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MONDO

Lunedì l'udienza alla Corte Suprema Indiana

Il ministro della Difesa vola in India, "vicino" ai marò

Mario Mauro vuole essere al fianco dei "suoi uomini". Il ministro degli Esteri Bonino: "Abbiamo un asso nella manica" . Secondo le indiscrezioni della stampa indiana dovrebbe essere applicata la legge antiterrorismo ma non la pena di morte. Così Latorre e Girone rischierebbero 10 anni 

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I due marò
Tra poche ore si svolgerà l'udienza alla Corte Suprema Indiana. E il ministro della Difesa, Mario Mauro ha deciso di volare a New Delhi, per stare "vicino ai suoi uomini". Intanto il ministro degli Estri Emma Bonino va all'attacco e commenta le indiscrezioni, circolate sulla stampa di Delhi, secondo cui Massimiliano Latorre e Salvatore Girone verranno giudicati in base alla legge antiterrorismo, il Sua Act, nonostante non rischino più la pena di morte. "Una situazione inaccettabile - ha detto a Rainews24 Emma Bonino - il nostri marò non sono terroristi né è terrorista lo Stato italiano che essi rappresentavano quando, ormai due anni fa, si trovavano a bordo dell'Enrica Lexie". 

Bonino: abbiamo un asso nella manica
La promessa del ministro degli Esteri, sempre nel caso in cui le indiscrezioni venissero confermate, è di ricorrere al sostegno dell'Unione Europea e più in generale alle alleanze internazionali strette e confermate. Un braccio di ferro tra Italia e India che potrebbe mettere a rischio anche l'accordo di libero scambio con l'UE. Anzi, intervistata dal TG1, il ministro fa riferimento ad alcuni "assi nella manica" che il nostro governo intende giocare per sbloccare la situazione e che "sta valutando con calma". 

I marò ostaggio della campagna elettorale indiana?
In assenza di capi di imputazione dopo quasi due anni e con le elezioni indiane alle porte, "politicizzare i casi è una tentazione che hanno molti - sostiene Emma Bonino - e questa è una ricostruzione plausibile". Poi ribadisce: elezioni o no, non deve essere fatto pagare ai nostri marò". 

I capi di imputazione: gli scenari possibili 
Secondo alcuni giornali indiani Delhi è pronto ad invocare un capo di imputazione meno grave per Latorre e Girone, detenuti per la morte di due pescatori avvenuta due anni fa. I due fucilieri potrebbero essere incriminati in base alla legge antiterrorismo - il Sua Act - ma con accuse diverse dalla pena di morte - violenza in mare - oppure arriverà un'altra accusa. Secondo il Times of India l'ipotesi più accreditata è che i due fucilieri vengano perseguiti in base ad un articolo del Sua Act che comporta una pena massima di 10 anni. Si legge nel comma: chi illegalmente e intenzionalmente commette un atto di violenza sarà punito con la prigione per un periodo che può giungere fino a dieci anni ed è sottoponibile a multa. 

L'attesa dei marò
Nel giorno prima dell'udienza in cui sarà il giudice a decretare con quale legge verranno giudicati, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone si sono recati a messa. Li ha intervistati il TG2 nel servizio "Una domenica di speranza".