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MONDO

Vertice Ue di Tallin

Migranti, no a sbarchi in altri porti: bocciata la proposta italiana

Minniti: non era questa la sede per parlare dei porti, Ue unanime su Ong e rimpatri, disponibilità su ulteriori fondi per la Libia

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"Non sosteniamo la cosiddetta regionalizzazione delle operazioni di salvataggio". Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere da Tallin, dove si è riunito il vertice dei ministri Ue, in riferimento alla proposta italiana di condividere con altri Stati l'accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo.

"Non credo che il Belgio aprirà i suoi porti" ai migranti salvati nel Mediterraneo, ha detto da parte sua il ministro per l'Asilo e politica migratoria belga Theo Francken. E in tal senso si è espressa anche l'Olanda, dopo il no della Francia e della Spagna, che ha già detto di avere i proprio porti già sotto troppa pressione. "E' difficile pensare che se c'è una nave con a bordo dei migranti che soffrono gli si dica di andare mille miglia più avanti", è la posizione del ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn. "Trovare una risposta "equa" all'emergenza migranti, in particolare per l'Italia, non sarà cosa semplice. E ''non è possibile forzare nessuno'', afferma da parte sua il ministro degli Esteri estone, Sven Mikser, commentando la posizione del governo belga e di altri ministri a Tallinn scettici o negativi sulla possibilità di aprire nuovi porti ai migranti salvati in acque internazionali dalle navi mercantili e da quelle delle Ong. ''La solidarietà - avverte - deve venire da dentro''. Il ruolo "della nostra Presidenza - conclude - è quello di facilitare il dialogo tra le diverse posizioni europee".

Per il ministro degli Interni italiano, Marco Minniti, però, "l'apertura di altri porti Ue "non era in discussione, perché non era la sede giusta. Sapete che abbiamo mandato una lettera alla sede formale che ne deve discutere, che è Frontex. In quella sede discuteremo la prossima settimana, è evidente che su questo punto ci sono posizioni contrastanti. L'Italia ha un suo punto di vista, altri Paesi hanno un loro punto di vista, come è giusto. Discuteremo, legittimamente e anche con la necessaria fermezza". La riunione odierna a Tallin, ha aggiunto, è andata secondo le aspettative, perché c'era un'agenda che era già stata disegnata dall'incontro di Parigi di domenica scorsa e dalla Commissione europea". E ha sottolineato che vi è stata una "posizione quasi unanime", su tre punti: Libia, codice di condotta delle organizzazioni non governative, e rimpatri con la stretta sui visti. L'Italia, ha precisato, ha il mandato di predisporre il codice di condotta per l'attività delle ong nel Mediterraneo centrale e lo faremo in rapporto con la Commissione europea, sentendo le ong, e nei tempi più rapidi possibili". "Sulla questione dei flussi migratori in Libia c'è stato un ampio consenso, con la sottolineata necessità di ampliare i finanziamenti andando oltre i fondi già predisposti dalla Commissione europea e prevedendo finanziamenti dei singoli Stati membri. Quanto alla possibilità di cambiare il mandato della missione Triton,.la esclude il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos  "No. Il mandato della missione è ben definito. Si tratta di migliorare l'attuazione di quanto già concordato. Fanno già un lavoro molto buono".