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POLITICA

Anche Blair appoggia il leader

Napolitano gli dà l'incarico, partono le consultazioni di Renzi

Il premier in pectore deve risolvere il nodo della squadra di governo. Attesa per l'incontro con Alfano per trovare un'intesa con Ncd. Il segretario Pd: "Userò tutto il coraggio di cui dispongo"

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Matteo Renzi
Da ieri Matteo Renzi è il presidente del Consiglio incaricato a formare un nuovo governo. "Ci metterò tutta l'energia e il coraggio che ho, è la volta buona", confida, non senza emozione, il leader Pd che da oggi, dando il via alle consultazioni alla Camera, proverà a sciogliere con gli alleati i nodi ancora aperti su squadra e programma. Ma, anche nel giorno dell'investitura, Renzi fa il Renzi e, al termine del colloquio con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, annuncia la sua road map: una riforma al mese, a partire dalle riforme a febbraio fino al fisco a maggio. Muove i primi passi sotto una buona stella, come dice il renziano Paolo Gentiloni, il nuovo governo: la vittoria di Francesco Pigliaru in Sardegna, dove cinque anni fa cadde Walter Veltroni, l'incoraggiamento di Tony Blair, uno dei miti politici del rottamatore, lo spread in discesa.

Il faccia a faccia con il Capo dello Stato
Tranne Fitch, che lascia l'outlook negativo per l'Italia, in molti sembrano dare fiducia al segretario Pd che, nel primo giorno dell'incarico, viene descritto come "emozionato ma non spaventato" per l'impresa. A bordo di una Giulietta bianca, auto sportiva per eccellenza, Renzi arriva puntale al Quirinale. E nel faccia a faccia con Giorgio Napolitano i due concordano sull'orizzonte di legislatura, ovvero un esecutivo che arrivi fino al 2018 e sulla priorità alle riforme istituzionali e economiche. Il Capo dello Stato invita Renzi a prendersi tutto il tempo necessario per far nascere al meglio il suo governo. E il premier incaricato, al termine dell'incontro, annuncia che "si prenderà qualche giorno" per districare una matassa che, al di là del suo ottimismo e della forte determinazione, resta intricata. Il leader Pd, però, confida ai suoi la speranza di "chiudere tutto per venerdì".    Ed è da oggi che Renzi comincerà a fare sul serio.

Trattativa con Alfano
E' ancora aperta la trattativa con Angelino Alfano: i due potrebbero vedersi a breve per tentare di far cadere paletti e minacce reciproche. Il leader di Ncd vuole garanzie sulla presenza sua, di Maurizio Lupi e di Beatrice Lorenzin nella squadra di governo e l'impegno di Renzi a rivedere i contenuti dell'Italicum, a suo avviso troppo sbilanciati a favore dell'intesa con Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, però, vuole continuare ad essere interlocutore del premier incaricato nella partita delle riforme e sarà lui a guidare la delegazione di Fi che incontrerà il leader Pd. D'altra parte, come confermato anche nei faccia a faccia con i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso, il presidente incaricato vuole chiudere presto la legge elettorale e incardinare entro questo mese il superamento del bicameralismo perfetto.

Il programma serrato del sindaco
Il leader Pd, ancora prima di definire il patto con gli alleati, dà le carte: riforme, poi a marzo misure sul lavoro, ad aprile interventi di sburocratizzazione della Pubblica amministrazione e a maggio, proprio a ridosso delle Europee, misure, leggi tagli, al Fisco. "E' fondamentale che le forze politiche di maggioranza per quanto riguarda il programma di governo - chiarisce Renzi - e tutte le forze dell'arco costituzionale per quanto riguarda le riforme siano ben consapevoli dei prossimi passaggi". Ieri l'ultimo saluto ai concittadini a Firenze, l'impegno, con un filo di commozione, a cercare di "corrispondere ai sogni delle persone". Ma da oggi la sfida entra nel vivo.

Ecco il calendario degli incontri ufficiali di Renzi:

Martedì 18 febbraio 
Ore 10 - Centro democratico
Ore 10.20 - Maie, Api
Ore 10.40 - Minoranza linguistica Val d'Aosta
Ore 11 - Psi-Pli
Ore 11.20 - FdI
Ore 11.50 - Gal
Ore 12.30 - Per l'Italia (Popolari per l'Italia, Udc)
Ore 15 - Svp-Patt
Ore 15.30 Lega Nord e autonomie
Ore 16.15 - Scelta Civica
Ore 18 - Sel
Ore 19 - Ncd

Mercoledì 19 febbraio
Ore 10 - Forza Italia
Ore 12 - Partito democratico

Il M5S farà conoscere la sua disponibilità a partecipare alle consultazioni soltanto dopo un'assemblea di gruppo, hanno riferito dal Pd.