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MONDO

Belgrado in lutto

Maltempo fa strage in Serbia e Bosnia: almeno 30 vittime e 15mila sfollati

Mobilitazione di migliaia di volontari dopo giorni di piogge violente. Tweet di solidarietà da parte del tennista serbo Novak Djokovic ceh chiede aiuti per i Paesi colpiti
 

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E' salito a 30 morti il bilancio delle alluvioni in Serbia e Bosnia-Erzegovina dove si
contano circa 15.000 sfollati. "Più di 20 corpi sono stati portati all'obitorio" ha detto il sindaco di Doboj, città della repubblica autonoma serba della Bosnia (Srpska), isolata al pari di Maglaj, con centinaia di persone che si sono dovute rifugiare sui tetti. Frane e smottamenti hanno inghiottito decine di case e ci sono problemi anche nelle zone montuose, dove si sono accumulati fino a due metri di neve.
In Serbia i morti sono almeno sei, anche se si tratta di un bilancio del tutto provvisorio, e ben 95.000 case sono rimaste senza elettricità. Preoccupano soprattutto le città di Sabac e Obrenovac, a sud-ovest di Belgrado, completamente sommerse in seguito allo straripamento del fiume Kolubara. A Obrenovak, 4.000 degli 80.000 abitanti sono già stati evacuati. 

I soccorsi e gli appelli agli aiuti
Ai soccorsi, insieme alle Forze armate appoggiate da mezzi pesanti ed elicotteri, partecipano oltre diecimila volontari che hanno risposto agli accorati appelli del premier Aleksandar Vucic. Gli sfollati vengono sistemati in alberghi, centri sportivi, negli spazi della Fiera di Belgrado. Si moltiplicano gli appelli agli aiuti e quello di cui c'è più bisogno sono cibo, vestiti per bambini, articoli di igiene personale, materassi, coperte. Centri di raccolta sono stati organizzati a Belgrado e in altre città del Paese. Anche la Notte dei Musei, notevolmente ridimensionata per l'emergenza alluvioni, verrà utilizzata per raccogliere aiuti e fondi. Aiuti sono giunti dall'estero, in particolare dalla Russia, che ha inviato finora tre aerei con squadre di soccorritori e generi alimentari e medicinali. Numerosi altri Paesi hanno risposto finora agli appelli del governo di Belgrado, fra gli altri Croazia, Macedonia, Slovenia, Montenegro, Israele.

Un messaggio di solidarietà è stato espresso dal tennista serbo Novak Djokovic che chiede aiuti per la Serbia e la Bosnia colpite dalle alluvioni.




Anche la commissione Ue a Bruxelles si è mobilitata per inviare aiuti. Ora le piogge sono calate di intensità e un miglioramento è atteso dalla prossima settimana.