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ITALIA

Milano, migrante si impicca al pilone della stazione centrale

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L'allarme e i soccorsi sono stati così veloci che quando lo hanno tirato giù dal pilone su cui si era impiccato respirava ancora. Il giovane africano, 31 anni, proveniente dal Mali, in Italia da un anno e mezzo, richiedente asilo, questa mattina ha deciso di farla finita così. Nei pressi del più affollato bivacco di tanti disperati come lui, la Stazione centrale, dove all'inizio della settimana era stata organizzata un imponente, quanto discussa operazione antidegrado.      

Il 31/enne si è impiccato ad un pilone dal muro della ferrovia che circonda la massicciata ferroviaria e sovrasta via Ferranti Aporti, poco prima di mezzogiorno.  Un passante dal marciapiede lo ha visto penzolare (nessun dubbio sul suicidio e infatti non è stata disposta l'autopsia), e ha chiamato il 112. Sono arrivati subito i vigili del fuoco che con una motoscala lo hanno raggiunto, mentre arrivavano le ambulanze e i carabinieri chiudevano la strada. Respirava ancora, ma all'arrivo all'ospedale Niguarda i medici hanno potuto fare ben poco. Non aveva documenti, nessuno si è fatto avanti dicendo di conoscerlo.   

I carabinieri della compagnia di Porta Monforte lo hanno identificato ore dopo, attraverso le impronte digitali. Non si sa da quanto tempo fosse a Milano. Di certo l'assessore alle politiche sociali del comune Pierfrancesco Majorino, ha escluso fosse in carico alle strutture comunali di accoglienza. In serata al giovane suicida è stato dedicato un momento di raccoglimento nella parrocchia di Santa Maria Goretti, la più vicina al luogo del ritrovamento. A presiedere il parroco don Giuliano Savina che ha portato la preghiera della Diocesi, della Caritas e di chi in curia si occupa di questo tema, tutti scossi per quanto accaduto.