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EUROPA

Franceschini: da Conte parole ragionevoli e condivisibili

Mes, è scontro nella maggioranza tra M5s e Pd. Conte: aspettiamo a valutarlo

Polemiche sul meccanismo europeo nella maggioranza di governo: il M5s insiste sul no, mentre il Pd rassicura: il governo non rischia ma è cassa disponibile e bisogna accedervi. Conte: dopo la trattativa con l'Ue, se ne discuta in Parlamento. Salvini: non permetteremo che Conte svenda Italia, Colle che dice? Berlusconi: il Mes non va demonizzato. Meloni: Mes non vantaggioso come viene raccontato

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Scontro sul Mes nella maggioranza di governo con il M5s che insiste nel no: il capo politico Vito  Crimi parla di 'fregatura' che da loro non sarà mai votata e il viceministro allo Sviluppo Buffagni di cappio per strozzare l'Italia tra un po' di tempo.

Di altro avviso il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, che assicura: sul Mes il governo non rischia perché è cassa disponibile e bisogna accedervi. E dalla Camera Graziano Delrio chiarisce che non si mette in discussione Conte, ma se si decide di non usare questi soldi, poi non si dica che mancano risorse. 

Conte: ora discussioni su Mes inutili, aspettiamo a valutarlo
Solo alla fine della trattativa con l'Unione europea "potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale", afferma il premier Conte a proposito della polemica sull'utilizzo del Mes.

"E questa discussione dovrà avvenire in modo pubblico e trasparente, dinanzi al Parlamento, al quale spetterà l'ultima parola. Prima di allora potremo disquisire per giorni e settimane, ma inutilmente", è il messaggio di Giuseppe Conte sul meccanismo europeo.

Nota congiunta della commissione Bilancio, contrarietà M5S
"Ribadiamo il nostro fermo no al Mes. Troviamo surreale il dibattito circa l'assenza delle condizionalità, dato che queste sono espressamente previste nel Trattato istitutivo. È la struttura stessa del Mes ad essere costruita per imporre rigide condizioni e a rendere pertanto questo strumento inadeguato, come evidenziato dal Presidente Conte e dal nostro capo politico Vito Crimi. Chi parla di assenza di condizionalità non sa quello che dice".

Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati delle commissioni Bilancio ed Esteri del MoVimento 5 Stelle. "Una volta ottenuti i 36 miliardi tramite questo strumento si entra a tutti gli effetti nel Mes e, di conseguenza, possono essere facilmente attivate tutte le note condizioni qualora i creditori lo volessero. Non comprendiamo pertanto per quale motivo l'Italia debba attivare questo strumento per farsi prestare 36 miliardi, entrando in un meccanismo perverso, dal momento che la Banca Centrale Europea ha la capacità di fornire tutta la liquidità necessaria, come in questi anni ha ampiamente dimostrato. Viene da pensare", concludono, "che qualcuno voglia mettere in discussione la linea chiarita dal Presidente Conte e dal governo". 

L'accordo e il Pd
Il tema è l'accordo raggiunto in sede di Eurogruppo che ha dato il via libera all'uso, tra gli altri strumenti (Bei, Bce e Sure), di fondi del Mes, a zero condizionalità e limitatamente alle spese sanitarie. All'indomani dell'intesa, Conte ha chiarito che la linea del governo è di non ricorrere ai fondi del Mes "né oggi né mai".

Il Pd invece è uscito allo scoperto, con i suoi capigruppo e il segretario Nicola Zingaretti, che si sono detti d'accordo all'ipotesi di "sfruttare i soldi sulla sanità" messi a disposizioni dal Mes "ma senza condizionalità". 

Nel Pd parlano anche i due capigruppo, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, difendendo la posizione del partito e allo stesso tempo assicurando che non è in atto alcun tentativo di delegittimazione di Conte o del governo. "Non si mette in discussione nulla, abbiamo solo detto che se non ci sono condizioni capestro il nostro Paese deve utilizzare tutte le risorse, non capisco perché non utilizzare il fondo se c'è bisogno", dice Delrio.

"Il Mes è una disponibilità, secondo me, un successo del nostro Paese" aver ottenuto la possibilità di utilizzare risorse per la sanità "senza condizionalità - prosegue Delrio -. Il governo dirà se ne avrà bisogno o meno, certo non potrà dire che non ne ha bisogno e poi non finanzierà alcune cose perché non ci sono le risorse, non buttiamo a mare la disponibilità di miliardi per la nostra sanità".

"Il governo non rischia sul Mes, è il governo che ha ottenuto questo miracolo, trasformando il Mes - garantisce Marcucci -. Legarsi alla terminologia senza andare a vedere che cosa è cambiato, vuol dire rifiutare l'oggettività dei risultati ottenuti da Conte, che è riuscito a fare una rivoluzione. Il Mes ora è a disposizione dei Paesi su interventi prioritari nel campo sanitario senza condizionamenti. È cassa disponibile e bisogna accedervi. È un capolavoro o no?".

Franceschini: da Conte parole ragionevoli e condivisibili
Mi paiono ragionevoli e condivisibili le parole del Presidente Conte.  Non è il tempo di posizioni pregiudiziali ma occorre  sostenere la posizione italiana su mezzi e risorse della Ue  per affrontare l'emergenza. Tra questi verificheremo se ci  sarà la conferma di uno strumento, Mes o come verrà chiamato, senza condizionalità per affrontare la spesa  sanitaria". Così in una nota il ministro dei Beni culturali e del turismo, nonché capodelegazione del Pd al Governo,  Dario Franceschini. "Ora - prosegue Franceschini - si può utilmente chiudere questa discussione interna e aspettare le conclusioni del Consiglio Europeo'.


Salvini: non permetteremo che Conte svenda Italia, Colle che dice?
La Lega non intende accettare nessun cedimento sul Mes, lo dice il leader del partito Matteo Salvini. "Ma come, Conte non aveva detto in diretta su tutte le tivù che non avrebbe mai usato il Mes? Che il Mes non serviva e quindi non serviva neanche parlarne?" Insiste il leader della Lega: "Se ha cambiato idea come pare è necessario, giusto, doveroso e trasparente che ci sia un voto in Aula prima della riunione del 23 aprile a Bruxelles, questo prevede la legge 234/2012 e, mi si permetta, anche la democrazia. Siamo ancora una Repubblica o siamo ritornati una monarchia?" Aggiunge Salvini: "Al Quirinale pare tutto normale? Mi unisco all'appello al governo firmato poco fa da 101 economisti e professori italiani intitolato 'Non firmate quell'accordo'. Si emettano invece Buoni del tesoro italiani, esentasse, a lunga scadenza e garantiti dalla Bce, per finanziare la ricostruzione. La Lega non permetterà che si usi l'emergenza virus per svendere l'Italia ad interessi stranieri".

Berlusconi: il Mes non va demonizzato
"Il Mes non va demonizzato: la cosa sbagliata è se le garanzie chieste da Paesi ad economia più solida si trasformano in uno strangolamento dell'economia di una nazione già in sofferenza e addirittura in un esproprio della sua sovranità nazionale. Il problema, però, questa volta non si pone. Per la spesa sanitaria non ci sono condizioni o garanzie". Lo scrive su Facebook Silvio Berlusconi.

Meloni: Mes non vantaggioso come viene raccontato
"Credo che la cosa non sia vantaggiosa come viene raccontata. Pare che l'Europa ci voglia regalare 36 miliardi. Non ci regala 36 miliardi ma ci dà un prestito sul quale pagheremo degli interessi. Nel Mes abbiamo messo i soldi quindi è come se andassi in banca, dessi 15mila euro e la banca in cambio mi desse 36mila euro che devo restituire con gli interessi. Non mi sembra così vantaggioso". Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ospite di Porta a Porta, parlando del Mes. "In ogni caso - ha continuato - non è vero che non ci sono condizioni perché i prestiti hanno condizioni. Che succede se non restituisco i soldi? Ci vengono a guardare i conti. Il famoso commissariamento dell'economia è possibile. Continuo a ritenere - ha aggiunto - che, al di là della linea di finanziamento a condizioni leggere, il fatto di avere il fondo salva Stati tra le possibilità per affrontare l'emergenza coronavirus, in assenza di strumenti vantaggiosi, è comunque un modo di stringere il cappio attorno al nostro collo. Il documento sul quale Gualtieri ha dato l'ok e che Conte si trova davanti al Consiglio europeo non è vantaggioso per l'Italia. Conte non dovrebbe firmare nulla che non preveda gli eurobond e un ruolo completamente diverso per la Bce", ha detto la leader di FdI. "Accettare un voto parlamentare su questa materia - ha proseguito - sarebbe stato un fatto di chiarezza e avrebbe rafforzato il ruolo di Conte al Consiglio europeo. Non è vero che noi abbiamo indebolito l'Italia in questa trattativa. È proprio grazie al lavoro che stiamo facendo che Conte può andare al Consiglio europeo con maggiore forza. Bisogna capire se è in grado di utilizzare lo strumento offerto". "Oggi Conte - ha affermato Meloni - dice ancora un'altra cosa. Mi sembra si stia facendo un gioco delle tre carte. Storicamente ci sono nazioni che hanno avuto vantaggi dall'Ue e dall'euro e che vogliono rafforzare questo vantaggio. Noi dobbiamo decidere se oggi l'Europa esiste o no. Penso che l'Italia abbia un potere contrattuale molto forte, perché l'Europa senza Italia non esiste più. Oggi Conte ha un potere contrattuale fortissimo per dire in Europa che vogliamo strumenti seri di solidarietà e condivisione europea".

Sassoli, riconversione Mes utile, bond necessari
Il fondo salva-Stati Mes potrà "essere messo a disposizione a tasso zero per interventi nel settore sanitario" e questo rappresenta una sua "riconversione" rispetto al rigorismo che si è manifestato in Europa in questi ultimi anni. Lo ha detto il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, nel corso del suo intervento alla rubrica di approfondimento del Tg2. "Credo - ha aggiunto Sassoli - che questo sia utile a un Paese come l'Italia: gli italiani in quel fondo hanno messo 14,3 miliardi: potrebbe essere conveniente farne tornare indietro 37. Ma non è detto: la scelta spetterà al governo e al Parlamento secondo le proprie necessità".  Sassoli si è anche detto "fiducioso" sulla possibilità che si arrivi a finanziare un piano per la ripresa - le cui necessità sono state stimate in 1500 miliardi - ricorrendo a "tutti gli strumenti necessari", quindi anche all'emissione di bond: "solo così potremo trovare le risorse necessarie". Il presidente dell'Europarlamento ha quindi ribadito che davanti a una crisi così grave cresce la convergenza sulle soluzioni da adottare e anche la consapevolezza che "ci salviamo solo tutti insieme", altrimenti nessuno ce la farà da solo. "Ne usciremo con un'Europa più forte".