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ITALIA

Immigrati e porti, al nuovo governo si chiede cambio di passo

Migranti, Orfini: un porto per nave Alan Kurdi. Salvini: governo non torni indietro

Romano Prodi interviene sulla questione migranti e invita a superare il trattato di Dublino. Intanto la nave Alan Kurdi ancora non può entrare in acque italiane, la Ue dichiara di non essere stata coinvolta dal governo italiano su questa emergenza ed è ancora polemica sulla richiesta di incostituzionalità di una legge del Friuli, con il leader della Lega che chiede di non tornare indietro sull'immigrazione clandestina

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"Non voglio rovinare la festa a nessuno, però ieri il ministero dell'interno, nonostante la nuova gestione, ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi che da giorni attende in mare dopo aver salvato 13 migranti. Non so chi abbia assunto questa decisione, ma è una scelta sbagliata. Sbagliatissima". Lo scrive su Facebook il deputato Pd Matteo Orfini. "Siamo tutti felici che al governo non ci sia più Salvini, ma non basta: ad essere abbandonate devono essere anche le sue politiche, sennò davvero non ha senso. I ministri Lamorgese, Guerini e De Micheli dimostrino subito di aver chiaro il senso della parola discontinuità e facciano sbarcare i naufraghi, correggendo immediatamente l'errore commesso ieri", aggiunge.

Ue, cambiare regole su asilo
Per ora "non ho contatti nuovi con il governo italiano da comunicare in tema di migrazioni, ma siamo sempre in costante contatto con tutti i nostri Stati membri. La posizione della Commissione è che dobbiamo riformare il sistema comune europeo di asilo dell'Ue, in tutti i suoi aspetti". Lo dice la vice portavoce capo della Commissione Europea Natasha Bertaud, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, dopo l'avvento al Viminale di Luciana Lamorgese al posto di Matteo Salvini, con il governo Conte bis. Proprio per questo "abbiamo già messo sul tavolo una riforma molto ampia, che non è stata ancora adottata", ricorda la portavoce. Riguardo alla Alan Kurdi della ong Sea Eye "confermo che non siamo stati contattati e non siamo implicati nell'incidente relativo a questa nave", cui è stato fatto divieto di entrare nelle acque territoriali italiane.  

Prodi
"Sui migranti bisogna quanto meno arrivare alla fine di Dublino, trattato fatto quando l'immigrazione era poco rilevante. Io sono convinto che questo si possa superare, ci saranno accordi, quote, ma sono abbastanza ottimista che usciremo dalla follia". Lo ha detto l'ex premier Romano Prodi a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. A preoccupare il professore, è soprattutto "la follia della Libia". "Questo è un grande discorso che io spero che i nostri politici portino in Europa - ha spiegato -. I paesi del Sud dell'Europa non hanno mai fatto politica assieme e questo ha messo un po' in sonno la politica mediterranea. Ricordate che 100 anni fa c'erano centinaia di migliaia di italiani che vivevano sulle sponde sud del Mediterraneo. E' questo il nostro respiro". "Come si può pensare di far riprendere il Sud senza avere rapporti con i paesi del Sud del Mediterraneo?", si è chiesto infine Prodi.

De Micheli, salvare vite non è reato
Sui migranti e sui porti chiusi ''ci sono due aspetti: l'ambito della discrezionalità dell'intervento dei ministri, che noi credo utilizzeremo, e l'ambito di modifica dei decreti sicurezza per i quali abbiamo trovato un accordo prima di arrivare alle definizione del Governo, che riguarda il recepimento delle due lettere del Presidente della Repubblica. Il recepimento di quelle osservazioni determina già un chiarimento su alcune cose che possiamo fare e che già abbiamo in testa. E' legislativamente il chiarimento ultimativo che quando si salvano le persone non è reato. Quando salvi una persona non è reato, ma è la cosa giusta da fare''. Lo ha detto a Sky TG24 il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. ''Poi - ha continuato - siamo consapevoli che questo è un tema nazionale e che, senza una nuova politica europea che aiuti un Paese come l'Italia, il rischio che si corre è di essere infilati sul piano comunicativo dall'attuale minoranza. Saremo all'altezza di questa sfida, perché sappiamo che con l'Europa su questo tema oggi un'interlocuzione è possibile. Un'interlocuzione seria, che ci consenta di avere dall'Europa la solidarietà che l'Italia merita''. 

Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini, non demorde sulla questione migranti e tramite twitter afferma: "Il Friuli Venezia Giulia aveva deliberato una legge a tutela dei lavoratori italiani, votata dal Consiglio regionale, con i soldi dei friulani. Impugnata dal nuovo governo. Non è un danno a Salvini, ma ai cittadini". E poi, intervistato da Sky aggiunge: "Mi dispiace per i friulani che comunque faranno ricorso alla Corte Costituzionale. Forse contrastare spacciatori e trafficanti è disumano? Spero che non tornino indietro sull'immigrazione clandestina. Noi abbiamo ridotto questo business da 6 miliardi in cui si era infilata Mafia capitale...''.

Fvg, la norma era incostituzionale
"Lo abbiamo detto fin dal primo momento e ora l'impugnazione da parte del Governo ci dà  ragione. La norma riguardante la riconversione delle strutture ospedaliere che prevede spazi di osservazione a disposizione della funzione di emergenza-urgenza nei punti di primo intervento è incostituzionale". Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai. "La Giunta non ci dica che non li avevamo avvertiti - aggiunge Ussai - visto che già  durante la discussione in Aula dell'emendamento avevamo sollevato la questione: a giugno infatti sottolineavamo come l'ospedale per acuti rimanesse riconvertito e attribuire al Punto di primo intervento spazi di osservazione fosse un contentino che rischiava l'impugnazione e manteneva uno stato di confusione di cui la nostra sanità non ha bisogno. D'altro canto questi sono gli effetti di un'azione legislativa raffazzonata e superficiale, portata avanti a suon di 'omnibus' e di norme presentate in fretta e furia, scavalcando un adeguato confronto in Commissione".

Operazione Sophia
EuNavFor Med, meglio conosciuta come operazione Sophia "è in corso, il mandato è stato esteso la primavera scorsa fino a fine settembre. Le discussioni tra gli Stati membri continueranno: entro fine mese ci sarà una decisione, ma in questa fase non posso dire altro". Lo dice la portavoce del Servizio Europeo per l'Azione Esterna, la diplomazia dell'Ue, Maja Kocijancic, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. L'operazione militare di sicurezza marittima European Union Naval Force Mediterranean o Sophia è stata istituita nel 2015, dopo ripetuti naufragi di imbarcazioni cariche di migranti avvenuti al largo delle coste libiche. Voluta dall'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri Federica Mogherini, mirava inizialmente a contrastare i trafficanti di esseri umani; il mandato è stato poi esteso all'addestramento della Guardia Costiera libica e al controllo del rispetto dell'embargo sull'importazione di armi in Libia, nonché a compiti di ricognizione e condivisione delle informazioni su quanto accade nel Mediterraneo Centrale. Da qualche mese, dopo l'opposizione del precedente governo italiano che intendeva cambiare le regole sugli sbarchi dei migranti salvati in mare (le navi che si imbattano in natanti in pericolo devono salvare le persone a bordo, anche se le operazioni di ricerca e soccorso non sono in sé un obiettivo dell'operazione), che avvenivano in Italia, Paese che ha il comando e la sede della missione, opera solo mediante velivoli e droni, senza più utilizzare unità navali.

Calderoli
"Che strana coincidenza. Da qualche giorno, da quando ha preso forma l’accordo politico per il Governo giallorosso e si è capito che avrebbe preso forma questo Esecutivo battezzato dall’asse Berlino-Parigi, curiosamente le navi delle Ong, quasi tutte francesi o tedesche, hanno smesso di solcare le acque libiche e di puntare i porti italiani e sono letteralmente sparite dai radar. Strano vero? Coincidenze, solo coincidenze, ci mancherebbe. Mica a andiamo a pensare che siano state ‘richiamate’ dai loro finanziatori francesi e tedeschi...". Lo dichiara il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli.