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TECH

A Roma esperti a confronto su investimenti e regole comuni

Mercato unico digitale, fondamentale per l'Ue (e per l'Italia)

Come può l’Europa cogliere le opportunità per cittadini e imprese grazie al web? Attraverso la creazione di un mercato unico digitale, una delle priorità della Commissione, che potrebbe generare oltre 340 miliardi di euro di crescita economica e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. "L'Italia è indietro, ma tutte le componenti del panorama italiano sostengono con forza l’importanza del digitale”, ha detto il neo direttore generale della Dg Connect, Roberto Viola

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di Celia GuimaraesRoma
Internet e le tecnologie digitali stanno trasformando il mondo in cui viviamo, in ogni settore di attività. Come può l’Europa partecipare a questa opportunità per cittadini e imprese? Attraverso la creazione di un mercato unico digitale, una delle priorità della Commissione, che potrebbe generare oltre 340 miliardi di euro di crescita economica e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Dg Connect in Italia
Di questo hanno parlato a Roma rappresentanti della Commissione europea ed esperti del settore. Punto di partenza è la proposta della Commissione con 16 iniziative per un mercato unico digitale europeo.

L’obiettivo è quello di abbattere gli ostacoli alle operazioni online che bloccano l’accesso  ai cittadini ad una vasta gamma di beni e servizi. Ad oggi, solo il 15% degli europei effettua acquisti online da un altro Stato membro e solo il 7% delle piccole e medie imprese vende all’estero; inoltre  le pubbliche amministrazioni non possono utilizzare in modo omogeneo gli strumenti digitali.

Strategia unica
Al posto dei 28 mercati nazionali attuali, il mercato unico digitale dovrebbe abbattere le barriere e regolamenti locali e portare all’economia europea, secondo le stime della Commissione, 300-400 miliardi di euro l’anno e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

La strategia per il mercato unico digitale comprende una serie di azioni mirate che dovranno essere attuate entro la fine del 2016. Queste azioni riguardano la banda ultralarga, l’eCommerce, le competenze digitali (nelle scuole, nel lavoro),  l’eGovernment e l’identità elettronica, le politiche per il settore audiovisivo e sul diritto d’autore.

Banda ultralarga fondamentale
Gli investimenti in banda ultra larga e e-economy sono "temi fondamentali per lo sviluppo dell'Italia", ha  sottolineato Roberto Viola, direttore generale della Dg Connect della Commissione europea, intervendo all'evento presso la rappresentanza in Italia della Commissione europea. Viola ha ricordato come alcune delle idee emerse durante il semestre di presidenza di turno italiana del Consiglio dell'Ue, nella seconda meta 2014, sono diventate capisaldi dei programmi elaborati dalla Commissione europea per il Mercato unico digitale europeo.

Banda ultralarga in Italia, investimenti in crescita
Sulla banda ultralarga, "un nuovo elemento è che c'è un sensibile aumento, più di quanto annunciato, delle città in cui cui gli operatori (soprattutto gli incumbent) dichiarano di voler intervenire con la tecnologia Ftth", quella che arriverà nelle abitazioni, ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni. Giacomelli ha spiegato che il governo punta "ad andare rapidamente al Cipe per sbloccare gli interventi nelle aree a fallimento di mercato subito prima o dopo la pausa estiva".

Le prime risorse del governo per la banda ultra larga saranno destinate a partire dalla primavera 2016, ha precisato Raffaele Tiscar, vice segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri. La delibera del Cipe destinerà le risorse alle Regioni per definire quali territori partiranno per primi e le modalità per gli strumenti finanziari accessori, come il "Fondo di garanzia accessibile agli operatori che investono in aree target, il credito di imposta e l'anticipo delle risorse pubbliche non immediatamente disponibili". Tra queste ci sono i 5 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione che saranno disponibili dal 2017 fino al 2022.

Agire il prima possibile, prima ancora delle scadenze
“Molte cose positive stanno avvenendo in questo settore, ma l’impegno di tutti deve essere di trasformare questi documenti in azioni", ha detto Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, auspicando che la delibera del Cipe sugli investimenti arrivi quanto prima. "Ci sono scadenze europee, ma ci sono anche interventi che possono essere adottati entro i prossimi 12 mesi". 

Netflix e il diritto d'autore in Europa
"La fine del geo blocking, ossia l`impossibilità di acquistare i contenuti video in un paesi e vederli in un altro, e il tema del copyright, oggi esistono tante Siae quante sono i paesi europei", ha detto Stefano Parisi, fondatore della piattaforma italiana di streaming on demand Chili, "sono gli elementi stringenti di cui la nuova normativa europea si deve occupare". In questo senso,  "La frammentazione del mercato europeo digitale limita fortemente la crescita delle imprese di e-commerce, in difficoltà soprattutto in vista dell`arrivo imminente di Netflix. Oggi solo il 7% delle imprese vende sul mercato intraeuropeo. Il digital single market deve essere effettivo", ha aggiunto Parisi.

Luna: "Rimettersi a studiare"
Un terzo della popolazione italiana non ha mai usato internet e circa metà della popolazione italiana non ha competenze digitali di base. La discussione sull'identificazione di azioni concrete per il miglioramento di queste competenze nella scuola e nel lavoro è stata moderata dal Digital Champion italiano Riccardo Luna, che ha sintetizzato così il suo pensiero a riguardo: "Bisogna rimettersi a studiare, il rilancio dell'economia parte dal digitale".

Fondamentale per imprese e cittadini
"Il mercato unico digitale è la più grande opportunità per le imprese e per i cittadini europei", ha detto Giorgia Abeltino, responsabile Policy di Google Italia, che ha partecipato alla tavola rotonda sulle competenze digitali nel mondo del lavoro.