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POLITICA

Riforma della pubblica amministrazione

Madia: "Tre milioni di dipendenti? Non sono troppi, ma troppo anziani"

Il ministro della Pa in un'intervista con SkyTg24:" Brunetta ha pensato di fare la riforma della pubblica amministrazione contro i dipendenti pubblici. Noi invece pensiamo di fare la riforma insieme ai dipendenti pubblici". Sulla maternità: "Da allargare anche alle lavoratrici precarie"

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Marianna Madia
Roma
È una riforma che non è né contro i lavoratori, né contro la pubblica amministrazione. Anzi, il ministro Marianna Madia ci tiene a specificare: "Tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici sono troppi? No, sono troppo anziani ma non troppi numericamente". La titolare della Funzione Pubblica torna sull'argomento e lo fa in un'intervista con SkyTg24. Un colloquio con cui vuole specificare di essere diversa dal suo predecessore: "La nostra riforma non vuole essere contro i lavoratori, Brunetta invece ha pensato di poter fare una riforma contro i dipendenti pubblici". 

La ricetta per la Pa
"Va fatta una razionalizzazione delle direzioni generali di tutte le amministrazioni centrali. Credo che le direzioni generali che non hanno un numero minimo di  componenti può essere accorpata o eliminata", spiega Madia. Un'idea di come farlo c'è già: per esempio, "le prefetture sono fondamentali", argomenta il ministro, "ma possiamo diminuire il numero".

La maternità? Un diritto anche per le precarie
Madia parla anche della sua recente gravidanza e di aver dato da poco alla luce una figlia. "È un diritto quello di poter avere del tempo prima della maternità e anche dopo: il neonato ha bisogno della sua mamma appena nato. Questo diritto va allargato a tutte le mie coetanee che da lavoratrici precarie non ce l'hanno". Quanto alle pari opportunità in Italia, per il ministro della Pubblica Amministrazione, Marcegaglia, Todini, Guidi, "Sono tutte donne che si sono affermate nelle loro professioni, è innegabile per tutte e tre. Noi in Italia abbiamo un problema: è difficile capire oggi quali siano i canali di accesso sani per poter portare avanti un percorso professionale. Sto lottando contro quella che io considero l'ingiustizia delle ingiustizie: i vincitori di concorso non assunti". Poi prosegue: "Oggi in Italia si fanno tanti sacrifici, studi, fai un concorso, lo vinci, e poi stai a casa - ha aggiunto -. Il nostro compito è quello di far sì che ci sia una vera opportunità sociale che parta da pari opportunità per tutti".

"Ascolteremo la Cgil ma non andremo a Rimini"
Madia poi ci tiene a difendere l'esecutivo Renzi: "L'eccesso di burocrazia, che blocca i processi e le innovazioni, non è nemico di Renzi ma dei cittadini italiani. Renzi si fa portavoce di uno stato d'animo degli italiani", che non sopportano più le inefficienze. Quanto allo scontro con i sindacati, il ministro assicura: "Noi ascolteremo le parole che verranno da Rimini e le proposte che usciranno da Rimini. Sui 44 punti il sindacato ha delle cose da dire e mi aspetto suggerimenti e consigli, ma non bisogna andare lì fisicamente". 

C'e' un problema per l'accesso dei giovani al lavoro
In Italia al momento esiste una ''ingiustizia per i vincitori di concorso'', ha detto il
Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia che ha sottolineato che spesso si tratta di ragazzi e ragazze che hanno fatto grandi sacrifici per studiare, fanno un concorso, lo vincono ma poi restano a casa. E dunque, ha aggiunto, ''è
difficile capire oggi quali siano i canali di accesso'' al lavoro per queste persone.