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MONDO

Fine dello stallo

Sea Watch 3 entra a Lampedusa. Sbarcati i migranti, la comandante è stata arrestata

Carola Rackete nella notte invoca lo "stato di emergenza" a bordo e ignora lo stop delle motovedette. Arrestata con l'accusa di aver speronato una motovedetta della Gdf. Conte: le leggi si rispettano. Resta forte la polemica politica. Parolin: "Salvare vite è stella polare"

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Si è concluso il braccio di ferro sulla sorte dei migranti che da 17 giorni erano bloccati sulla Sea Watch 3. La comandante Carola Rackete, dopo una lunga giornata in attesa di una svolta, invocando lo "stato di necessità" per i 40 naufraghi a bordo, ha deciso di forzare il blocco delle motovedette e intorno all'1.50 la nave della ong tedesca, battente bandiera olandese, è entrata nel porto commerciale di Lampedusa. Nell'accostarsi alla banchina, la Sea Watch 3 ha urtato una motovedetta della Guardia di Finanza che tentava di impedire l'approdo e l'ha stretta contro il molo.

L'arresto di Carola Rackete 
Poco dopo è salita la Guardia di finanza che alle 3 ha fatto scendere e ha portato via in auto la capitana. E' in stato d'arresto per atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed è punibile con la reclusione fino a 12 anni. Carola Rackete andrà agli arresti domiciliari, decisi dalla Procura di Agrigento che la accusa di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio. 



Carola Rackete si sarebbe scusata con i finanzieri dopo il suo arresto, ammettendo di avere compiuto una manovra sbagliata nel tentativo di attracco al porto di Lampedusa. Lo riferiscono fonti della Sea watch. Le scuse sarebbero arrivate nella caserma della Guardia di finanza dove la capitana tedesca, ora ai domiciliari nel centro di accoglienza dell'isola, e' stata trattenuta dalle 3 della notte scorsa alle 9 del mattino, nell'ufficio del comandante. 

Procuratore di Agrigento: violenza inammissibile
"Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti". Lo dice il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio in merito all'arresto di Carola Rackete,

Parigi: Italia assume soluzioni non concertate
A partire dall'alba, i 40 migranti ancora a bordo sono stati fatti sbarcare tra un massiccio cordone di forze dell'ordine e portati via a bordo di pulmini. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha assicurato che "saranno distribuiti in 5 Paesi" disponibili ad accoglierli. E Parigi conferma: "La Francia è pronta ad accogliere 10 persone bisognose di protezione tra quelle che saranno sbarcate dalla Sea Watch 3, al pari di altri partner europei che hanno preso simili impegni", dice in un lungo comunicato il ministro dell'Interno francese Christophe Castaner.

È "sbagliato affermare che l'Ue non ha dimostrato solidarietà con l'Italia" e comunque ora il governo italiano, con "la chiusura dei suoi porti in violazione del diritto internazionale del mare", "sta assumendo soluzioni non concertate con i suoi partner europei", ha detto Castaner.

"Difendere i confini nazionali non è un diritto ma un dovere. L'Italia non prende lezioni da nessuno e dalla Francia in particolare", ha risposto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, aggiungendo che "Parigi ha chiuso Schengen, era in prima fila per bombardare la Libia, abba donava immigrati nei boschi italiani". 

Il ministro degli Esteri del Lussemburgo: liberate Carola Rackete
Carola Rackete sia rimessa in libertà. È l'appello che rivolge all'Italia il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn. In un post su Facebook indirizzato all' "amico" e collega Enzo Moavero Milanesi, Asselborn scrive che "salvare vite è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine. Non farlo, al contrario, lo è".

La replica di Moavero: magistratura è indipendente
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha risposto al suo collega - e amico - lussemburghese, Jean Asselborn, che con una "lettera su Facebook" gli aveva chiesto di intervenire per rilasciare la comandante della nave Sea Watch 3, Carola Rackete, arrestata la mattina presto. "Caro Jean, ministro degli Esteri del Lussemburgo, rispondo al tuo messaggio di oggi nel medesimo spirito dell'amicizia di lunga data che ci lega, e con lo stesso mezzo informale e diretto da te scelto. Nei confronti della Comandante della Sea-Watch 3, Carola Rackete, è stata aperta un'inchiesta e adottate misure da parte della magistratura italiana. In base alla nostra Costituzione, i giudici hanno piena indipendenza dal Governo", ha scritto Moavero attraverso la pagina Facebook del ministero degli Esteri. "Con rispetto e fiducia - ha aggiunto - ne attendiamo, dunque, le decisioni. Desidero, peraltro, cogliere l'occasione per ringraziare, nuovamente, il Lussemburgo per la disponibilità ad accogliere alcuni dei migranti della Sea-Watch 3".
 
Germania: non criminalizzare il soccorso in mare
"Salvare le vite umane è un dovere umanitario. Soccorrere vite umane in mare non può essere criminalizzato. Tocca alla giustizia italiana ora chiarire le accuse", ha detto il ministro degli Esteri della Germania Heiko Mass.



Nave sequestrata sarà trasferita a Licata. Multa da 16.000 euro l'uno a comandante e armatore
La Guardia di Finanza, in base al decreto sicurezza bis, ha elevato una sanzione amministrativa di 16 mila euro ciascuno al comandante Carola Rackete, all'armatore e al proprietario della nave battente bandiera olandese. La sanzione prevista andava da un minimo di 10 mila euro a un massimo di 50 mila. I tre multati potranno, entro 30 giorni, presentare un ricorso al prefetto di Agrigento Dario Caputo oppure pagare la sanzione. Se non dovessero intraprendere nessuna delle due iniziative, lo stesso prefetto potrà raddoppiare o aumentare la sanzione fino a 50 mila euro. Nelle prossime ore, intanto, si attende la richiesta del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e del suo vice Salvatore Vella, quest'ultimo presente da ieri a Lampedusa, della convalida dell'arresto della comandante.

L'ingresso in porto
L'ingresso della Sea Watch in porto dopo 17 giorni era stato salutato dagli applausi dei molti attivisti che da giorni manifestavano perché fosse consentito l'attracco, ma anche da contestazioni, con un gruppo di lampedusani guidata dalla storica esponente della Lega nell'isola, Angela Maraventano, che urlava "Vergogna" anche all'indirizzo dei cinque parlamentari a bordo. 

Conte: le leggi si rispettano
"Sono stato un buon profeta" dicendo che il caso Sea Watch diventava competenza della magistratura, "ma non perché avessi avuto una soffiata ma semplicemente perché da giurista e avendo contezza della violazione compiuta prefiguravo delle responsabilità penali. Adesso spetta alla magistratura applicare le nostre leggi. Ci sono, che piacciano o non piacciano". Così il premier Giuseppe Conte sull'arresto della comandante di Sea Watch Carola Rackete, al termine del G20 a Osaka. "Io sono responsabile del governo, a me spetta la responsabilità di far applicare le leggi", aggiunge.

Salvini: dalla comandante condotta criminale.  "È atto di guerra, non può rimanere impunito"
"Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l'ex ministro dei trasporti: incredibile", dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini. 

Lo speronamento della Sea Watch di una motovedetta della Guardia di Finanza nel porto di Lampedusa "è un atto criminale, un atto di guerra" contro "uomini in divisa", ha detto in una diretta Facebook il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Un atto, dice Salvini, che "non può rimanere impuntito, perché non siamo i servi di nessuno". 

"Ho seguito ora per ora, minuto per minuto quello che è successo stanotte a Lampedusa: fortunatamente nessuno si è fatto male ma si è rischiato il morto, si è rischiato il disastro", ha continuato su Facebook il ministro dell'Interno, parlando della Sea Watch, che "ha cercato di schiacciare contro la banchina del porto una motovedetta della Guardia di Finanza, di stritolarla". "Altro che salvare vite, hanno gettato la maschera, sono delinquenti insieme ai trafficanti di esseri umani che con quei soldi ci comprano armi e droga", dice il ministro. E su Carola Rackete dice: "Se come mi auguro ci sarà il processo, la signorina passerà il suo tempo in galera altrimenti è già pronto il decreto di espulsione in direzione Berlino".

Il sostegno dei parlamentari delle opposizioni di sinistra al comandante della Sea watch, è  "fuori dal mondo, saranno gli elettori a decidere", dice il ministro.

Di Maio: uno Stato sovrano ha le leggi e le fa rispettare
"Trovo assurda l'escalation di insulti e di toni offensivi registrata nelle ultime ore. Non capisco l'esigenza di mettere in piedi questo circo mediatico. Uno Stato sovrano ha le leggi e le fa rispettare. Punto. La capitana verrà giudicata da giudici sulla base delle leggi dello Stato italiano". Lo scrive Luigi Di Maio sul caso Sea Watch."C'è della rabbia e lo comprendo. Capirla non significa alimentarla, perché poi altrimenti la rabbia si trasforma in insulti violenti" che "vanno sempre condannati".

Trenta: "Atto gravissimo della comandante"
"Quanto fatto da Carola Rackete, comandante della Sea Watch, è stato gravissimo. Non solo perché ha disobbedito all'alt della Guardia di Finanza, violando le leggi dello Stato italiano, ma soprattutto perché lo ha fatto rischiando di arrecare danni irreparabili ai nostri uomini e donne in uniforme, che ogni giorno svolgono il loro lavoro sacrificando la loro vita, a tutela della nostra sicurezza. Alle Forze Armate tutte e alle varie articolazioni dello Stato che partecipano al mantenimento della nostra sicurezza interna va il mio più grande riconoscimento. Ora è giusto che si plachino i toni mediatici e che sia la Magistratura a procedere". Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

"Quel che voglio dire - aggiunge - è che l'episodio odierno e gli sviluppi di questi giorni ormai trascendono anche dall'emergenza migratoria in sé, di fronte alla quale l'Europa deve irrimediabilmente aprire gli occhi, bensì assumono la forma di una violenta provocazione alle nostre leggi e al nostro Paese. In questo senso, il governo non abbasserà mai la guardia, condannando al contempo ogni forma di insulto! Rinnovo il mio ringraziamento a tutti i militari e civili che quotidianamente si prodigano per il bene della collettività!", conclude Trenta.

Zingaretti: da Salvini uno show, il governo crea problemi 
"Finisce in un clima di drammatica tensione e nell'unico modo in cui poteva finire, e cioè con lo sbarco dei 42 naufraghi nel porto di Lampedusa, una vicenda gestita male e in maniera esclusivamente propagandistica dal Ministro dell'Interno Salvini", dice il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, commentando i fatti della Sea Watch. "Gli sbarchi continuano tutti i giorni ma questo è l'unico governo al mondo che i problemi non li risolve, li crea mettendo in contrapposizione principi che dovrebbero vivere insieme come sicurezza, legalità e umanità. Ora la Magistratura verifichi e indaghi per stabilire se ci sono stati reati. Ringrazio la Guardia di Finanza e le forze dell'ordine, cui va la nostra solidarietà, per l'opera svolta in una situazione difficilissima sempre con estrema professionalità".

Delrio: per stato di necessità si può violare legge 
"L'autorità giudiziaria farà il suo corso e stabiliranno i giudici se la capitana ha davvero commesso un reato". Così Graziano Delrio del Pd ai microfoni di RaiNews 24 da Lampedusa. "Come sapete in caso di stato di necessità si possono anche violare le leggi - aggiunge -. Il capitano è responsabile dell'incolumità di tutte le persone che sono a bordo, va rispettata la sua scelta, come il percorso che farà la giustizia". 

Parolin: "Salvare vite è stella polare"
"Io credo che la vita umana va salvata in qualsiasi maniera, ecco. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto è secondario" ha detto il Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Pietro Parolin, rispondendo ai giornalisti, a Potenza, a conclusione della Messa celebrata nell'ultima giornata della Festa del quotidiano cattolico "Avvenire".

La ong: orgogliosi della capitana
Entrare nel porto di Lampedusa anche senza le autorizzazioni "è stata una decisione dell'equipaggio della Sea Watch" e non solo della capitana, ha detto l'avvocato della Ong tedesca, Leonardo Marino. "Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha agito nel modo giusto. Ha insistito sulla legge del mare e ha portato la gente al sicuro", ha affermato il Ceo di Sea Watch, Johannes Bayer.

L'ultimo videomessaggio della capitana
Carola Rackete aveva annunciato nella notte con questo videomessaggio l'intenzione di forzare il blocco, entrare in porto e portare a terra i 40 migranti, poiché nessuna soluzione dello stallo era in vista.