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ECONOMIA

I conti dello Stato

Dati Mef: con Covid e calo del Pil in 9 mesi entrate tributarie -21,3 miliardi

Nel periodo gennaio-settembre 2020 le entrate tributarie dello Stato sono 303,498 miliardi, ma risultano in calo di 21,327 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2019. La variazione negativa del -6,6% riflette sia il peggioramento congiunturale, sia le misure adottate dal governo per l'emergenza sanitaria

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Spia rossa per le casse dello Stato. Emergenza sanitaria, misure drastiche per il suo contenimento e contestuale contrazione del Pil hanno contribuito a provocare un ridimensionamento delle entrate tributarie. Nel periodo gennaio-settembre 2020, evidenzia il ministero dell'Economia e delle Finanze, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 303,498 miliardi di euro, segnando una riduzione di 21,327 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-6,6%).

L'impatto dello stop ai tributi
"La variazione negativa - spiega il Mef in una nota - riflette sia il peggioramento congiunturale sia le misure adottate dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Infatti, dopo l'andamento positivo registrato nel primo bimestre dell'anno (+5,4%) legato in particolare alla dinamica favorevole dei versamenti dell'imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze e di quelli dell'imposta sostitutiva dovuta sulle forme pensionistiche complementari e individuali, nei mesi successivi la diminuzione del gettito delle entrate tributarie è stata influenzata dagli effetti dei vari interventi normativi che hanno disposto la sospensione di versamenti tributari e contributivi".

Gettito Irpef giù
Le imposte dirette nei primi nove mesi dell'anno ammontano a 176.580 milioni di euro, con un incremento di 2,123 miliardi di euro (+1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il gettito Irpef si è attestato a 136.671 milioni di euro, con una diminuzione di 2.563 milione di euro (-1,8%). L'andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato e sui redditi di lavoro autonomo mostra rispettivamente una flessione del 7.0% e del 7,8%, mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 4,1%. L'Ires mostra un incremento di 1.781 milioni di euro (+10,8%).

Ok i redditi da capitale
Tra le altre imposte dirette vanno segnalati gli incrementi dell'imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.053 milioni di euro) che riflettono le performance positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell'imposta sostitutiva sul valore dell'attivo dei fondi pensione (+1.179 milioni di euro), il cui incremento è determinato dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.

Riduzione del gettito proveniente dall'Iva
L'imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, invece, mostra un lieve calo dello 0,5%.Le imposte indirette ammontano a 126,918 miliardi di euro con una diminuzione di 23,450 miliardi (-15,6%). Il notevole calo è imputabile principalmente alla riduzione dell'Iva (-12,625 miliardi di euro pari a -13,7%) e in particolare alla componente scambi interni (-9,693 miliardi di euro pari a -11,8%), per effetto del rinvio dei versamenti dell'Iva. Il gettito dell'Iva sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a -2.932 milioni di euro (-28,1%).

Giù anche le accise
Tra le altre imposte indirette, registrano una diminuzione l'imposta sulle assicurazioni -21,3% e l'imposta di registro -21,5%, mentre l'imposta di bollo segna un incremento del 3,2%. L'accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi ha registrato una riduzione di 4.737 milioni di euro (-26,4%) per effetto dell'applicazione del Decreto rilancio (art.130-131-132), con il quale sono state ridotte le percentuali degli acconti mensili all'80%. Analogamente hanno mostrato una diminuzione di gettito l'accisa sul gas naturale per combustione (-484 milioni di euro, -17,8%), l'accisa e imposta erariale sui gas incondensabili (-119 milioni di euro, -26,0%) e l'accisa sull'energia elettrica e addizionale (-64 milioni di euro, -3,1%).

Entrate da giochi -35,1%
Le entrate relative ai "giochi" ammontano, nei primi nove mesi 2020, a 7.490 milioni di euro (-4.043 milioni di euro, -35,1%). Il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si è attestato a 6.158 milioni (-2,480 miliardi di euro, pari a -28,7%) di cui: 2,862 miliardi (-1,719 miliardi, -37,8%) sono affluiti dalle imposte dirette e 3,332 miliardi (-761 milioni di euro, -18,6%) dalle imposte indirette. I dati - spiega infine il Mef - risultano influenzati dal decreto "Cura Italia" che aveva già sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie ed extratributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione nel periodo dall'8 marzo al 31 maggio 2020, ulteriormente prorogati dal Decreto Rilancio fino al 31 agosto.

Il recente D.L. n.104 ha prorogato, dal 31 agosto al 15 ottobre, il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell'invio degli atti della riscossione disponendo, inoltre, la sospensione dei pagamenti relativi a cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi in scadenza dall'8 marzo: il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 novembre 2020. Da ultimo, il recente decreto legge n.129 dello scorso 20 ottobre ha differito al 31 dicembre 2020 il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all'agente della riscossione.