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ITALIA

Ramificazione in tutta Italia

Mafia, operazione contro clan Brancaccio: 34 arresti. C'è anche il fratello di Giovanni Lo Porto

La Polizia e la Guardia di Finanza di Palermo stanno lavorando in tutta Italia: Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria. Ad essere arrestati sono i mafiosi e i loro complici della cosca di Brancaccio. Il nome più noto è Pietro Tagliavia, capo del mandamento e della famiglia di Corso dei Mille, al momento ai domiciliari. E uno degli uomini a lui più vicini risulta Giuseppe Lo Porto

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Nel 25esimo anniversario della strage di via d'Amelio la lotta alla mafia è ancora una lotta da prima linea. Questa notte sono state arrestate 34 persone del clan Brancaccio - in tutta Italia, dalla Sicilia all'Emilia Romagna - e tra loro ci sono nomi fino a ieri insospettabili come Giuseppe Lo Porto, fratello di Giovanni, il cooperante ucciso tra Afghanistan e Pakistan da un drone americano: chiedeva giustizia e rispondeva seccamente alle scuse di Obama e intanto era al soldo dei boss nella sua terra. Sequestrate anche aziende e proprietà per 60 milioni di euro. 

Chi sono le 34 persone arrestate
La Polizia e la Guardia di Finanza di Palermo stanno lavorando in tutta Italia: Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria. Ad essere arrestati sono i mafiosi e i loro complici della cosca di Brancaccio. Il nome più noto è Pietro Tagliavia, capo del mandamento e della famiglia di Corso dei Mille, al momento ai domiciliari. E uno degli uomini a lui più vicini risulta Giuseppe Lo Porto.

Il fratello di Giovanni Lo Porto si occupava di estorsioni
A quasi tre anni dalla morte del fratello Giovanni, il fratello Giuseppe torna sulla stampa da protagonista: non più per il dolore o la dura condanna alle istituzioni ma perchè vicino al clan mafioso di Brancaccio.  Secondo la Dda di Palermo, coordinata dal Procuratore Francesco Lo Voi, Giuseppe Lo Porto sarebbe stato vicino a Pietro Tagliavia e si sarebbe occupato di estorsioni. Mentre organizzava conferenze stampa dopo l'uccisione del fratello in un raid amico Lo Porto, fanno sapere ora gli inquirenti, avrebbe organizzato gli aiuti per i detenuti utilizzando il denaro ottenuto dalle estorsioni. 

L'organigramma del mandamento e l'inchiesta
L'inchiesta ha svelato il controllo, da parte della mafia, di un gruppo imprenditoriale che opera in diverse regioni, tra le quali Sicilia e Toscana. Tra i reati contestati: minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della cosca di Brancaccio. Sono stati il mezzo per ricostruire l'organigramma delle famiglie mafiose che appartengono al mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascuno e individuando i capi.