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POLITICA

Proseguono gli "sbarchi fantasma" a Lampedusa

​Migranti, 47 in salvo a Pozzallo. Salvini alla Tunisia: rimpatri anche con le navi

Sbarcati nel porto siciliano i migranti soccorsi da una motovedetta della Guardia Costiera. Il premier Conte convoca per domani un vertice di maggioranza sul tema migranti 

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Nuovo sbarco in Sicilia. Sono 47 i migranti, tra cui dieci donne, giunti nella notte nel porto di Pozzallo (Ragusa). Erano stati soccorsi ieri sera su un barcone nel Canale di Sicilia da una motovedetta della Guardia Costiera. I migranti provengono da Costa d'Avorio, Camerun e Tunisia. Erano in tutto 53, ma sei di loro sono stati subito trasferiti a Lampedusa per problemi medici. Gli altri 47, trasbordati sull'unità della Finanza, sono stati dirottati a Pozzallo e trasferiti nel locale hotspot.

Salvini scrive alla Tunisia: rimpatri con navi di linea 
Il Viminale prova intanto ad accelerare sui rimpatri. "Sul fronte delle procedure di rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea". Lo scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in una lettera indirizzata al suo omologo tunisino. Per Salvini, che ha segnalato "una maggiore concentrazione di flussi dalla Tunisia", bisogna rafforzare, anche "con il sostegno europeo", le capacità di sorveglianza marittima, attraverso un sistema integrato basato "su postazioni radar e strutture operative".

Conte convoca domani un vertice sui migranti
E proprio per affrontare il tema migranti, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha convocato, secondo quanto si apprende, un vertice a Palazzo Chigi domani alle 19. Il tavolo, presieduto dal premier, vedrà la presenza dei ministeri competenti.

Navi della Marina e della Guarda di Finanza a difesa dei porti
Navi della Marina e della Guardia di Finanza in campo per controllare le partenze dei migranti e "a difesa" dei porti italiani: è una delle novità emerse dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che dunque rilancia sulla necessità di impiegare navi aerei militari "per contrastare l'immigrazione clandestina". Tutto ciò nel giorno in cui il Papa avverte, "i più deboli e vulnerabili devono essere aiutati", e mentre proseguono i minisbarchi a Lampedusa.

Le novità 
Dunque, novità importanti arrivano dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza (durante il quale è stata registrata "con soddisfazione" la riduzione degli sbarchi, "passati dai circa 17.000 dell'anno scorso ai 3.000 di quest'anno"). Queste, secondo fonti del Viminale, le misure principali su cui si è registrata convergenza: più controlli per ridurre le partenze, con l'utilizzo di radar, mezzi aerei e navali; presenza delle navi della Marina e della Guardia di Finanza per difendere i porti italiani; contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze; invio di dieci motovedette italiane da consegnare alla Guardia Costiera Libica entro l'estate; emendamenti al Decreto Sicurezza Bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e per aumentare le pene per scafisti e trafficanti.

Le polemiche nel governo
La riunione del Comitato arriva dopo giorni di polemiche tra il ministro dell'Interno e la collega della Difesa, Elisabetta Trenta, secondo cui quanto sta accadendo in questi giorni "si sarebbe potuto evitare. Lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le ong. Non ha voluto ascoltare e adesso si lamenta". Ma alla Trenta "replicano i numeri - dice Matteo Salvini -. La missione Sophia recuperò decine di migliaia di immigrati", 18.390 nel 2017-18, "e li portò tutti in Italia, perché questo prevedevano le regole della missione". Missione Sophia a parte, l'impiego di mezzi militari torna però prepotentemente alla ribalta. E al ministro Trenta che dice al Corriere "ora navi militari contro gli scafisti", Salvini ha prontamente replicato: "Sarebbe ora, meglio tardi che mai". Ma con regole d'ingaggio ben precise, perché - avverte il responsabile del Viminale - "le navi militari italiane non forniscono servizio taxi su richiesta delle ong". Dunque, controlli delle partenze e "difesa" dei porti.

Ancora sbarchi a Lampedusa
Ma se i grandi arrivi via mare sono fortemente diminuiti, continuano invece i minisbarchi a Lampedusa. Dopo i 10 migranti di ieri ne sono arrivati altri 19 a bordo di una piccola imbarcazione. E in porto resta ferma la nave Alex, che è stata confiscata per una seconda violazione del Decreto sicurezza bis, "un ingresso accidentale di Alex nelle acque territoriali che sarebbe avvenuto venerdì mattina", spiega in un tweet Mediterranea. E' un "pretesto del tutto illegittimo, ma se pensano di fermarci - avverte la Ong-  si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e torneremo presto in mare". Intanto altre navi potrebbero affiancarsi a quelle delle Ong (con la Alan Kurdi che dopo aver consegnato alle motovedette maltesi i migranti soccorsi l'altro giorno è ora sulle tracce di un altro gommone con 50 a bordo): "Stiamo costruendo una piccola flotta perché siamo disposti ad andare a soccorrere" annuncia proprio da Lampedusa il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Se fosse vero violerebbe le leggi", avverte il vicepresidente leghista del Senato Roberto Calderoli.