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ITALIA

Alla fonda a un miglio dalle coste della Sicilia orientale

Migranti, la nave Sea Watch entrata in acque italiane per il maltempo

A bordo della Sea Watch 3 ci sono 47 persone: ieri l'amministrazione comunale di Siracusa si era detta pronta ad accogliere i migranti. Il Pd vuole una commissione d'inchiesta su stragi in mare. Ambasciatore libico a Roma chiede più fondi per fermare le partenze. Procuratore per i minorenni di Catania chiede che vengano fatti sbarcare i minorenni. Il ministro Salvini valuta denuncia equipaggio Sea Watch

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La nave Sea Watch è entrata nelle acque territoriali italiane ed è ancorata ad un miglio a largo delle coste di Siracusa. L'ingresso, secondo quanto si apprende dalla Guardia Costiera italiana, è stato consentito a causa delle cattive condizioni meteo per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da 7 giorni, e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.

La Sea Watch resta per ora al largo di Siracusa, nella rada di Santa Panagia. Tra i migranti a bordo, secondo quanto riferisce l'Unicef, ci sono 8 minorenni non accompagnati. L'imbarcazione è sorvegliata a vista dalla Capitaneria di posto che impedisce a chiunque di salire a bordo o di scendere per motivi sanitari, in quanto non è stato effettuato nessuno screening a bordo.
 
Ieri l'amministrazione comunale di Siracusa si era detta pronta ad accogliere i 47 migranti che si trovano in mare aperto, a bordo della Sea Watch 3, "avvalendosi della collaborazione della Curia e di tante associazione che sono state contattate e hanno dato la loro disponibilita'". Lo ha detto  il sindaco, Francesco Italia, che ha gia' scritto al ministro della Marina mercantile e, per conoscenza, al prefetto e al comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, chiedendo di consentire l'attracco del natante. "Siracusa, città di mare e da sempre porto aperto - afferma il sindaco Italia - fa dell'accoglienza un tratto distintivo al quale non intendiamo derogare. Quando ci sono richieste di aiuto da parte di persone in stato di incertezza e di angoscia, anche a causa delle difficili condizioni meteo-marine, non si può rispondere, come ha fatto il ministro Di Maio, di rivolgere la prua verso Marsiglia: cosi' si negano solo i diritti sanciti dalle norme internazionali e della navigazione. Invece di speculare politicamente sulla sorte di 47 persone alimentando le tensioni con la Francia, il Governo autorizzi l'attracco a Siracusa della Sea Watch 3. Al resto penseremo noi, la Curia e tutte le associazioni di volontariato che si sono dette immediatamente pronte a prestare aiuto come storicamente abbiamo sempre fatto e come hanno sempre fatto la Sicilia e l'Italia".

Toninelli: andassero in Olanda
"Io fornisco anche un'alternativa: siccome sulla Sea Watch c'è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti". Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, a margine della commemorazione delle vittime della tragedia ferroviaria di Pioltello, avvenuta un anno fa, rispondendo a una domanda dei giornalisti. 

Sulla strssa linea anche il vice premier Matteo Salvini:  "Ho inviato quindici minuti fa una lettera al governo olandese in cui viene ufficialmente e formalmente incaricato di occuparsi di questa imbarcazione che batte bandiera olandese e degli occupanti presenti a bordo". 

Olanda replica: Sea Watch non spetta a noi 
L'Olanda non prenderà in carico i migranti della Sea Watch come chiesto dall'Italia. "Finché non ci saranno accordi europei su soluzioni strutturali per i migranti a bordo dei barconi, i Paesi Bassi non prenderanno parte a soluzioni ad hoc". Lo ha detto il Segretario di Stato olandese per l'asilo e le migrazioni Mark Harbers, secondo il quotidiano De Telegraaf, precisando che l'Olanda ha "preso nota della richiesta italiana, ma non è responsabile per la Sea Watch 3". 

Delrio: commissione inchiesta su stragi mare 
"Facciamo nostro l'appello lanciato da Luigi Manconi col manifesto 'Non siamo pesci' e chiediamo al Parlamento di istituire una Commissione di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo. Già dalla prossima settimana depositeremo la proposta di legge per l'istituzione della Commissione". Lo annuncia il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio.

"Di fronte alla tragedia che in questi giorni si sta consumando nelle acque del Mediterraneo speriamo che nessuna forza politica si tiri fuori da una analisi seria delle cause, che il governo non si limiti alle lacrime di coccodrillo e che si smetta di insultare le Ong".

"L'Italia è sempre stata maestra d'umanità. Il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, una lotta senza quartiere ai trafficanti di uomini e il soccorso di quanti fuggono a rischio della vita dalla guerra e della miseria possono e devono stare insieme", conclude.

Ambasciatore Libia a Roma: fermate partenze, ma servono aiuti  
Intanto, l'ambasciatore libico a Roma, Omar Tarhuni, sottolinea il lavoro importante fatto in questi mesi dalla Guardia costiera libica. Lo scorso anno la Libia "ha bloccato l'80% delle partenze di migranti verso l'Europa, ma abbiamo bisogno di aiuti per mantenere queste persone nei centri e per i rimpatri",  dice all'Adnkronos Tarhuni. 

"Ma noi abbiamo chiesto all'Italia, all'Europa ed alle Nazioni Unite di aiutarci economicamente per rimpatriare i migranti - sottolinea - La Libia non è in grado di mantenere tutte queste
persone, nel 2018 sono arrivate circa 500mila persone. Si sono fermate le partenze verso l'Europa, ma non gli arrivi nel nostro Paese".

Procura Catania chiede sbarco minori
Un fascicolo, al momento, contro ignoti, come apprende l'Adnkronos, è stato aperto dalla Procura dei Minori di Catania, per accertare quanti minori non accompagnati ci sono a bordo della nave Sea Watch che dalla notte scorsa staziona a 1,4 miglia dalla costa di Siracusa. L'indagine è stata aperta dai magistrati dopo la lettera inviata oggi dalla Garante per i minori di Siracusa Carla Trommino alla Procura dei minori della città etnea. Nella lettera Trommino chiede una "verifica urgente della presenza di minori non accompagnati ci sono a bordo".

"La sottoscritta, avvocato Carla Trommino, in qualità di autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza del comune di Siracusa e in ottemperanza alle funzioni alla stessa attribuite dall'art. 4 del regolamento comunale per l'istituzione del Difensore dei diritti dei bambini nel Comune di Siracusa - si legge nella lettera - Premesso che la nave Sea Watch 3, con a bordo 49 migranti soccorsi in mare, si trova da ieri pomeriggio di fronte le coste del siracusano; che è stata informalmente segnalata la presenza di Minori Stranieri Non Accompagnati a bordo", e ancora: "che nonostante le condizioni meteorologiche avverse allo stato non risulta esser stato individuato dagli organi competenti un porto di sbarco". "Considerato che la Legge Zampa n. 47/17 e il D. Lgs. n. 142/15 prevedono espressamente il diritto dei minori non accompagnati di essere accolti in strutture idonee e di ottenere un permesso di soggiorno per minore età, sancendo il divieto assoluto di respingimento ed espulsione dei minori extracomunitari non accompagnati - si legge ancora - Il Tribunale per i Minori in ogni caso non è vincolato dal T.U. Immigrazione, laddove via sia un interesse superiore del minore da garantire".

Trommino chiede alla Procura dei Minori di "volere procedere con urgenza alla verifica in merito alla presenza di minori a bordo e, qualora l'esito della verifica fosse positivo, di intimare al Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione lo sbarco immediato dei minori presenti a bordo ovvero di Volerlo disporre in via diretta, con provvedimento da eseguire attraverso la forza pubblica".

L'inviato di Carta Bianca a bordo della Sea Watch
Il ministro Salvini valuta denuncia equipaggio Sea Watch
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini sta raccogliendo gli elementi per valutare una denuncia per tutti i membri dell'equipaggio della Sea Watch3 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lo si apprende da fonti del Viminale.