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MONDO

Iraq

Scontri con feriti e lacrimogeni davanti all'ambasciata Usa a Baghdad. Trump accusa l'Iran

Esplode la protesta dopo i raid Usa di ieri, che hanno fatto 25 morti tra i combattenti della milizia sciita Kataib Hezbollah. Nell'assedio, decine di feriti tra i manifestanti. Trump incita gli iracheni alla rivolta contro Teheran, "questo è il momento". Il Pentagono invia rinforzi per proteggere l'ambasciata

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Centinaia di manifestanti iracheni filo-iraniani hanno preso d'assalto l'esterno dell'ambasciata americana a Baghdad, cantando "morte all'America", lanciando sassi, abbattendo telecamere di sicurezza e dando fuoco a una torretta di guardia della sede diplomatica, per protestare contro i raid Usa sulle basi dei miliziani sciiti in Iraq. È la prima volta da anni che dei dimostranti sono riusciti a raggiungere l'ambasciata, sorvegliata da una serie di posti di blocco nella cosiddetta Green Zone.

Il presidente Donald Trump ha subito accusato Teheran di avere voluto orchestrare un "attacco" e che l'Iran "sarà ritenuto pienamente responsabile" dei disordini.

Trump ha quindi invitato le autorità di Baghdad a "usare le sue forze" per proteggere l'ambasciata. Messaggio analogo quello veicolato dal Segretario di Stato Mike Pompeo in due telefonate con il primo ministro ad interim iracheno Adel Abdel Mahdi e con il presidente Barham Saleh. Entrambi hanno assicurato che avrebbero "garantito la sicurezza del personale e delle proprietà statunitensi". 

Gli Usa non hanno intenzione di evacuare l'ambasciata perché "il personale americano è al sicuro e non c'è alcuna breccia. Non ci sono piani per evacuare", ha dichiarato un portavoce del dipartimento di Stato di Washington. L'ambasciatore Matt Tueller, assente per un "viaggio personale", sta tornando alla sede diplomatica.

Pentagono invia rinforzi per proteggere l'ambasciata
Il Pentagono ha annunciato l'invio di rinforzi per proteggere l'ambasciata americana a Baghdad, assediata dai manifestanti guidati dalle milizie filo-iraniane.

Trump incita gli iracheni alla rivolta: "Questo è il momento di liberarsi di Teheran"
"Ai tanti milioni di iracheni che vogliono la libertà e che non vogliono essere dominati e controllati dall'Iran, questo è il vostro momento!" ha poi twittato il presidente americano.

Protesta esplosa dopo i raid Usa
I manifestanti sono scesi in piazza per protesta contro gli attacchi aerei statunitensi che domenica hanno ucciso almeno 25 combattenti delle brigate di Hezbollah. Gli attacchi americani sono stati a loro volta una risposta a un lancio di missili condotto dalle milizie sciite irachene filo-Teheran che aveva colpito venerdì una base con dei militari americani a Kirkuk. Nell'attacco era rimasto ucciso un contractor statunitense ed erano stati provocati feriti tra il personale Usa e i servizi di sicurezza irachena.

Dato alle fiamme il parcheggio dell'ambasciata, decine di feriti
"Il parcheggio dell'ambasciata americana a Baghdad è stato dato alle fiamme" dai manifestanti iracheni che da stamane assediano la sede diplomatica Usa. Intanto, è salito a oltre 60 il numero dei manifestanti "colpiti da granate stordenti lanciate dalle guardie dell'ambasciata americana", ha annunciato l'ufficio stampa di al Hasd al Shabi (alleanza di milizie sciite), in un comunicato ripreso dalla tv satellitare al Sumeria.

Il primo ministro dimissionario, Adel Abdel Mahdi, ha esortato i manifestanti a ritirarsi dall'area davanti all'ambasciata Usa.