MONDO
Il punto dell'ultima settimana
Migranti. Open Arms mercoledì a Barcellona. Unhcr: riportate oltre 2.500 persone in Libia
Ora non c'è davvero più nessuno. Nel tratto di mare davanti alla Libia che va da Zuara a Garabulli e Homs, restano solo le motovedette della Guardia Costiera libica: tutte le navi delle Ong che in questi ultimi mesi hanno pattugliato la zona di ricerca e soccorso sono infatti lontane. Le ultime a lasciare l'area sono state le due imbarcazioni dell'organizzazione catalana Proactiva Open Arms, la Open Arms e la Astral

E' previsto per mercoledì l'arrivo a Barcellona della nave Open Arms dell'ong catalana Proactiva Open Arms, con a bordo i 59 migranti salvati davanti alle coste libiche. E' quanto stima l'equipaggio dell'imbarcazione che si trova a 700
miglia nautiche, circa 1.300 chilometri, dal porto spagnolo, anche tenendo conto delle condizioni del mare.
Dopo i rifiuti di Italia e Malta, la Open Arms sabato ha ricevuto l'autorizzazione del governo spagnolo del socialista Pedro Sanchez per attraccare a Barcellona, in seguito all'offerta di accoglienza della sindaca, Ada Colau.
Migranti. Unhcr, 2.500 riportati in Libia in 7 giorni
La situazione dei migranti riportati a terra in Libia "è in drammatico aumento". Solo nell'uiltima settimana, dal 21 al 28 guugno, sono state sbarcate 2.425 persone in operazioni di salvataggio e intercettazione. Con punte - è il caso del 24 giugno - fino a quasi mille in un solo giorno. L'allarme arriva dall'ultimo rapporto settimanae dell'Unhcr in Libia, presente per l'assistenza e i primi soccosi nei punti di sbarco. E nei centri dove vengono poi trasferiti i migranti .
Mediterraneo senza Ong, no navi in zona Sar
Ora non c'è davvero più nessuno. Nel tratto di mare davanti alla Libia che va da Zuara a Garabulli e Homs, restano solo le motovedette della Guardia Costiera libica: tutte le navi delle Ong che in questi ultimi mesi hanno pattugliato la zona di ricerca e soccorso sono infatti lontane. Le ultime a lasciare l'area sono state le due imbarcazioni dell'organizzazione catalana Proactiva Open Arms, la Open Arms e la Astral.
Fuori dalla zona Sar anche la Aquarius, la nave di Sos Mediterranee in collaborazione con Medici Senza Frontiere approdata a Marsiglia dopo l'odissea che l'ha portata a Valencia con 630 migranti, poi di nuovo in acque Sar libiche e infine in Francia in seguito al rifiuto di Malta a consentire l'accesso al porto per rifornimento di viveri e carburante. Ma tutto questo non fermerà l'attività della nave. "Con gli stati europei che si ostinano nel far prevalere le considerazioni politiche sulle vite umane - dice la Ong - la Aquarius si prepara a riprendere il mare il più presto possibile". Probabilmente già mercoledì. Sono invece bloccate a Malta altre 3 navi umanitarie: la Seefuchs e la Sea Watch 3, delle Ong Sea Eye e Sea Watch, e la Lifeline, l'imbarcazione della Ong tedesca con a bordo oltre 200 migranti entrata a La Valletta dopo 8 giorni e oggetto di un lungo braccio di ferro europeo. Il comandante di quest'ultima, Carl Peter Reisch è indagato per aver disobbedito agli ordini della Guardia Costiera italiana e per le irregolarità della nave: non può lasciare il paese e lunedì sarà presente all'udienza preliminare in tribunale.
miglia nautiche, circa 1.300 chilometri, dal porto spagnolo, anche tenendo conto delle condizioni del mare.
Dopo i rifiuti di Italia e Malta, la Open Arms sabato ha ricevuto l'autorizzazione del governo spagnolo del socialista Pedro Sanchez per attraccare a Barcellona, in seguito all'offerta di accoglienza della sindaca, Ada Colau.
Migranti. Unhcr, 2.500 riportati in Libia in 7 giorni
La situazione dei migranti riportati a terra in Libia "è in drammatico aumento". Solo nell'uiltima settimana, dal 21 al 28 guugno, sono state sbarcate 2.425 persone in operazioni di salvataggio e intercettazione. Con punte - è il caso del 24 giugno - fino a quasi mille in un solo giorno. L'allarme arriva dall'ultimo rapporto settimanae dell'Unhcr in Libia, presente per l'assistenza e i primi soccosi nei punti di sbarco. E nei centri dove vengono poi trasferiti i migranti .
Mediterraneo senza Ong, no navi in zona Sar
Ora non c'è davvero più nessuno. Nel tratto di mare davanti alla Libia che va da Zuara a Garabulli e Homs, restano solo le motovedette della Guardia Costiera libica: tutte le navi delle Ong che in questi ultimi mesi hanno pattugliato la zona di ricerca e soccorso sono infatti lontane. Le ultime a lasciare l'area sono state le due imbarcazioni dell'organizzazione catalana Proactiva Open Arms, la Open Arms e la Astral.
Fuori dalla zona Sar anche la Aquarius, la nave di Sos Mediterranee in collaborazione con Medici Senza Frontiere approdata a Marsiglia dopo l'odissea che l'ha portata a Valencia con 630 migranti, poi di nuovo in acque Sar libiche e infine in Francia in seguito al rifiuto di Malta a consentire l'accesso al porto per rifornimento di viveri e carburante. Ma tutto questo non fermerà l'attività della nave. "Con gli stati europei che si ostinano nel far prevalere le considerazioni politiche sulle vite umane - dice la Ong - la Aquarius si prepara a riprendere il mare il più presto possibile". Probabilmente già mercoledì. Sono invece bloccate a Malta altre 3 navi umanitarie: la Seefuchs e la Sea Watch 3, delle Ong Sea Eye e Sea Watch, e la Lifeline, l'imbarcazione della Ong tedesca con a bordo oltre 200 migranti entrata a La Valletta dopo 8 giorni e oggetto di un lungo braccio di ferro europeo. Il comandante di quest'ultima, Carl Peter Reisch è indagato per aver disobbedito agli ordini della Guardia Costiera italiana e per le irregolarità della nave: non può lasciare il paese e lunedì sarà presente all'udienza preliminare in tribunale.