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MONDO

Due anni di processo

Lunedi la decisione della Corte Suprema indiana sul ricorso dell'Italia

La Corte Suprema indiana esaminerà lunedì il ricorso presentato dall'Italia sul caso dei Marò. La decisione arriva all'indomani dell'invio del documento italiano a New Delhi per uscire dall'impasse e soprattutto allontanare lo spettro del rischio della pena di morte per i due fucilieri

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Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
Roma
La Corte Suprema indiana esaminerà lunedì il ricorso presentato dall'Italia sul caso dei Marò. La decisione arriva all'indomani dell'invio del documento italiano a New Delhi per uscire dall'impasse e soprattutto allontanare lo spettro del rischio della pena di morte per i due fucilieri.

Nel ricorso l'Italia chiede che vengano presentati subito i capi d'accusa nei confronti dei due marò, senza utilizzare la legge antiterrorismo, già esclusa dall'Alta Corte del Kerala, oppure che vengano autorizzati a rientrare in Italia, in attesa del processo.
Nel documento, si sostiene anche che da parte indiana per un anno non è stato fatto nulla di quanto raccomandato dalla Corte Suprema. 

È l'iniziativa "decisa e forte" anticipata dall'inviato del governo Staffan De Mistura dopo l'ennesimo rinvio della presentazione dei capi d'accusa nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell'uccisione di due pescatori indiani al largo del Kerala. Un processo iniziato il 15 febbraio 2012.

"Quando l'Italia mi dice che sono passati due anni e che ancora non ci sono i capi d'accusa - ha dichiarato il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid durante un'intrevista alla rete Ndtv - mi sento imbarazzato. Ma è la complessità del nostro sistema che fa sì che non possiamo ottenere un processo veloce".