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POLITICA

Montecitorio

Manovra, il governo ottiene la fiducia alla Camera

La Camera conferma la fiducia al Governo sulla Manovra economica con 296 voti a favore, 160 contrari. L'esame riprende venerdì con la nota di variazioni e il voto finale. Il disegno di legge passerà quindi al Senato per il via libera definitivo atteso nella tarda serata

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L'approvazione della legge di Bilancio potrebbe essere l'ultimo atto di questa legislatura, salvo sorprese sullo Ius soli, e potrebbe aver trovato il ritmo giusto per arrivare all'ok definitivo in tempo per godersi le feste natalizie. Dopo il caos sulle coperture - con tanto di ritorno in commissione del provvedimento - la conferenza dei capigruppo della Camera ha trovato l'accordo per votare la fiducia già stasera: a votare sì sono 296, 160 i no. L'Aula, dopo la fiducia, ha approvato questa sera tutti i 19 articoli della manovra. E in seguito i deputati hanno esaminato gli ordini del giorno e la seduta si è chiusa. Il voto finale sul provvedimento è previsto per venerdì. Il testo però deve passare ancora al Senato, dove l'aula è convocata anche sabato: la speranza di molti, però, è quella di riuscire a concludere tutto entro domani sera.

La discussione in Aula è iniziata stamattina alle 9. "Abbiamo discusso migliaia di proposte emendative ma non ce n'è una sola volta a mettere in discussione le scelte fatte", ha fatto notare il viceministro all'Economia Enrico Morando al termine della discussione generale. Alla ripresa alle 13, il relatore Francesco Boccia ha chiesto uno stop di due ore, fino alle 15, (poi le 15.30) "per consentire un rapido riesame di alcune disposizioni che presentano problemi dal punto di vista finanziario alla luce di alcuni rilievi del ministero dell'Economia".

Si torna in commissione, intervenendo con la copertura del raddoppio del fondo per le vittime bancarie, l'eliminazione del capitolo sulla riscossione dall'equo compenso, la modifica alla disciplina dell'Imu porti, la soppressione della norma relativa al regime tributario delle società cooperative, la modifica alla stabile organizzazione dei gruppi ai fini Iva, al fondo per le esigenze indifferibili e al fondo per il capitale umano e immateriale. Eliminato invece il fondo finalizzato all'indennizzo degli eredi delle vittime di femminicidio e crimini domestici perché contenuto in un analogo provvedimento approvato al Senato. "Questo governo e questa maggioranza - attacca Giorgio Sorial del M5s - hanno fatto uscire dalla commissione un provvedimento scoperto per 290 milioni di euro. Questa è la dimostrazione che gli incompetenti stanno al governo e vengono bacchettati dalla ragioneria".

Dopo il nuovo mandato al relatore, si torna in aula. La ministra per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro chiede la fiducia e la seduta viene sospesa ancora per consentire ai capigruppo di riunirsi. Si temeva l'ostruzionismo dei M5s, ma alla fine vince il richiamo del  panettone: con la deroga al regolamento sulle 24 ore il calendario può accelerare.  Pierluigi Bersani annuncia il voto contrario di Mdp: "Il governo Gentiloni aveva a disposizione l'opportunità di fare un cambiamento di marcia" rispetto al governo a precedente, "fare un po' meglio sulla legge elettorale, è una scelta, è una questione di scelta. E quindi noi no, la fiducia non possiamo darla". Ma il percorso in aula procede senza ulteriori intoppi e la fiducia arriva. I lavori riprendono domani mattina con il voto, alle 10, sulla Nota di variazione del bilancio che deve essere approvata precedentemente dal Cdm, dalle 10.30 dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento è previsto per le 12,30.

A questo punto la palla passa al Senato, che non avendo nel suo regolamento vincoli di tempi per la fiducia, potrebbe anche ingranare la marcia più veloce e dare il via libera definitivo per domani sera. Poi tutti a casa.