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ITALIA

300 associazioni aderiscono all'iniziativa di Libera

Mafia, ottomila persone in corteo a Foggia contro la criminalità organizzata

Il premier Conte, di origini foggiane: "La lotta alle mafie non deve avere bandiere né colori politici"

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Don Luigi Ciotti
C'era il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, alla testa del corteo contro la mafia a Foggia. Alla manifestazione hanno partecipato, secondo le forze dell'ordine, circa ottomila persone. "Sono 165 anni che parliamo di mafia - ha detto don Ciotti dal palco - aveva ragione Falcone quando diceva che era una lotta di civiltà e legalità".

''Oggi siamo tutti foggiani. E vogliamo ricordare a questi mafiosi che hanno contro tutti noi, uno per uno, tutti i pugliesi e tutti gli italiani. E che loro non potranno che finire in galera''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a fianco di Don Luigi Ciotti alla manifestazione antimafia.

"La chiesa è sempre vicina a coloro che soffrono e che sono tentati dall'indifferenza che è la malattia spirituale di questi tempi. Il coinvolgimento è bello perché è bello sapere che si cammina per una città più fraterna e solidale". E' quanto detto dall'arcivescovo di Foggia e Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi, che ha partecipato al corteo. 

Le testimonianze
"Quando è stato ucciso mio padre siamo rimasti soli. Sembravamo degli appestati, lo Stato non c'era e vedere invece oggi questa partecipazione mi emoziona". Lo ha detto dal palco di Libera, Francesco Ciuffreda, figlio di Nicola, imprenditore edile ucciso dalla mafia nel 1990 che con altri parenti di vittime di mafia è intervenuto a conclusione del corteo di Foggia.

Al corteo ha partecipato anche Cristian Vigilante, manager sanitario a cui venerdì scorso hanno fatto esplodere una bomba sotto l'autovettura. "Sono in piazza come tutti i cittadini per manifestare contro ogni tipo di mafia - ha detto - Mi sento un cittadino come tutti e come tutti dico no alla mafia". 

Presenti 300 associazioni
Sono oltre 300 le associazioni che hanno aderito alla manifestazione "Foggia Libera Foggia" per dire 'No' alla criminalità dopo l'escalation registrata in questi primi giorni del 2020. Il primo gennaio l'incendio dei bar 'Veronik' e 'New Generation Cafe'', il 2 gennaio l'omicidio di Roberto D'Angelo, il giorno seguente la bomba sotto l'auto del manager della sanità, Cristian Vigilante, e infine, il 7 gennaio, l'incendio alla macelleria Chiappinelli.

Conte: una lotta senza bandiere e colori politici
La lotta alle mafie non deve avere bandiere né colori politici. E' una lotta che deve vederci tutti uniti nella stessa direzione e a difesa della libertà, legalità e giustizia". Lo scrive su Twitter il premier Giuseppe Conte, che è di origini foggiane, essendo nato a Volturara Appula.