Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/maro-india-morte-01577d5c-9b86-4130-98ee-654ba0528f7f.html | rainews/live/ | true
MONDO

Tensioni New Delhi-Roma

Marò a rischio pena di morte, il governo italiano: "Riportarli in Italia è l'obiettivo"

Giornata di indiscrezioni sulla sorte dei due fucilieri italiani detenuti in India. Alcune testate locali riferiscono di un colpo di scena sulla loro condanna, interviene palazzo Chigi 

Condividi
I due marò
"Il governo italiano è impegnato con la massima determinazione" su questo caso e "resterà a fianco dei marò e delle loro famiglie fino a che avremo raggiunto l'obiettivo di riportarli in Italia". Lo sottolinea il premier Enrico Letta in una nota al termine del vertice a palazzo Chigi con i ministri Emma Bonino, Mauro Mauro e Annamaria Cancellieri.   Nessuna decisione sul modo di proseguire il processo nei confronti dei Fucilieri di Marina italiani è stata ancora presa, ma lo "sarà fra due o tre giorni". Lo ha dichiarato a New Delhi il ministro dell'Interno indiano Shushil Kumar Shinde. La decisione su come portare avanti il caso dei fucilieri di Marina italiani "è in un limbo".

Decisione "da un momento all'altro"
E' il quotidiano indiano Mail Today a gettare acqua sul fuoco dopo che l'Hindustan Times aveva scritto che l'autorizzazione alla polizia investigativa Nia per utilizzare una legge che prevede la pena di morte nella vicenda che coinvolge i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è attesa "da un momento all'altro". Anche il Mail Today fa parlare "fonti anonime" del ministero dell'Interno dopo il vertice ministeriale presieduto dal ministro dell'Interno Sushil Kumar Shinde. E contrariamente alla perentorietà di una decisione già acquisita evocata dalla fonte consultata dall'Hindustan Times, Mail Today propone un'altra "verita'" sulla intricata vicenda. "Non possiamo dare una autorizzazione alla Nia per l'incriminazione - ha spiegato il responsabile ministeriale - fino a quando non riceveremo un parere legale che stiamo aspettando".

Le precedenti decisioni della pena di morte
Nella sua sentenza del 18 gennaio 2013, la Corte Suprema aveva comunque chiaramente indicato quali erano i quattro strumenti e leggi che avrebbero dovuto essere presi in considerazione per il processo, tra le quali non figura il Sua Act che ora la Nia vorrebbe utilizzare.