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ITALIA

​Migranti. Sbarchi proteste e fughe, il governo prova a mandare l'esercito

Lamorgese: "Quasi tutti rintracciati i migranti fuggiti dai centri di accoglienza", pressioni su Tunisi per fermare le partenze. Per rafforzare i controlli il governo manda i militari di 'strade sicure'

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Le coste e i centri di accoglienza siciliani appaiono i termometri di una una situazione che si fa fatica a contenere. Così in serata prova il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, assicura che sarà rafforzata l'attività di controllo delle strutture di accoglienza: "A breve - annuncia la titolare del Viminale - verrà inviato personale militare dell'operazione 'Strade sicure'. 

Con barchini o soccorsi dalle motovedette italiane, a centinaia sono arrivati a Lampedusa. E l'hotspot dell'isola, con una capienza di 95 posti,  si trova ad ospitare 726 persone mentre proseguono le fughe dai centri. In 48 ore sono fuggite 184 persone dal Cara di Pian del lago, a Caltanissetta, e un centinaio dalla struttura di Porto Empedocle. Anche in questo caso Lamorgese getta acqua sul fuoco: "Sono stati quasi tutti rintracciati". Soprattutto, "dal punto di vista sanitario, la situazione è sotto controllo", ribadisce il ministro Lamorgese: "Tutti i test sierologici sono risultati negativi e così i tamponi fin qui eseguiti sui migranti, sia a Porto Empedocle sia a Lampedusa". 

Il cuore del problema è naturalmente in Nord Africa, porto di partenza verso le coste italiane. La titolare del Viminale è volata a Tunisi dove ha fatto presente al presidente della Repubblica, Kais Said, i "seri problemi" causati all'Italia dai "flussi incontrollati", invitandolo ad agire per rafforzare la vigilanza ed impedire le partenze. Roma, da parte sua, è pronta a sostenere gli sforzi del Paese che versa in una grave crisi economica e politica, con un Governo dimissionario. I tunisini chiedono all'Italia radar, manutenzione delle motovedette donate, addestramento delle forze di sicurezza. Roma è pronta a sostenere il Paese e vorrebbe un aumento della quota settimanale di rimpatri, ma prima servirà un Governo regolarmente in carica. 

Proprio dalla Tunisia proviene oltre un terzo dei 12mila migranti giunti in Italia quest'anno. Il Covid però ha ulteriormente aggravato le condizioni del Paese, privando la popolazione della principale fonte di reddito: il turismo. Così in tanti, quasi tutti giovani, scelgono la via della fuga. Una donna arrivata a Lampedusa con occhiali da sole e barboncino al guinzaglio lo ha detto chiaro: "spero di trovare un lavoro e la libertà perché in Tunisia è piena di carceri". Non mancano le tragedie: un uomo è annegato dopo che la barca sulla quale viaggiava si è rovesciata a poche miglia da Zarzis. 

Intanto, si vuota il centro di accoglienza di Lampedusa tornato a ospitare 650 migranti, ben oltre la capienza di 95 posti: così nel corso del colloquio telefonico con il presidente della giunta siciliana Nello Musumeci, il ministro ha garantito che "a Lampedusa e a Porto Empedocle, sono stati intensificati i trasferimenti dei migranti verso altre strutture e che, entro oggi, verrà completato lo spostamento di circa 520 migranti" in attesa di una grande nave-quarantena che sarà operativa "nei prossimi giorni" in Sicilia all'esito di un nuovo bando, dopo che le precedenti tre gare erano andate deserte.

L'opposizione attacca. "Sbarchi triplicati rispetto all'anno scorso, questo Governo mette l'Italia in pericolo", dice Matteo Salvini (Lega) e si chiede "dove siano finiti i ricollocamenti nei Paesi dell'Unione europea . "Fermare subito gli sbarchi", incalza Giorgia Meloni (Fdi). "Non possiamo permetterci lassismo e imprudenza", osserva Mariastella Gelmini (Fi).