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ECONOMIA

La compagnia in crisi

La vertenza Meridiana arriva a Parigi. Sit-in lavoratori davanti alla casa dell'Aga Khan

E mentre una delegazione arriva fino nella capitale francese per una manifestazione di protesta, a Olbia momenti di tensione durante la riunione tra azienda e sindacati

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Mentre una rappresentanza dei lavoratori Meridiana ha attuato un sit-in davanti all'abitazione del principe Karim Aga Khan, ad Aiglemont, vicino Parigi, a Olbia sono i "Biglietti di fuori servizio (Csf)" a far saltare su tutte le furie i sindacati, tanto da richiedere l'intervento delle forze dell'ordine all'interno della palazzina della compagnia aerea durante la riunione odierna tra azienda e sindacati. "Oggi, sfoggiando l'ennesimo atto di arroganza e protervia insopportabile, il direttore del personale Paolo Carcone, non si è presentato all'incontro previsto con le rappresentanze dei lavoratori", spiegano congiuntamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uglt, Usb, Apm.

Le organizzazioni sindacali sono state convocate dall'azienda per discutere delle nuove procedure per l'erogazione dei "Cfs", quei biglietti che sino a poche settimane fa il personale navigante ha potuto utilizzare illimitatamente, mentre ora "l'Azienda ne concede solo quattro al mese", spiega Gianluca Langiu, della Cisl Gallura.    Un'assenza alla riunione, quella di Carcone, mal sopportata dalle organizzazioni sindacali, tanto da generare una violenta discussione che ha spinto alcuni dipendenti amministrativi della compagnia a richiedere l'intervento degli agenti del commissariato di Olbia. Ma mentre i poliziotti parlano di semplici battibecchi, c'è chi assicura che all'interno della sala riunioni il confronto sia stato infuocato.

"Il funzionario che ha sostituito Carcone non ha titolo ad addentrarsi nelle problematiche. Questo ha ingenerato un innalzamento della tensione al punto che è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine e le parti sono ora chiuse a oltranza nella palazzina e lì rimarranno fintanto che non verranno ritirate le procedure", precisano i sindacati. "Discutere ora delle procedure di erogazione dei Csf non è che una provocazione, un tentativo per limitare il diritto dei lavoratori di manifestare e che influisce negativamente anche sulla rappresentanza sindacale alle riunioni", conclude Langiu.