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MONDO

Stanotte la corsa di Trump e di Clinton potrebbe diventare inarrestabile

Primarie USA: Florida e Ohio. il vincitore prende tutto

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di Luca Gaballo
Trump dilaga nelle Isole Marianne Settentrionali e si aggiudica tutti e 9 i delegati del Caucus repubblicano di questo territorio perso nell'Oceano Pacifico tra l'Australia e la Cina. E' l'ottavo stato o territorio conquistato  dal magnate newyorkese che sta sconvolgendo la politica americana. 

The winner takes it all
Ma i bocconi più grossi sono rappresentati dalla Florida, 99 delegati, e dall'Ohio, 66 delegati. In questi due stati importanti e diversificati vale la regola de "il vincitore prende tutto". Il che significa che Trump, che ha ormai 109 delegati più di Cruz e 410 più di Rubio, può mettere già stanotte la sua ipoteca sulla nomination se riesce ad aggiudicarsi i trofei principali in palio.  Il suo vantaggio in Florida appare incolmabile, anche se Marco Rubio, senatore dello stato sta concentrando le sue energie nel tentativo di orchestrare una rimonta cui però non crede più nessuno. In Ohio la situazione è molto diversa, i sondaggi annunciano un testa a testa con il senatore dello stato John Kasich.



358 delegati in palio
Gli elettori si pronunceranno nel sud est, Florida e North Carolina, e nel Midwest, Ohio, Illinois e Missouri. Sono stati grandi, popolosi, diversificati. I candidati dovranno dimostrare di essere in gara dalle spiagge della Florida dove, nel tempo, si è trasferita una buona fetta degli americani anziani e abbienti agli stati più colpiti dalla deindustrializzazione del Midwest. Una giornata decisiva che potrebbe consolidare il vantaggio dei due leader Trump e Clinton nei rispettivi schieramenti oppure dare nuova linfa ai concorrenti. Il senatore Marco Rubio spera contro tutto e tutti di strappare la Floirda, il suo stato, a Trump. Se non ce la farà, probabilmente la sua corsa finirà stanotte. La sua parabola rappresenta più di ogni altra lo sgomento della classe dirigente del partito repubblicano spiazzata dalla valanga Trump. I suoi comizi sono un costante invito alla correttezza e alla moderazione politica nonché un appello a non sottovalutare il pericolo Trump.


 

 "Sono disgustato dalle cose che sta facendo in questa campagna. Io so che la gente è arrabbiata. So che la gente è frustrata. Ma i leader non si approfittano della rabbia e della frustrazione. Cercano soluzioni. Trump invece le sfrutta." (Marco Rubio)


Per Ted Cruz, che non ha speranza di giocare un ruolo in Florida e Ohio, l'importante è vincere il maggior numero di delegati in Missouri, Illinois e North Carolina per restare in corsa.

In campo democratico Hillary Clinton è in vantaggio in Florida, ma potrebbe essere minacciata dalla capacità di Sanders di parlare a alla classe media impoverita che si sente minacciata dalla globalizzazione. I sondaggi più recenti mostrano infatti che Bernie Sanders si avvicina alla Clinton nei tre stati del Midwest industriale - Missouri, Illinois e Ohio - mentre la Clinton è in forte vantaggio in Florida e North Carolina.   

Secondo gli osservatori non sarebbe sorprendente una replica di quanto è avvenuto la scorsa settimana, quando Sanders ha ottenuto una vittoria di misura a sorpresa in Michigan mentre la Clinton ha confermato la sua superiorità negli stati del sud. 


 

“Voi dell'Ohio e voi del Midwest sapete bene che disastro hanno provocato le politiche commerciali di apertura alla globalizzazione, ho impiegato 13 secondi per capire che il NAFTA (accordo di libero scambio del Nord America) è stato scritto dalle aziende per andare a cercare all'estero lavoratori a buon mercato e rivendere quei prodotti negli Stati Uniti, non serviva una laurea in economia per capirlo ” (Bernie Sanders)


Trump è un pericolo
In un evento elettorale a Springfield, Illinois, Hillary Clinton ha dichiarato che Trump sta evocando quel tipo di violenza di massa che porta dritto al linciaggio. “Quando si incita la folla alla violenza, che è quel che Trump sta facendo, si evocano brutte memorie" ha detto la Clinton. "La gente ricorda bene la violenza di massa, i linciaggi, la gente che veniva uccisa a colpi di arma da fuoco, rapita, malmenata". Sono numerosi gli episodi di violenza fisica e verbale scaturiti durante i comizi di Donald Trump, il candidato reagisce con estrema violenza verbale alle provocazioni che, ormai, sembrano orchestrate ad arte dai rivali. Fino a che punto dipingere Trump come un rischio per la democrazia, un filo nazista, un violento, maschilista, razzista servirà ai suoi oppositori? Non si rischia di farne sempre e comunque il protagonista di un dibattito sempre più giocato sulla sensazione e sull'emozione, che sono proprio i cavalli di battaglia di Trump? 

Intanto parte la campagna anti Trump delle ONG, degli intellettuali, delle organizzazioni, da Greenpeace ai sindacati. 

La campagna anti Trump dei liberal
I leader di oltre 20 gruppi liberal che sostengono Hillary Clinton o Bernie Sanders hanno pubblicato una lettera aperta che rappresenta una chiamata alle armi per gli americani contro Trump. Le ONG chiedono ai cittadini di intraprendere una serie di passi concreti per opporsi al leader repubblicano. A partire dalla organizzazione di manifestazioni di protesta su larga scala ai seggi. "Questo è un allarme antincendio di livello cinque per la nostra democrazia. Un bigotto che semina odio e incita alla violenza diventerà probabilmente il candidato presidente di uno dei principali partiti. E' allarmante e pericoloso. La candidatura di Donald Trump è una minaccia per l'America che amiamo"



La posta in gioco
Se Clinton e Trump si aggiudicassero entrambi la Florida e l'Ohio probabilmente avrebbero quasi in banca la nomination dei rispettivi partiti. Se questo non dovesse avvenire Trump potrebbe avere serie difficoltà a mantenere il suo momentum vincente. Se Rubio e Kasich dovessero scegliere questo momento per abbandonare la gara, la corsa repubblicana si ridurrebbe finalmente ai due contendenti Cruz e Trump. Per Hillary Clinton è tutto più semplice. Ma è presto per dichiarare fuori gioco l'anziano "socialista" Sanders.