranza per decidere il da farsi. Decidono sempre fuori dalle sedi competenti e noi non ci stiamo" ha detto il deputato Luigi De Maio. Le porte di accesso agli uffici della presidente della Camera Laura Boldrini a Montecitorio erano sbarrate da ieri sera.

Sanzioni immediate
L'ufficio di presidenza ha chiesto sanzioni rapide e immediate. Da tutti i componenti è giunta la richiesta unanime che l'istruttoria dei questori sia conclusa in tempi rapidi, prima di lunedi' prossimo, e che le sanzioni siano "efficaci e immediate".
Durante la riunione la Presidente Boldrini ha definito gravissime le ingiurie sessiste da parte di un deputato M5s nei confronti di alcune deputate Pd. Sette deputate Pd hanno infatti denunciato il parlamentare De Rosa per insulti sessisti. 

Commissioni occupate
"Avevo messo in guardia la presidente Boldrini in questi giorni: se si sopprimono i diritti dell'opposizione, il conflitto si sposta oltre le regole e forse oltre il parlamento. Sono molto preoccupato, la 'tagliola' è stata una scelta irresponsabile in un momento di tensione sociale molto alta del nostro Paese. Se non ci fosse il Movimento 5 stelle ci sarebbe stata un'escalation come quella dopo la rielezione di Napolitano. Il risultato è che da ormai 12 ore nessuna commissione alla camera riesce a riunirsi", ha scritto Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera. Dello stesso tono le dichiarazioni di un altro grillino, Giuseppe Brescia, che parla di “atto di inaudita violenza” da parte di Boldrini: "Ieri è stata varcata una soglia. Nel momento in cui si vanno a rompere gli equilibri, già labili, tra opposizione e maggioranza, l'opposizione deve andare oltre il regolamento. È ovvio che se noi subiamo attacchi così gravi, i cittadini che sono fuori non manterranno la calma". 

La commissione Giustizia non è la sola nel mirino dei “cittadini” e l’occupazione sembra assumere i contorni di un modus operandi degli uomini di Grillo. "Ora siamo in Commissione Affari Istituzionali per bloccare la seduta sull'Italicum o Silvium o porcellum 2.0. Noi non li molliamo!", ha scritto su Facebook il deputato 5 stelle Giorgio Sorial, quello del Napolitano “boia” per intendersi. Mentre sempre sul social network Riccardo Nuti (M5s) denuncia: "Hanno chiuso le porte della commissione. Non era mai accaduto. Intanto la stampa è arrivata anche a difendere lo schiaffeggiattore Dambruoso senza dire che ieri è stato stracciato il regolamento della Camera. Uno dei nostri è stato chiuso dentro la commissione Giustizia". Il deputato parla infatti di uno stato di 'stato di polizia' nei loro confronti alla Camera. Anche Silvia Giordano aggiunge: "Da ieri, da prima che iniziasse la nostra protesta, da quando si era capito che la Presidente Boldrini mettesse la tagliola, sembra uno stato di polizia, ormai appena ci muoviamo siamo seguiti dai commessi, non vogliono farci entrare in commissione, ieri sera non ci volevano neanche far uscire... come se fossimo stati noi a volere la morte della democrazia, come se avessimo picchiato noi qualcuno, come se fossimo noi i criminali. La colpa non è loro. Seguono ordini. Il problema è  chi da questi ordini. Per fortuna ci sono video, foto... informatevi perché i tg non vi diranno mai come  tanno davvero le cose".

Speranza zittito riuncia all'intervista
Rissa in sala stampa alla Camera, ma non sarà probabilmente l’ultimo capitolo di questa travagliata giornata, tra i deputati grillini e il capogruppo Pd, Roberto Speranza, che alla fine non è riuscito parlare alle telecamere. Il deputato Pd stava per rilasciare una dichiarazione in sala Frascarelli quando un drappello di deputati M5s gli ha urlato contro "fascista, sei un fascista". A quel punto è nata una discussione piuttosto animata. Nel gruppo dei grillini i parlamentari Alessandro Di Battista e Giulia Sarti. Alla fine Speranza ha rinunciato.