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MONDO

Il caso dei fucilieri di Marina

Marò, Renzi li chiama al telefono: "Faremo semplicemente di tutto" per riportarli in Italia

Il neopresidente del Consiglio su twitter: "Ho appena parlato al telefono con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone". Poi si firma: "Palazzo Chigi". Il ministro della Difesa Pinotti:  "La vicenda è la nostra prima preoccupazione e il primo pensiero". Il capo della Farnesina Mogherini: "Massimo impegno"

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I due marò
Roma
"Ho appena parlato al telefono con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Faremo semplicemente di tutto". A scriverlo è il neopremier Matteo Renzi, in uno dei suoi tweet. Sulla vicenda si era espressa anche il neoministro della Difesa, lasciando il Quirinale dopo il giuramento. La vicenda, per il ministro, "è la nostra prima preoccupazione ed il primo pensiero che dobbiamo avere". Anche del neoministro della Difesa, Federica Mogherini arriva l'assicurazione di "massimo impegno" da un tweet postato sul suo account. 

La vicenda
Intanto il procedimento per i due marò va avanti. Lunedì ci sarà un'altra seduta alla Corte Suprema indiana sul caso. Secondo Times of India, il governo di New Delhi ha deciso di abbandonare la richiesta del Sua Act, la legge antiterrorismo che prevede tra l'altro obbligatoriamente la pena di morte se condannati; avrebbe anche deciso di ricorrere al codice penale ordinario indiano. Latorre e Girone sono in India dal febbraio 2012 e sono accusati della morte di due pescatori locali, al largo delle coste del Kerala. Tuttora sono senza incriminazione.

Tempi velocizzati?
Sempre secondo il Times of India, il governo chiederà anche di lasciare il caso alla Nia: una sorta di 'mix creativo', che potrebbe però giocare a favore dell'Italia, perché velocizzerebbe i tempi, visto che la Nia ha già fatto le indagini.

Il ministero della Giustizia indiano ha sciolto le sue riserve e si è schierato a lato del
ministero degli Esteri con la convinzione che la legge per la repressione della pirateria (Sua Act) non è applicabile al caso dei Fucilieri di Marina coinvolti nella morte di due pescatori indiani. Lo scrive l'agenzia di stampa Pti. Nel corso dell'ultima udienza in Corte Suprema svoltasi il 18 febbraio, il procuratore generale G.E. Vahanvati aveva chiesto
ancora una settimana di tempo al giudice "in attesa dell'opinione sul modo di procedere del ministero della Giustizia".