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POLITICA

La polemica

Migranti. Renzi: su flessibilità Di Maio-Toninelli mentono

"La flessibilità - annunciata a Strasburgo il 13 gennaio 2015 - era parte integrante dell'accordo per eleggere Juncker. Non c'entra nulla con le politiche migratorie" spiega l'ex premier

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"Due ministri del Governo italiano, Di Maio e Toninelli, continuano a mentire anche oggi a proposito di flessibilità europea e immigrazione. Quei due o sono bugiardi o sono ignoranti, nel senso che ignorano i fatti. E mi spiace dirlo, trattandosi di membri del Governo del nostro Paese.  Basta però ricordare la realtà".  Così Matteo Renzi in un post su Facebook.

"La flessibilità - annunciata a Strasburgo il 13 gennaio 2015 - era parte integrante dell'accordo per eleggere Juncker - ricorda Renzi - Non c'entra nulla con le politiche migratorie. Nulla. Era un accordo politico di risposta all'austerità del Fiscal Compact. Sono due dossier politici diversi. La scelta di accogliere in Italia i migranti - invece - deriva dall'Accordo di Dublino del 2003 (governo Forza Italia-Lega). L'accordo sulla missione Sophia, nel 2014, di cui parlano i due ministri, dava invece all'Italia il potere/dovere di scegliere in quali porti far attraccare le vari navi per evitare che tutte si dirigessero a Pozzallo. Ma il principio giuridico dell'accoglienza in Italia deriva dall'accordo di Dublino, non dalla flessibilità. Essendo obbligati ad accogliere tutti noi, chiedemmo di poter coordinare le azioni di sbarco e non farle coordinare alle istituzioni europee: mi sembra logico e doveroso, trattandosi del nostro territorio".

"Di Maio e Toninelli - e i troll che li rilanciano - ripetono come un ritornello una bugia, sperando che si trasformi in verità", scrive ancora Renzi. "Del resto c'è chi sostiene che l'importante non sia ciò che è vero, ma ciò che diventa virale, anche se è una bugia.  E allora bisogna replicare punto per punto: chi dice che abbiamo accolto i migranti in cambio degli 80 euro è bugiardo oppure un ignorante - aggiunge - Se invece si vuol dire che il mio Governo ha fatto di tutto per salvare persone in mare, lo confermo e lo considero un punto di onore e di dignità. Perché per me salvare una vita è più importante di qualsiasi altra cosa al mondo e vale più di un sondaggio elettorale. Aggiungo: noi non abbiamo mai lasciato in mare 600 disperati, ostaggi di una trattativa politica. E siamo stati educati al rispetto della sacralità della sepoltura: ho personalmente fatto la richiesta di intervento per raccogliere anche i 600 cadaveri, dopo la strage del 2015, per dar loro una sepoltura.In mare abbiamo cercato di salvare i vivi e di raccogliere i morti. Qualcuno lo chiama buonismo, io lo chiamo civiltà".