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ECONOMIA

Legge di Stabilità

La manovra a Bruxelles, Padoan: siamo in regola e non ci sono condoni

Nel documento si conferma la stima di una crescita dell'1% nel 2017 e la scelta di alzare il deficit fino al 2,3% rispetto al 2% indicato nella nota di aggiornamento del Def.

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Il documento programmatico per il bilancio 2017 del governo italiano è arrivato la notte scorsa negli uffici della Commissione europea, che ha ora alcune settimane per analizzarlo prima della scadenza fissata a fine novembre dalle regole del cosiddetto "semestre europeo". Si tratta di una sessantina di pagine in cui il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, presenta le previsioni e le cifre approvate nei giorni scorsi. In particolare, si ricorda che l'economia italiana è in recupero da tre anni ma che "il tasso di crescita è ancora più basso di quanto sarebbe necessario per tornare all'andamento pre crisi entro il 2025". Il governo conferma la previsione di un aumento del Pil dell'1%
nel 2017 e del rapporto deficit-Pil al 2,3%. 

Il deficit al 2,3% nel 2017 "sarà raggiunto tramite interventi pari allo 0,7% del Pil, basati su tagli di spesa e incrementi di gettito realizzati attraverso il miglioramento della compliance fiscale, escludendo aumenti di imposte e anzi proseguendo nella loro riduzione". Lo si legge nel Documento programmatico di bilancio (Draft budgetary plan). Lo 0,7% del Pil equivale a poco meno di 12 miliardi. Nella Nota al Def, si parlava dello 0,5% del Pil (8 miliardi) per un
deficit al 2%, ma non erano considerate molte misure ora inserite.  I risparmi di spesa, spiega il governo nel Documento, "deriveranno da un nuovo ciclo di spending review e dalla riduzione di vari stanziamenti di bilancio. L'aumento di gettito sarà conseguito attraverso l'efficientamento dei meccanismi di riscossione dell'Iva secondo le direttrici già attuate con successo nel 2016, il riallineamento del tasso di riferimento dell'Ace (la detassazione degli utili reinvestiti) ai tassi di mercato, l'estensione della 'voluntary disclosure' e le aste delle frequenze".

Padoan: Ue valuterà numeri, siamo in regola 
I numeri che l'Italia ha presentato a Bruxelles ''andranno valutati ma a nostro avviso siamo in regola'' perché il deficit continua a scendere. Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ospite di Uno Mattina, sottolineando che con la Ue c'è ''un rapporto con la commissione Ue che è molto positivo, continuo''. 
  
La rottamazione delle cartelle di Equitalia ''non è assolutamente un condono'' perché si paga ''il dovuto''. E lo stesso vale per la voluntary bis focalizzata anche sul contante. Ha aggiunto Padoan, spiegando che ''per l'emersione del contante, la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte''.

Padoan: Ue riconosca grande sforzo su migranti
 "Nel momento in cui spendiamo i nostri soldi per fronteggiare la grande tragedia dei migranti rendiamo un servizio fondamentale all'Europa. Ci tengo a ribadirlo, non è semplicemente il chiedere qualche euro in più in cambio di queste cose ma riconoscere il grande sforzo del Paese". Ha precisato il ministro dell'Economia, ricordando che il governo ha chiesto al Parlamento l'autorizzazione a passare da un deficit del 2% al 2,3% "proprio in virtù delle spese eccezionali che sono quelle dei terremoti e della ricostruzione e dei migranti che purtroppo non diminuiscono ma aumentano. Si tratta di una grande emergenza di cui l'Italia si fa carico per se stessa ma anche per tutta l'Europa, perché noi siamo il confine meridionale dell'Europa".  Con il deficit al 2,3% il ministro ha anche ribadito che l'Italia è dentro le regole perché si tratta "di un abbattimento e non di un aumento di questa grandezza come spesso sento dire purtroppo, perché nel 2016 è al 2,4%, nel 2017 del 2,3%.