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EUROPA

Dopo gli incendi

Migranti, accordo Merkel-Macron per accogliere 400 minori di Lesbo

Germania e Francia si impegnano ad accogliere parte dei minori rimasti senza tetto dopo gli incendi divampati nel campo profughi di Moria. Ora 13 mila persone vagano in attesa di una sistemazione che il governo greco definisce "molto complicata". Si muove la Commissione europea

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Dopo gli incendi divampati nel campo profughi greco di Moria a Lesbo, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, Emmanuel Macron, hanno raggiunto un accordo per accogliere 400 minori non accompagnati in un'azione congiunta con altri Paesi Ue.

Compito molto complicato
Risolvere la situazione che si è creata sull'isola greca di Lesbo, dove il sovraffollato campo per rifugiati di Moria è bruciato l'altra notte, è un compito "molto complicato" e "buona parte" del Governo ellenico si trova sull'isola per tentare di trovare una soluzione.

Lo ha detto oggi in audizione alla Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, a Bruxelles, il viceministro degli Esteri della Grecia Miltiadis Varvitsiotis. "Per quanto riguarda il campo dei rifugiati di Moria - ha spiegato - quello che stiamo tentando di fare, dopo il disastro della distruzione del campo che ha lasciato 13mila persone senza tetto, è tentare di dare loro un tetto. Tentiamo anche di dare un sentimento di sicurezza agli isolani e ci sforziamo di prevenire implicazioni per i pochi rifugiati positivi alla Covid e i possibili positivi che sono mischiati con gli altri"

Migranti senza un posto dove andare
Continua intanto  la sofferenza per circa 13mila rifugiati e migranti evacuati dal campo migranti di Moria sull'isola greca di Lesbo, dopo una seconda notte di incendi, passata dormendo per strada. Migliaia sono stati costretti a dormire all'addiaccio dopo che un enorme incendio ha distrutto gran parte del campo profughi e un secondo rogo ha distrutto ciò che restava, spingendo nuovamente alla fuga coloro che avevano tentato di tornare nel campo.

Rinforzi della polizia sono giunti sul posto anche per bloccare i richiedenti asilo che volevano entrare nella città principale di Mitilene; anche residenti locali e funzionari del comune di Lesbo si sono mobilitati per impedire il reinsediamento dei migranti nel campo di Moria, che ora somiglia a una zona di guerra con terra bruciata, teloni sciolti e metallo ardente.

Il sindaco di Lesbo, Stratis Kytelis, ha detto ai giornalisti che si batterà per la chiusura completa del campo e contro la creazione di qualsiasi altra struttura per sostituirlo: "non vogliamo strutture per migranti a Lesbo", ha dichiarato.

Impegno del governo greco e Ue
Il governo greco, nel frattempo, sta tentando di trovare soluzioni, in primo luogo per ospitare le migliaia di richiedenti asilo che si trovano in un limbo, senza un posto dove andare. mentre è stata trovata una soluzione per i 408 minori rifugiati non accompagnati, che sono stati trasportati in aereo verso la Grecia continentale con l'aiuto della Commissione europea.

Il ministero greco dell'immigrazione e dell'asilo ha annunciato che "verranno intraprese tutte le azioni necessarie per l'accoglienza immediata dei più deboli e delle famiglie di Moria in aree appositamente progettate". queste includono navi e due mezzi militari. La vicepresidente della commissione europea Margaritis Schinas ha espresso il proprio impegno a sostenere la Grecia e dovrebbe recarsi a Lesbo.

La Commissione europea "annuncerà il 30 settembre il 'Nuovo patto per la migrazione e l'asilo'" che includerà disposizioni "sulla velocità delle procedure" per quel che concerne "le richieste d'asilo" al fine di "garantire che le persone non restino bloccate a lungo" come accaduto nel campo di Moria, sull'isola greca di Lesbo. Così Adalbert Jahnz, portavoce della Commissione europea, nel corso della conferenza stampa quotidiana