Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/maitig-libia-haftar-si-fermi-italia-deve-fare-piu-5cf4c644-70a6-497e-b8cb-e3a45866183f.html | rainews/live/ | true
MONDO

Parigi: nessun piano segreto, sostegno a Sarraj

Libia, Maitig: "Haftar si fermi, Italia deve fare di più"

Il vicepresidente del governo libico avverte il generale: "Questo è un colpo di stato, se Haftar non si ferma lo annienteremo". Decine di morti, migliaia di civili in fuga

Condividi
Il generale Khalifa Haftar ha tradito il popolo libico e se non si fermerà le forze di Tripoli annienteranno ogni minaccia militare proveniente dalle sue forze armate. È questo l'avvertimento lanciato oggi in un'intervista a La Stampa da Ahmed Omar Maitig, vicepresidente del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale libico (Gna), nonché esponente di spicco di Misurata, protagonista della componente militare più attiva nella controffensiva nei confronti del generale. "Noi siamo il governo legittimo della Libia. Questo è un colpo di Stato non c'è altro modo per definirlo. Lui vuole prendere il controllo della Libia e vuole essere a capo di un suo governo militare, vuole instaurare una giunta, una vera e propria dittatura. Noi siamo per la democrazia e per le elezioni", precisa Maitig.
 
 "C'è stata una dura escalation di violenze da parte delle forze di Haftar giunte a ridosso di Tripoli, proprio quando avevamo avuto un'infinità di raccomandazioni da parte della comunità internazionale sul fatto che il generale non si sarebbe avvicinato alla capitale e ai suoi tre milioni di abitanti, o che non avrebbe nemmeno messo piede nell'ovest della Libia. Stavamo per raggiungere un buon accordo sulle elezioni", sottolinea Maitig. "Pertanto siamo stati colti di sorpresa, lui ha tradito la nostra fiducia e quella della nostra gente. Haftar ha tradito il popolo libico".

Governo, decine di morti da inizio offensiva
Almeno 32 morti e 50 feriti, questo il bilancio parziale dell'offensiva lanciata dall'esercito del generale Khalifa Haftar su Tripoli. Lo ha reso noto il ministro della Sanità del governo di accordo nazionale, Ahmed Omar, in una dichiarazione alla tv libica 'Libya Al-Ahrar' sottolineando come la maggior parte delle vittime siano civili, anche se non ne ha precisato il numero. Sono 14, invece, le vittime annunciate finora dall'esercito di Haftar.

Migliaia di civili in fuga
Negli ultimi quattro giorni, almeno 2200 persone sono fuggite a causa dei combattimenti in corso a sud di Tripoli. Lo ha reso noto oggi l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. In molti restano intrappolati, ha denunciato l'agenzia dell' Onu, mentre l'escalation militare potrebbe costringere tanti altri alla fuga. 

Si dimette  Al-Qatrani, vicepresidente del governo
Il vice presidente del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale, Ali Al-Qatrani, ha annunciato le sue dimissioni e ha espresso il suo sostegno all'operazione dell'Esercito nazionale libico (Lna) a Tripoli. Lo rende noto il Asharq Al-Awsat riportando dichiarazioni dello stesso Qatrani.   Qatrani ha detto che Fayez al-Sarraj è  "controllato" dalle milizie e tale azione "condurrà la Libia solo verso ulteriori sofferenze e divisioni".   "Attraverso l'incoraggiamento di queste milizie, Sarraj ha violato l'accordo politico sulla Libia abusando dei privilegi concessi a lui come capo del Consiglio presidenziale", sottolinea Qatrani che saluta la marcia della Lna su Tripoli con lo scopo di liberarla dalle bande terroristiche e criminali.

Maitig, vicepresidente del Consiglio: responsabilità della comunità internazionale
Secondo il vicepresidente del Consiglio Maitig anche la comunità internazionale ha le sue responsabilità. Haftar, a suo dire, "ha avuto sicuramente il via libera di taluni governi che non guardano di buon occhio il Gna". "Ci sono governi che dialogano con noi in pubblico esprimendo sostegno al Gna, ma dietro le quinte agiscono in maniera totalmente opposta sostenendo azioni che vanno contro il governo legittimo e che destabilizzano il Paese", è il suo ragionamento.  E Maitig dice di avere "parlato in maniera molto franca con il vice ministro degli Esteri russo e gli ho detto che Mosca deve inviare un messaggio forte e chiaro all'amico Haftar, ovvero che deve ritirare le forze di occupazione dall'ovest del Paese, ma anche dal sud della Libia". Noi, insiste, "non ci fermeremo davanti a nulla, andremo sino in fondo, annientando ogni suo tentativo di aggressione". Quanto all'Italia, "è un partner strategico, in questi anni ha fatto senza dubbio di più rispetto ad altri Paesi per prevenire questo genere di aggressioni da parte di Haftar". "Altri Paesi avrebbero potuto fare di più", conclude Maitig, "e anche l'Italia, mi permetto di dire, in questa fase dovrebbe fare di più".

Italia, nessun ritiro da Misurata
Nessun ritiro italiano dalla base di Misurata, in Libia. Lo confermano fonti qualificate alle agenzie smentendo le notizie circolate sui social media riguardo a un rimpatrio dei soldati dispiegati nella città libica per via aerea.

Parigi, Haftar? Nessun piano segreto. Sostegno a Sarraj
La Francia non era in alcun modo al corrente delle intenzioni del generale libico Khalifa Haftar di marciare verso Tripoli e assicura di non avere in merito nessun "piano segreto": è quanto dichiara una fonte diplomatica francese, ribadendo il sostegno di Parigi al governo legittimo di Fayez al Serraj.

Ue, Mogherin: evitare escalation
La situazione in Libia "è sempre più preoccupante", ora le priorità sono "attuare gli strumenti umanitari" ma soprattutto "evitare ogni ulteriore escalation militare e tornare sulla strada del dialogo politico". Così l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini al suo arrivo al Consiglio Ue affari esteri a Lussemburgo, aggiungendo di aver parlato questa mattina con il rappresentante speciale dell'Onu Ghassam Salamé. La Libia, ha aggiunto, anche se non era formalmente in agenda, sarà trattata dai ministri dei 28 durante la riunione.

Salvini: situazione preoccupante
"Sto seguendo la situazione ed è preoccupante": lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini durante una conferenza stampa in vista delle elezioni europee, rispondendo a una domanda sui migranti e sulle politiche di Bruxelles.

Zingaretti: inconsistente azione dell'Italia
Ha espresso forte preoccupazione per le vicende della Libia il segretario Pd Nicola Zingaretti che giudica "inconsistente" la posizione dell'Italia in merito. "Viene sottovalutato il pericolo" ha detto Zingaretti entrando al Vinitaly dove ha iniziato un giro a tappe negli stand e padiglioni, a partire da quello della Regione Lazio.