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POLITICA

Inaugurazione anno accademico

Mattarella all'università di Foggia: "Paese in momento rilancio, dare ai giovani prospettiva"

Per combattere la criminalità organizzata è "indispensabile la formazione delle coscienze, che è necessaria e avvertita come indispensabile" ha detto ancora il Capo dello Stato. Studente: "Impugniamo penne non pistole"

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"Chiedere ai giovani di impegnarsi, di non tirarsi indietro, di accettare il rischio e di mettersi in gioco è l'orizzonte che tutto il Paese si pone come obbiettivo e di cui il Paese ha bisogno". Lo ha detto Sergio Mattarella, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Foggia. "La giovane generazione che cresce consente al nostro Paese di sperare in una crescita costante", ha aggiunto il Capo dello Stato. 

Prima del Capo dello Stato, l'intervento del rettore Pierpaolo Limone e i discorsi di un rappresentante degli studenti e di uno del personale tecnico-amministrativo. Il Capo dello Stato ha poi proseguito sottolineando come la crescita dell'Università di Foggia "è una risposta concreta e adeguata al diritto allo studio che è espressione di libertà e uguaglianza".



"Criminalità si combatte con formazione coscienze in tutto il paese"
Per combattere la criminalità organizzata è "fondamentalmente indispensabile la formazione delle coscienze, che è necessaria e avvertita come indispensabile in tutto il nostro Paese" ha detto ancora Mattarella. "L'impegno di contrasto alla criminalità organizzata, l'impegno per sconfiggerla, per eliminarne la presenza -ha affermato il Capo dello Stato- richiede diverse elementi. Accanto all'elemento prezioso e indispensabile dell'attività di prevenzione e repressione affidata alla magistratura e alle Forze dell'Ordine; accanto all'esigenza di pubbliche amministrazioni trasparenti ed efficienti, veloci nel fornire risposte alle esigenze dei cittadini; accanto alla necessità primaria di un'economia che cresce, e una crescita di posti di lavoro, di occupazione per rendere il tessuto sociale più forte, più solido, più resistente; vi è un'azione fondamentalmente indispensabile, la
formazione delle coscienze, che è necessaria e avvertita come indispensabile in tutto il nostro Paese".

"Ne abbiamo ovunque bisogno e tutte le strutture, le realtà, le agenzie, i luoghi di formazione sono chiamati a far sviluppare questo senso della convivenza, della comunità, del rispetto degli altri, della legalità. E sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata questo quarto elemento della formazione delle coscienze -ha ribadito Mattarella- è particolarmente decisivo ed è uno degli elementi cui concorre l'insegnamento universitario, il clima universitario, la comunità universitaria, che come presidio di cultura è ovunque un elemento di sostegno della comunità nazionale, delle comunità locali, dei territori, del senso di libertà, di pienezza di prospettive per chiunque, di uguaglianza".

Studente a Mattarella: "Impugniamo penne non pistole"
"Impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica, è un atto di coraggio, il più poetico che ci sia. E' un no convinto e imperituro". Lo ha detto Mirko Bruno, presidente consiglio degli studenti dell'Università di Foggia, rivolgendosi al Capo dello
Stato Sergio Mattarella che partecipa alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico.

"In un territorio come il nostro - ha aggiunto lo studente - in cui la povertà economica è spesso causa e conseguenza di povertà educativa, in modo silenzioso e quasi invisibile, un minore viene lasciato solo, arrendevole rispetto ai propri sogni e alle proprie passioni". Secondo lo studente, è di queste circostanze che "giova il più grande cancro di questa terra: la criminalità organizzata. Ne giova tutta quella feccia che, quotidianamente, tra le vie di questa città, accoglie all'interno giovani privi di sogni, passioni, desideri".

Fondamentale per Mirko Bruno "è il diritto allo studio declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza: esso è lo strumento più efficace - ha concluso - contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere".