Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/migranti-al-via-trasferimenti-lampedusa-800-lasciano-hotspot-sindaco-governo-e-ue-agiscano-af7bb10a-36d8-4591-8666-2884ca3c2cbb.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Sassoli: "Nuovi poteri a Ue per salvare vite in mare"

Migranti. Al via trasferimenti a Lampedusa, 800 lasciano hotspot. Sindaco: "Governo e Ue agiscano"

Il beltempo consente le operazioni di trasferimento bloccate per giorni. Ieri sera 80 migranti sono stati imbarcati e condotti a Porto Empedocle. Tajani : "Draghi farà sentire la sua voce in Europa". Bartolo: "Lampedusa non cambierà senza vera riforma Ue"

Condividi
Ottocento migranti lasciano l'hotspot di Lampedusa dove, all'alba, dopo l'ultima ondata di sbarchi, c'erano 1.583 persone a fronte di una capienza massima di 250 posti. Il beltempo consente le operazioni di trasferimento bloccate per giorni. Ieri sera 80 migranti sono stati imbarcati e condotti a Porto Empedocle.

Stamane la nave quarantena "Azzurra" èriuscita ad attraccare, grazie alle migliorate condizioni del mare, a Cala Pisana, ed è subito iniziato l'imbarco di 600 migranti. In azione la polizia per prelevare piccoli gruppi dal centro di accoglienza e accompagnarli sulla nave. A metà mattina, invece, per 200 minori non accompagnati è stato stabilito l'imbarco sul traghetto "Sansovino" con approdo in serata a Porto Empedocle. All'hotspot, quindi, restano in 783. Ma si scruta il mare: l'assenza di vento e il mare calmo favoriscono, come sempre, non solo i trasferimenti ma anche le traversate e gli sbarchi.

Sindaco Lampedusa: "Siamo soli. Governo e Ue agiscano"
 "Forse qualcuno non ha ancora capito che a Lampedusa stiamo affrontando, da soli, una situazione che non ha precedenti tra Covid, crisi economica ed un'emergenza umanitaria senza sosta: qui ci spacchiamo la schiena 24 ore su 24 per cercare di tenere sotto controllo una condizione difficilissima, meritiamo rispetto per quello che la nostra comunità sta facendo. I sacrifici di Lampedusa non possono continuare ad essere strumentalizzati per la propaganda di turno". E' lo sfogo del sindaco di Lampedusa, Totò Martello. 

"Il tema dei flussi migratori  aggiunge Martello - è delicatissimo e serio, e non è accettabile fare campagna elettorale permanente sulla pelle dei migranti e dei lampedusani. Se si vuole affrontare seriamente il tema dei flussi migratori c'è bisogno di unità, di senso di responsabilità, bisogna sapere andare oltre le logiche degli schieramenti di appartenenza. Servono regole certe per il soccorso umanitario, per il controllo e la sicurezza del Mediterraneo, per la tutela dei diritti di ciascun essere umano. Per fare questo occorre un intervento forte delle istituzioni europee che non possono ignorare ciò che sta succedendo nella nostra isola, perché quando i migranti arrivano qui non arrivano a Lampedusa, arrivano in Europa". Serve innanzitutto, conclude il sindaco, "una posizione esplicita da parte del nostro governo, a iniziare dal presidente del Consiglio Mario Draghi, altrimenti questa vicenda sfuggirà di mano". 

Sassoli: "Nuovi poteri a Ue per salvare vite in mare"
"Il suo richiamo è la nostra priorità: le persone in mare devono essere salvate.  tutti i costi. E la sua proposta di utilizzare ogni mezzo, compreso il contributo dei singoli nella protezione delle persone attraverso il servizio civile europeo, va nella direzione giusta". Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli risponde positivamente all'appello del sindaco di Palermo Leoluca Orlando di istituire un servizio civile europeo, (Rescue European Civil Service), per salvare le vite dei migranti in mare.

"Senza nuove competenze e nuovi poteri - avverte - l'Unione europea non potrà che lavorare in regime di supplenza con risultati poco efficaci. Non possiamo attendere ancora. Il Parlamento europeo è in prima fila nel chiedere che un'operazione umanitaria sia messa in mare al più presto per rispondere almeno al grido di dolore che la cronaca ci segnala così di frequente". "Sono anni - aggiunge Sassoli- che il Parlamento europeo chiede iniziative efficienti e coerenti di governo dell'immigrazione e dell'asilo. E sono anni che i governi si rifiutano di concedere all'Unione europeai poteri per intervenire. Le operazioni di salvataggio in mare svolte dall'operazione 'Sofia' non sono state ricomprese nel mandato della nuova operazione 'Inni', dedicata invece al solo controllo del traffico di armi. Salvare le persone è un dovere irrinunciabile e questo è il momento per consentire all'Unione europea di organizzare una grande iniziativa che qualifichi moralmente e politicamente la difesa dei nostri valori".

E' duro Sassoli e lancia un appello: "La sordità e l'egoismo dei governi non è più tollerabile. Facciamo ogni sforzo, coinvolgendo istituzioni e politica, opinioni pubbliche e mondo della comunicazione, perché rapidamente vi sia una risposta a coloro che chiedono aiuto da noi. In modo molto pragmatico oggi sarebbe possibile affidare all'Unione quattro compiti: la ricerca e il salvataggio in mare, attraverso un meccanismo europeo condiviso; un più forte programma di reinsediamento nell'Ue delle persone bisognose di protezione, con veri e propri canali umanitari; una redistribuzione equa, tramite uno schema concordato e prevedibile tra tutti i Paesi membri; criteri comuni per l'ingresso legale per motivi di lavoro, con quote da definire a livello nazionale da assorbire nei nostro mercato del lavoro".

Questo, per il presidente dell'Europarlamento "è particolarmente importante se pensiamo alle nostre società che invecchiano. Nei nostri distretti e nelle nostre aziende, abbiamo molto bisogno di lavoratori in condizione di regolarità e sicurezza. Ne abbiamo bisogno nelle nostre campagne, dove invece braccianti immigrati in condizioni irregolari vivono e lavorano come schiavi; nelle nostre fabbriche, dove la richiesta di manodopera regolare può consentire crescita e benessere". 

Salvini: "D'accordo con Draghi, ma Europa assente"
"Sono d'accordo con Draghi, ogni vita umana e preziosa e va salvata: è l'Europa che deve ricordarsi di esistere, in questi mesi tra vaccini che non arrivano e migranti che non si redistribuiscono da questo punto di vista l'Europa è assente". Così il leader della Lega Matteo Salvini a Milano. "Io ricordo a qualche genio della sinistra che da ministro,
non solo ho ridotti gli sbarchi, ma ho dimezzato il numero di morti nel mediterraneo - ha detto ancora l'ex numero uno del Viminale -. Sicuramente la ricetta non può essere quella di 'avanti tutti', 'in Italia c'è posto per tutti' perché non è così!", ha aggiunto Salvini, ricordando che la "soluzione è al di là del Mediterraneo, evitando le partenze e aiutare le persone a non scappare da casa loro". Di certo, "la Germania che va al voto a settembre e la Francia che va al voto l'anno prossimo non avranno come priorità di governo l'accogliere gli immigrati che sbarcano in Italia".

Tajani: "Draghi farà sentire la sua voce in Europa"
"L’Europa deve battere un colpo perché la questione delle migrazioni non riguarda solo Italia, Grecia, Malta e Spagna. E’ bene che tutti quanti si rendano conto di ciò che sta accadendo, ma soprattutto di ciò che potrà accadere. Per Forza Italia bisogna investire in Africa perché se non si investe in quel continente, noi avremo sempre flussi che partono dall’Africa. In Africa c’è terrorismo, effetti del cambiamento climatico, povertà, malattie, sarà impossibile frenare i flussi migratori in futuro se non si fa qualcosa". Così Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. E aggiunge: "Draghi farà ascoltare la sua voce perché è altamente credibile in Europa ed ha un governo di unità nazionale che gli dà molta forza, mi auguro che siano disponibili ad ascoltarlo gli altri Paesi dell’Ue. Serve un piano Marshall per l’Africa. Bisogna utilizzare le grandi capacità delle nostre imprese che devono lavorare anche nel continente africano per far crescere l’economia africana".  Poi bisogna fare accordi con i Paesi da cui partono i barchini dei migranti e contrastare gli scafisti. E’ ovvio che serve una strategia politica di diplomazia economica - prosegue Tajani - Serve un ministro degli esteri europeo, una politica estera europea. La sfida è a livello globale, non possiamo competere come singoli Stati con Cina, Usa, Russia”. 

Bartolo: "Lampedusa non cambierà senza vera riforma Ue"
 "Purtroppo combattiamo con questa questione da 30 anni, ma le cose non cambieranno mai fino a quando non cambierà la politica dell'Europa e degli Stati membri. Va assolutamente rivisto il regolamento di Dublino che impone l'accoglienza ai Paesi del primo ingresso dei migranti". Così Pietro Bartolo, medico storico di Lampedusa, eurodeputato Pd, in un'intervista a 'La Stampa' sulla questione migranti. Non c'è già stato un tentativo per superare il Regolamento? "Sì, se n'era parlato in Parlamento e poi il tema arrivò al Consiglio dei ministri dell'Interno, ma molti sovranisti, compreso l'allora titolare del Viminale Matteo Salvini, si misero di traverso e quindi non se ne fece più nulla. Purtroppo la revisione del regolamento può passare solo all'unanimità: se qualcuno pone il veto o non si presenta alle riunioni, il tavolo salta. E Salvini non ha mai partecipato". "A Salvini, per i suoi giochi politici alla ricerca di consenso elettorale, conviene - aggiunge Bartolo - avere un nemico da cavalcare. Quindi invece di adoperarsi per risolvere il problema preferisce mantenerlo inalterato".

Alla domanda su che cosa sta facendo attualmente il Parlamento europeo per cambiare le carte in tavola, Bartolo ha risposto: "È in corso una discussione per un nuovo patto sulla migrazione, una sorta di nuovo Dublino. Io sono il relatore ombra e combatto contro Stati come la Polonia, l'Austria, l'Ungheria che non vogliono farsi carico dei migranti e purtroppo, come dicevo, serve l'unanimità dei consensi". Non si può passare alla regola della maggioranza qualificata? "Ci stiamo provando. Proprio l'altro ieri si è svolta una conferenza sulla migrazione per cambiare il trattato e stabilire la possibilità della maggioranza qualificata", sottolinea l'eurodeputato dem. "I tempi? Realisticamente ci vogliono almeno due anni", conclude Bartolo.