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POLITICA

Quirinale

Il messaggio di fine anno di Mattarella: "Lavoro è priorità. Ancora troppi non ce l'hanno"

Occupazione, terrorismo, inquinamento, lotta alle mafie alcuni dei temi del discorso del Capo dello Stato

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Mattarella (LaPresse)
“Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno, il primo della sua presidenza.
 
Il lavoro
Il capo dello Stato affronta innanzitutto il tema del lavoro: “L’occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l’uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie”.
                               
Il pensiero va soprattutto ai giovani: “Il lavoro manca ancora a troppi di loro. Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria” dice Mattarella.
 
Giovani e non solo: “Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia” dice il Capo dello Stato, rivolgendo un pensiero anche all’insufficiente occupazione femminile e alla situazione nel Mezzogiorno.

L’economia
Altro capitolo l’economia. Mattarella sottolinea che la condizione economica dell’Italia va migliorando e che le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli. 

“Senza dimenticare l’azione svolta dalle istituzioni, va detto – e tengo a dirlo - che moltissimi nostri concittadini hanno operato con impegno e con senso di responsabilità, in settori diversi e con compiti differenti. Hanno contribuito in questo modo, malgrado la crisi, a tenere in piedi l’economia italiana. A tutti loro desidero render merito ed esprimere grande riconoscenza” dice il capo dello Stato, che poi invia un messaggio di sostegno e di speranza alle famiglie particolarmente in affanno: “Non vanno lasciate sole, e chiedo l’impegno di tutti perché le difficoltà si riducano e vengano superate”.
       
L’evasione fiscale
Restando in tema di economia, Mattarella sottolinea come un elemento che ostacola le prospettive di crescita sia rappresentato dall’evasione fiscale. “Gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero” dice.
 
L’allarme inquinamento
Mattarella parla anche dell'allarme inquinamento: “Il problema dell’ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale. Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti”.
 
Il Capo dello Stato poi sottolinea che dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori: “Occorre combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. E’ confortante vedere la formazione di molti movimenti spontanei, l’impegno di tanti che si mobilitano per riparare danni provocati dall’incuria e dal vandalismo, e difendono il proprio ambiente di vita, i parchi, i siti archeologici”.
 
“L’Italia è vista all’estero come il luogo privilegiato della cultura e dell’arte, e lo è davvero. Questo patrimonio costituisce una nostra ricchezza, anche economica. Abbiamo il dovere di farlo apprezzare in un ambiente adeguato per bellezza” sottolinea Mattarella.

“L’impegno delle istituzioni, nazionali e locali, deve essere in questo campo sempre maggiore. Un esempio: si può chiedere ai cittadini di limitare l’uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente. E purtroppo non dovunque è così”.
 
“Il compito di difendere l’ambiente, peraltro, ricade in parte su ciascuno di noi – aggiunge Mattarella - Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni. Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia”.
 
Terrorismo
Mattarella affronta poi il tema terrorismo: “Tutti sappiamo che il terrorismo fondamentalista cerca di portare la sua violenza nelle città d’Europa, dopo aver insanguinato le terre medio-orientali e quelle africane. Realizzare condizioni di pace e stabilità per i popoli di quei Paesi è la prima risposta necessaria, anche per difendere l’Europa e noi stessi – dice -. La prosperità, il progresso, la sicurezza di ciascuno di noi sono strettamente legati a quelli degli altri”.
 
Poi il capo dello Stato aggiunge: “Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, su di noi la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia di Valeria Solesin”.
 
Mattarella sottolinea anche l’impegno per contrastare il terrorismo: “Le nostre Forze di polizia e i nostri servizi di sicurezza stanno agendo con serietà e con competenza per difendere la tranquillità della nostra vita. Il pericolo esiste ma si sta operando con grande impegno per prevenirlo”.
 
L’emergenza immigrazione
Un altro passaggio del discorso del Capo dello Stato è dedicato all’emergenza immigrazione: “In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un Continente all’altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore. Donne, uomini e bambini: molti di questi muoiono annegati in mare, come il piccolo Aylan e, ormai, purtroppo anche nell’indifferenza” ricorda Mattarella.

“Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare. Può farlo con maggiore efficacia l’Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza”.
 
Poi Mattarella aggiunge: “Occorrono regole comuni per distinguere chi fugge da guerre o persecuzioni e ha, quindi, diritto all’asilo, e altri migranti che vanno invece rimpatriati, sempre assicurando loro un trattamento dignitoso”.
 
L’integrazione
Il presidente della Repubblica sottolinea inoltre: “Molte comunità straniere si sono insediate regolarmente nel nostro territorio, generalmente bene accolte dagli italiani. Tanto che affidiamo spesso a lavoratrici e a lavoratori stranieri quel che abbiamo di più caro: i nostri bambini, i nostri anziani, le nostre case. Sperimentiamo, giorno per giorno, sui banchi di scuola, al mercato, sui luoghi di lavoro, esperienze positive di integrazione con cittadini di altri Paesi, di altre culture e di altre fedi religiose”.   

Mattarella rivolge un messaggio chiaro: “Bisogna lavorare per abbattere, da una parte e dall’altra, pregiudizi e diffidenze, prima che divengano recinti o muri, dietro i quali potrebbero nascere emarginazione e risentimenti. Serve accoglienza, serve anche rigore. Chi è in Italia deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve essere aiutato ad apprendere la nostra lingua, che è un veicolo decisivo di integrazione”.
 
Gli immigrati in Italia
“Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva” sottolinea ancora Mattarella. "Quegli immigrati che, invece, commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno espulsi”.
 
La legalità
“Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità per il valore della legalità – aggiunge Mattarella - . Soprattutto i più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge perché capiscono che malaffare e corruzione negano diritti, indeboliscono la libertà e rubano il loro futuro”.

Poi il capo dello Stato ricorda l’impegno contro le mafie: “Stiamo conducendo una lotta senza esitazioni, e va espressa riconoscenza ai magistrati e alle forze dell’ordine che ottengono risultati molto importanti”.

Parlando dell’illegalità, Mattarella ricorda anche qella di chi corrompe e di chi si fa corrompere, di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari. “La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza. La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà. Chiede rispetto dei diritti e dei doveri” sottolinea il Capo dello Stato.
 
La Costituzione e la Repubblica
“Rispettare le regole vuol dire attuare la Costituzione, che non è soltanto un insieme di norme ma una realtà viva di principi e valori – dice ancora Mattarella - Tengo a ribadirlo all’inizio del 2016, durante il quale celebreremo i settant’anni della Repubblica. Tutti siamo chiamati ad avere cura della Repubblica. Cosa vuol dire questo per i cittadini? Vuol dire anzitutto farne vivere i principi nella vita quotidiana sociale e civile”.

Il Giubileo
Il Presidente della Repubblica richiama nel suo discorso anche il Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco: “E’ un messaggio forte che invita alla convivenza pacifica e alla difesa della dignità di ogni persona. Con una espressione laica potremmo tradurre quel messaggio in comprensione reciproca, un atteggiamento che spero si diffonda molto nel nostro vivere insieme”.
 
Il ringraziamento alle persone e alle esperienze positive
“L’Italia è ricca di persone e di esperienze positive. A tutte loro deve andare il nostro grazie” dice poi Mattarella citando tre figure emblematiche in tal senso: “Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern di Ginevra, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, Nicole Orlando, l’atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d’oro. Nominando loro rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane. Fanno fronte a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre assicurata; a volte persino con soprusi o con violenze”.

L’augurio finale
“Un pensiero particolare alle persone con disabilità, agli anziani che sono o si sentono soli, ai malati. Un augurio speciale, infine, a tutti i bambini nati nel 2015: hanno portato gioia nelle loro famiglie e recano speranza per il futuro della nostra Italia”.