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Coronavirus

Lockdown Milano, Sala: "Non ora, abbiamo ancora due settimane per decidere"

"I nostri medici e i nostri infermieri fanno i conti con una massa enorme di ricoveri. Credo però che non sia ancora un problema irrisolvibile"

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Guardando i numeri di ricoveri e terapie intensive, "anche nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere un lockdown" a Milano. Dunque "di certo non sarei d'accordo per un lockdown oggi". Lo dice il sindaco di Milano, Beppe Sala, in un'intervista al Corriere in cui respinge l'ipotesi di 'chiusura' della città per contenere la pandemia. Sala riconosce che "i nostri medici e i nostri infermieri fanno i conti con una massa enorme di ricoveri, e a Milano abbiamo solo 13 Usca. Credo però che non sia ancora un problema irrisolvibile".
 
Dal punto di vista del sostegno alle attività di ristorazione, colpite già adesso da una nuova chiusura, Sala spiega di aver chiamato il ministro Gualtieri e di aver messo a disposizione gli uffici del Comune per velocizzare il più possibile i rimborsi. E sulle proteste che agitano anche le notti di Milano, il sindaco si dice "molto preoccupato. Molti dei fermati sono minorenni. Bisogna fare di tutto perchè la destra violenta non strumentalizzi chi è colpito dalla crisi".
 
Per il futuro, Sala chiede per Milano intanto di "provare a portare a casa il Tribunale Europeo dei Brevetti" e poi "avrebbe senso basare a Milano l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Giustissima anche l'idea di insediare a Milano una cabina di regia del Mise che si occupi di digitalizzazione. Non chiediamo ministeri, ma strutture tecniche, operative, assolutamente sì". Dunque si ricandida per un secondo mandato? "Decidere ora sarebbe sbagliato. Primo perché in questo momento bisogna lavorare uniti e voglio essere il sindaco di tutti. Se scendessi in campo, non lo sarei più. Secondo perché voglio che ogni mia decisione in questo momento critico sia libera da valutazioni in termini di consenso elettorale. Terzo, siamo sicuri che si voterà a maggio?". Dunque "cominciare la corsa oggi sarebbe sbagliato".