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MONDO

Immigrazione

Porti italiani chiusi per Aquarius ancora senza approdo.Toninelli: "Londra si assuma responsabilità"

La nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere è in mare da giorni. Salvini: Aquarius vada dove vuole, non Italia. No anche da Malta. Offrono un approdo solo Barcellona - in contrasto con il governo spagnolo - e il sindaco di Napoli, De Magistris. Gibilterra rimuove la registrazione della nave

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La nave Aquarius con 141 migranti a bordo è ancora in attesa di un porto disposto ad accoglierla, mentre in Europa è rimbalzo di responsabilità. Salvini ha ribadito il suo no, dopo quelli di Malta e Spagna. Il ministro Toninelli sollecita Londra ad occuparsene, considerando che la nave è vicina alle acque maltesi e battente bandiera Gibilterra. Nella serata di ieri un portavoce del Foreign Office ha fatto sapere che i lgoverno britannico è 'profondamente preoccupato' ma considera sia 'ben noto che la responsabilità di organizzare lo sbarco,nel porto sicuro più vicino, vada assunta dal Centro di coordinamento marittimo dei soccorsi competente, in accordo con i desideri del comandante della nave'.

Toninelli: "Gran Bretagna si assuma le sue responsabilità"
"L'Ong Aquarius e' stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilita'. La nave e' ora in acque maltesi e batte bandiera di Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilita' per la salvaguardia dei naufraghi". Lo scrive su Twitter il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli.


Salvini: "Vada ovunque ma non in Italia"
A stretto giro anche le parole del Ministro dell'Interno, sempre su Twitter:


Anche Malta nega porto a nave "Aquarius" 
Anche Malta ha negato un porto alla nave "Aquarius" delle ong Sos Mediterranee e Medici senza frontieri (Msf). Quest'ultima lo ha reso noto su Twitter. "Le autorita' marittime di #Malta e #Italia hanno informato la nave #Aquarius che non concederanno un luogo sicuro di sbarco alle 141 persone a bordo. Abbiamo appena raggiunto una posizione di standby esattamente tra Malta e l'Italia. Restiamo in attesa di ulteriori indicazioni", si legge nel tweet.

Barcellona offre il porto, Madrid per ora rifiuta
Barcellona si è proposta come porto di sbarco per la nave Aquarius, dopo che Malta e Italia hanno rifiutato lo sbarco. La vice sindaca di Barcellona, Laia Ortiz, ha chiesto al governo centrale di Madrid il permesso, che è però stato rifiutato seppur in via non definitiva. Barcellona, ha dichiarato Ortiz, citata da "El Pais", è sempre impegnata "per difendere il diritto alla vita". Per la nave Aquarius, "la Spagna non è il porto più sicuro, perché non è il più vicino, come dovrebbe essere secondo la legge internazionale", fanno invece sapere fonti del governo spagnolo sempre secondo il quotidiano. Lo scorso mese la nave Aquarius ha attraccato a Valencia con 630 profughi a bordo, in una delle prime decisioni sull'immigrazione del nuovo governo guidato dal socialista Pedro Sanchez, dopo che Italia e Malta avevano chiuso i porti.  

De Magistris: vengano a Napoli, siamo pronti ad accoglierli
Napoli è disponibile ad accogliere la nave Aquarius. Lo rende noto il sindaco Luigi de Magistris.
"Mentre in queste ore il ministro dell'Interno mostra i muscoli da bullo istituzionale, coperto da un governo che denota cinismo istituzionale sulla pelle dei più deboli, forse senza precedenti nella storia repubblicana, e mentre la magistratura ancora cerca i circa 50 milioni che la Lega avrebbe sottratto agli italiani - dichiara de Magistris - 141 migranti, tra cui molte donne e molti bambini, da giorni vagano in mezzo al mare perché i porti italiani per decisione del governo sono ancora chiusi. Noi ribadiamo con forza la nostra disponibilità ad accoglierli, in questa settimana di Ferragosto, proprio quando molti governanti sono in vacanza, noi siamo pronti sempre e sarò in prima fila ad abbracciarli nel porto di Napoli". De Magistris invita l'Aquarius "ad avvicinarsi verso il nostro porto perché, qualora non li facessero sbarcare, saremmo noi stessi ad andarli a prendere in mezzo al mare, come è giusto che sia dinanzi a persone che stanno rischiando di morire perche c'è chi vuole mostrarsi forte coi deboli, solamente per puro calcolo di opportunismo politico".

Ue, in contatto con vari Stati sul caso Aquarius 
Sul caso dell' Aquarius, "la Commissione Ue è in contatto con un numero di Stati membri, che ci hanno contattato", per la suddivisione dei migranti, e quindi i Paesi cui destinarli. "Come abbiamo fatto per casi precedenti, siamo pronti a prestare il nostro pieno sostegno e peso diplomatico,per una rapida soluzione". Così Tove Ernst, una portavoce dell'esecutivo comunitario, senza precisare quanti e quali siano i Paesi con cui la Commissione è in contatto. La Commissione Ue aiuta a coordinare i Paesi ma non ha competenza per individuare il porto di sbarco della nave.  

Autorità Gibilterra: registrazione Aquarius rimossa
Pollice verso anche da Gibilterra. L'amministrazione marittima dell'enclave britannica ha notificato ai proprietari della nave Aquarius un avviso di rimozione della registrazione, e questa verrà interrotta la prossima settimana. Lo riferisce l'emittente televisiva di Gibilterra Gbc, citando fonti dell'autorità marittima secondo cui è estremamente improbabile che la nave attracchi nel porto britannico nel sud della Spagna. 

Lodesani a Rainews24: "Aquarius sempre più sola"

 
La vicenda
Dopo aver soccorso negli ultimi due giorni 141 migranti nel Mediterraneo, la nave "Aquarius" di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere (Msf) chiede ai governi europei "di assegnare un luogo sicuro di sbarco più vicino possibile in conformità con il diritto internazionale marittimo in modo che le persone salvate in mare possano essere sbarcate e l'Aquarius possa continuare a fornire la necessaria assistenza umanitaria". La "Aquarius", si legge in una nota, "ha informato delle operazioni svolte tutte le autorità competenti tra cui i Centri nazionali di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) di Italia, Malta e Tunisia oltre al Centro di coordinamento congiunto di soccorso (Jrc) libico, il quale ha informato l'Aquarius che non avrebbe assegnato un luogo sicuro di sbarco e ha ordinato alla nave di richiederlo a un altro Centro di coordinamento". La nave si sta ora dirigendo verso Nord per richiedere il luogo di sbarco più vicino a un altro Centro di coordinamento.

Sos Mediterranee e Msf "chiedono nuovamente a tutti i governi europei e alle loro autorità competenti per il soccorso marittimo di riconoscere la gravità della crisi umanitaria nel Mediterraneo e garantire un rapido accesso al luogo di sbarco sicuro più vicino e di facilitare, piuttosto che impedire, l'assistenza umanitaria salvavita nel Mediterraneo centrale".

Nella mattinata di venerdì scorso, riferisce il comunicato, "l'Aquarius ha salvato 25 persone trovate alla deriva su una piccola barca di legno senza motore a bordo. Si ritiene che siano rimaste in mare per quasi 35 ore. Più tardi, nel corso della stessa giornata, l'Aquarius ha avvistato una seconda barca di legno sovraffollata con 116 persone a bordo, compresi 67 minori non accompagnati. Più del 70% delle persone salvate proviene dalla Somalia e dall'Eritrea. Le condizioni di salute delle persone soccorse sono stabili al momento, ma molti sono estremamente deboli e denutriti. Molti riferiscono di essere stati detenuti in condizioni disumane in Libia".

"In questo momento stiamo seguendo le istruzioni del Coordinamento Congiunto di Soccorso libico e contatteremo gli altri Centri di Coordinamento per un posto sicuro dove sbarcare le persone soccorse che abbiamo a bordo", ha dichiarato Nick Romaniuk, coordinatore per la ricerca e il soccorso di Sos Mediterranee "Cio' che è di massima importanza - ha aggiunto - è che i sopravvissuti siano portati senza ritardi in un luogo sicuro dove si possa rispondere ai loro bisogni di base e dove possano essere protetti dagli abusi". Aloys Vimard, coordinatore di MSF a bordo di Aquarius, ha sottolineato che "i governi europei hanno fatto tutto il possibile per sostenere il Centro di Coordinamento dei Soccorsi libico Centro di Coordinamento Congiunto di Soccorso libico, tuttavia gli eventi di venerdì mostrano che non hanno assolutamente la capacità di coordinare un salvataggio".

"5 navi hanno ignorato barche in difficoltà"
I  migranti soccorsi  hanno raccontato che almeno 5 navi sono transitate a vista delle loro barche e hanno proseguito senza prestare alcuna assistenza, riferisce Vimard: "Le persone salvate a bordo hanno dichiarato ai nostri team di aver incrociato cinque diverse navi che non hanno offerto loro alcuna assistenza, prima di essere soccorse dall'Aquarius. Sembra - ha sottolineato - che sia a rischio il principio stesso di fornire assistenza alle persone in pericolo in mare. Le navi potrebbero non essere disposte a rispondere a coloro che sono in difficoltà a causa dell'alto rischio di rimanere bloccate e di vedersi negare un luogo sicuro di sbarco. Le politiche che mirano a impedire a tutti i costi alle persone di raggiungere l'Europa si traducono in maggiori sofferenze e anche in viaggi piu' rischiosi per persone che sono già molto vulnerabili ".

Secondo l'esponente di Msf, inoltre, il Centro di coordinamento libico "non ha informato l'Aquarius delle imbarcazioni in pericolo di cui era a conoscenza, nonostante noi fossimo nelle vicinanze e avessimo offerto la nostra assistenza. Siamo stati fortunati ad aver avvistato noi stessi queste barche in pericolo". "Aquarius", ricordano le due ong, "è ora una delle uniche due navi di ricerca e soccorso umanitarie rimaste nel Mediterraneo Centrale. La criminalizzazione e il blocco nei confronti delle organizzazioni umanitarie riflettono il problema più grande di un sistema di asilo europeo a pezzi e il fallimento degli stati membri dell'Ue nel ricollocare i richiedenti asilo che arrivano in Europa".