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ITALIA

Emergenza sbarchi

Gabrielli in Liguria: Ventimiglia, portare i migranti altrove per allentare la tensione

Non solo Ventimiglia, ma anche Milano, Como. Tante le situazioni calde su territorio in materia di accoglienza. Il Governatore della Liguria Giovanni Toti: unica soluzione identificare ed espellere. La Lega Nord: accoglienza solo per chi scappa davvero dalla guerra

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Complice il bel tempo, proseguono senza sosta gli sbarchi sulle nostre coste. I numerosi migranti che - in prevalenza - raggiungono le località del sud vengono smistati su tutto il territorio. La situazione si fa sempre più esplosiva, mancando come lamentano in molti un piano nazionale di accoglienza. Da settimane molti sindaci segnalano a Roma che non hanno a disposizione strutture adeguate e sufficienti per accogliere tutti coloro che arrivano in Italia. Per non parlare dei minori non accompagnati che debbono essere assistiti da personale qualificato. E non sempre questo servizio può essere assicurato.

Particolarmente difficile la situazione in questi giorni a Ventimiglia, in Liguria dove centinaia di migranti stanno cercando di entrare in Francia. "Intensificheremo le operazioni di decompressione per alleggerire la pressione, prendendo le persone e portandole da un’altra parte": è quanto ha affermato il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, oggi in visita in Liguria per discutere dei colleghi della situazione. E per rendere omaggio alla salma di Diego Turra, l’agente di 52 anni morto per un infarto durante gli scontri con gli attivisti No Borders sabato sera. E su questo chiarisce:  "Non abbiamo rabbia nei confronti di nessuno. Certamente addebitare ai No Border la morte del nostro collega credo sia poco serio".

Il governatore Giovanni Toti parla di situazione "drammatica". E invoca "politiche sull'immigrazione diverse. Il sistema così non funziona se chi sbarca in Italia non viene identificato - spiega - Noi come Regione non abbiamo purtroppo nessun titolo per intervenire nelle politiche dell'immigrazione e dell'ordine pubblico. Possiamo solo dare assistenza sanitaria con la Asl. Siamo disposti a discutere se sia necessario un Cie anche in Liguria".

Anche il Prefetto di Genova, Fiamma Spena, parla di una diversa distribuzione dei migranti su territorio: "che veda minore concentrazione di persone in pochi Comuni ma preveda una diffusione ampia di accoglienza alla quale contribuiscano un numero più alto di Comuni, di quanto avvenga adesso". Di "cambiamenti e miglioramenti" parla anche la Caritas, in prima linea in molte situazioni che in merito all'apertura delle frontiere spiega: "lottare in modo antagonistico, rischia un po' di vanificare quello che si sta facendo". 

Situazione difficile anche a Milano. Il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi parla di 3.300 "clandestini spediti dal Viminale pur sapendo che non c'erano spazi disponibili e strutture idonee per accoglierle". Grimoldi racconta di centinaia di persone che bivaccano attorno alla stazione centrale in una situazione igienica fuori controllo e con il serio rischio che scoppino incidenti. Milano sta diventando la nuova Ventimiglia, anzi la nuova Calais". La soluzione - conclude - sarebbe quella di trasferire subito gli immigrati in Regioni dove ci sono spazi per accoglierli, perchè in Lombardia "abbiamo le strutture sature, con oltre 14 mila richiedenti asilo ospitati"

Stessa scena, stessa situazione alla stazione di Como dove 500 migranti tentano di raggiugere i Paesi del nord, attraverso la Svizzera che li respinge al confine. Da giorni vengono seguiti da associazioni di volontariato che hanno organizzato una mensa e messo a disposizione diversi posti letto. 

Il Ministero dell'Interno e la Prefettura sono al lavoro per individuare una struttura per ospitarli. Tra le ipotesi che potrebbero essere prese in considerazione la caserma De Cristoforis dell'Esercito o l'ex ospedale Sant'Anna. Secondo l'assessore ai servizi sociali di Como Bruno Magatti "ora che i numeri sono diventati importanti e stabili non si può pensare di andare avanti con i volontari'. "Non esiste che uno Stato non si faccia carico del problema  - ha aggiunto - e non organizzi una risposta strutturata".

Ma la Lega Nord ha già espresso tutta la sua contrarietà. "Bisogna sgomberare il bivacco e ripristinare la legalità - ha detto deputato Nicola Molteni - Accoglienza solo per chi scappa davvero dalla guerra, per tutti gli altri espulsioni e rimpatri". Da oggi intanto è entrato in funzione un presidio sanitario fisso organizzato. Finora si sono segnalati tre casi di scabbia.