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POLITICA

Discorso al Quirinale

Mattarella, creare lavoro è dovere costituzionale

Il presidente della repubblica alla radizionale cerimonia per i cavalieri del lavoro del primo maggio. Il pensiero di Mattarella va anche a Regeni e Solesin: due giovani ricercatori uccisi. E sulla disoccupazione giovanile dice: "Un Paese che esclude i giovani si condanna da solo"

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Sergio Mattarella
"Sul lavoro è fondata la nostra repubblica" e creare lavoro è "impegno costituzionale vivo e attuale" affinché "la cittadinanza sia piena e non mutilata". Lo ha detto il Presidente della repubblica parlando al Quirinale in occasione della tradizionale cerimonia per i cavalieri del lavoro del primo maggio.

Secondo il Capo dello Stato, il 2015 e il 2016 sono anni "di  crescita moderata" con valori macroeconomici in segno positivo e l'occupazione è cresciuta. Ma "non possiamo accontentarci di numeri ancora limitati rispetto alla dimensione del problema".

In generale il Presidente, riferendosi alla questione del lavoro dei giovani, ha detto: "La generazione più istruita di tutte quelle precedenti è posta a margine proprio dalla società e dal mercato che pretendono più conoscenze e saperi". Il tema del lavoro vede "al centro i giovani che non trovano lavoro e pagano alla crisi un prezzo insostenibile e rischiano di subire, con l'esclusione di oggi anche un'ipoteca negativa sulla loro condizione di domani", ha detto Mattarella. "Non possiamo assistere inerti allo spreco di larga parte delle nuove generazion. L'Italia non può permetterselo", ha aggiunto il Presidente. "Un Paese che escludesse i giovani, o li inserisse in modo precario, si condannerebbe da solo, svilirebbe i suoi talenti e paralizzerebbe il rinnvoamento sociale", dice ancora "Un Paese che non includesse i giovani - avverte Matarella - sarebbe fermo e frenare o ritardare l'indipendenza dei giovani ha effetti negativi" sul progresso sociale. 

Sergio Mattarella ha rivolto "un pensiero commosso" anche a Valeria Solesin e Giulio Regeni "due giovani ricercatori" perché "le mani assassine che li hanno portati via agli affetti delle loro famiglie e dei loro amici sono diverse ma li voglio accomunare perché amavano ciò che stavano facendo e pensavano che la serieta' dello studio avrebbe aperto per loro e per altri la strada per un lavoro utile alla società". 

In precedenza il Presidente della Repubblica aveva deposto una corona di fiori al monumento dedicato alle vittime sul lavoro, presso la sede centrale dell'Inail.