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MONDO

Martello: 3 ottobre giornata per le vittime delle migrazioni

Migranti, Papa Francesco: le frontiere diventino 'finestre' di conoscenza

Bergoglio ha incontrato i partecipanti al  progetto europeo "Snapshots from the Borders" (Voci ed esperienze dai  confini) guidati dal sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore  Martello

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"Nessuno può rimanere indifferente alle  tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse regioni del  mondo". E' il nuovo grido di dolore del Papa volto a  scuotere  le  coscienze.   Tra queste regioni, ha detto Bergoglio rivolto ai partecipanti al  progetto europeo "Snapshots from the Borders" (Voci ed esperienze dai  confini) guidati dal sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore  Martello, "ci interpellano spesso quelle che hanno come teatro il  Mediterraneo, un mare di confine, ma anche di incontro di culture".

"Non accettiamo mai che chi cerca speranza per mare muoia senza ricevere soccorso",  ha evidenziato il Papa. "Tra coloro che nell'area del Mediterraneo più faticano, vi sono  quanti fuggono dalla guerra o lasciano la loro terra in cerca di una  vita degna dell'uomo - ha ricordato Francesco -. Siamo consapevoli che in diversi contesti sociali è diffuso un senso di indifferenza e  perfino di rifiuto. La comunità internazionale si è fermata agli  interventi militari, mentre dovrebbe costruire istituzioni che  garantiscano uguali opportunità e luoghi nei quali i cittadini abbiano la possibilità di farsi carico del bene comune", ha detto Bergoglio.        

 "L'accoglienza e una dignitosa integrazione sono tappe di un processo  non facile. - ha dichiarato Francesco - Tuttavia, è impensabile poterlo  affrontare innalzando muri. Di fronte a queste sfide appare evidente  come sono indispensabili la solidarietà concreta e la responsabilità  condivisa, a livello sia nazionale che internazionale. L'attuale  pandemia ha evidenziato la nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri, sia nel male che nel bene. Bisogna agire insieme,  non da soli".

"Le frontiere, da sempre considerate come barriere di divisione, possono invece diventare 'finestre', spazi di mutua conoscenza, di arricchimento reciproco, di comunione nella diversità; possono diventare luoghi in cui si sperimentano modelli per superare le difficoltà che i nuovi arrivi comportano per le comunità autoctone",  ha detto il Papa. "Lo scenario migratorio attuale - ha aggiunto Bergoglio -  è complesso e spesso presenta risvolti drammatici. Le interdipendenze globali che determinano i flussi migratori sono da studiare e capire meglio. Le sfide sono molteplici e interpellano tutti. Nessuno può rimanere indifferente alle tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse regioni del mondo. Tra queste ci interpellano spesso quelle che hanno come teatro il Mediterraneo, un mare di confine, ma anche di incontro di culture", ha detto ancora il Pontefice. "Certo, l'accoglienza e una dignitosa integrazione sono tappe di un processo non facile; tuttavia, è impensabile poterlo affrontare innalzando muri". Di fronte alle sfide poste dalle migrazioni "appare evidente come sono indispensabili la solidarietà concreta e la responsabilità condivisa, a livello sia nazionale che internazionale" e anche "l'attuale pandemia ha evidenziato la nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri, sia nel male che nel bene", ha detto il Papa. "Bisogna agire insieme, non da soli". Per Papa Francesco infine "è anche fondamentale cambiare il modo di vedere e raccontare la migrazione: si tratta di mettere al centro le persone, i volti, le storie. Ecco allora l'importanza di progetti, come quello da voi promosso, che cercano di proporre approcci diversi, ispirati dalla cultura dell'incontro, che costituisce il cammino verso un nuovo umanesimo".

Martello: 3 ottobre giornata per ricordare le vittime delle migrazioni
Il 3 ottobre dovrebbe  diventare la Giornata in cui si ricordano tutte le vittime delle  migrazioni. E' la proposta lanciata dal sindaco di Lampedusa Martello  in occasione dell'udienza nella quale il Papa ha ricevuto un gruppo  che sostiene un progetto europeo dedicato alle migrazioni.  ''Li chiamano migranti, clandestini, profughi: per noi sono anzitutto  esseri umani, persone'', ha detto il sindaco di Lampedusa portando le  testimonianze di ''comunità che vivono in prima linea l'impatto dei  flussi migratori e hanno sempre avuto spazio per l''accoglienza''.