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MONDO

"Ridurre partenze e contribuire a migliorare campi in Libia"

Migranti, Alfano, ora c'è più equilibrio nel Mediterraneo

"Noi - ha sottolineato il titolare della Farnesina- abbiamo fatto due scelte: quella di sottrarre guadagni criminali ai trafficanti e quella di finanziare le agenzie dell'Onu - Unhcr e Oim - per assicurare standard rispettosi dei diritti umani nei campi libici"

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"Dall'altra parte del Mediterraneo sta cambiando il vento: dobbiamo rapidamente aggiustare le vele e usarlo per stoppare il traffico di esseri umani. Il governo libico di Sarraj ha chiesto aiuto all'Italia: è pronto a istituire la zona Sar nelle sue acque, a collaborare con l`Europa e investire sulla Guardia costiera: tutto questo è sintomo di un riequilibrio in atto nel Mediterraneo. E le inchieste di alcune procure siciliane hanno creato il contesto "culturale" idoneo per ottenere il Codice delle Ong". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, all'indomani dell'annuncio da parte di Medici Senza Frontiere della sospensione dei soccorsi ai migranti nel Meditterraneo.

"Anche la decisione di Msf - ha commentato Alfano in una intrevista a 'la Stampa'- rientra nel quadro di un riaggiustamento degli equilibri: quelle acque non sono più di nessuno, ma della Libia. Noi dobbiamo evitare le morti in mare riducendo le partenze e contribuire economicamente perché i campi in Libia abbiano uno standard adeguato. Il vero investimento è quello economico: bisogna dare risorse all'Unhcr e all'Oim perché ci aiutino in Libia. Ne ho discusso qualche giorno fa col nuovo inviato dell`Onu Ghassan Salamé.

Noi - ha sottolineato ancora il titolare della Farnesina- abbiamo fatto due scelte: quella di sottrarre guadagni criminali ai trafficanti e quella di finanziare le agenzie dell'Onu - Unhcr e Oim - per assicurare standard rispettosi dei diritti umani nei campi libici".

Quanto alla richiesta del generale Haftar di 20 miliardi dall`Europa per controllare i flussi, "è quello - commenta il ministro degli Esteri-  che diciamo da mesi: chiusa la rotta balcanica con un accordo plurimiliardario con la Turchia, non ci si può illudere che si possa risolvere il problema in Libia con qualche milione di euro. Ripeto: serve un enorme investimento economico dell'Europa in Libia e in Africa. L'Europa deve decidere se il tema migrazioni è una priorità assoluta al pari dell'economia: per noi lo è".

Alfano, d'altra parte, non esclude anche un incontro fra il governo italiano e il generale Haftar, già sdoganato all'Eliseo dal presidente francese Macron. "Non ci vedrei - dice- nulla di male né di strano: abbiamo sempre sostenuto il governo Sarraj legittimato dall'Onu, ma siamo anche stati i primi a dire che Haftar merita un ruolo di primo piano nella ricostruzione libica, sotto l'ombrello delle istituzioni civili. Sarebbe però illusorio pensare che loro siano gli unici depositari della soluzione libica. Finora ci sono stati troppi mediatori e pochi risultati: è andata così perché era la coda del mandato di Kobler; ora, col nuovo inviato Onu, ogni Paese che ha lavorato per una soluzione, suppongo in buonafede, consegni a lui i propri risultati".