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POLITICA

Bombe carta, molotov e ora un messaggio anonimo

No Tav, lettera di minacce al Pd di Torino: "I veri terroristi siete voi"

La lettera fa riferimento a attivisti arrestati nei mesi scorsi

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"I veri terroristi siete voi". Inizia così la lettera anonima, con minacce e insulti, recapitata oggi alla sede regionale del Pd, a Torino. Il messaggio sembra riferirsi ai manifestanti "No Tav" arrestati nei mesi scorsi con l'accusa di terrorismo. 

Gli attacchi al Pd torinese
La lettera è solo l'ultima di una lunga serie di attacchi rivolti contro il Partito democratico. Lo scorso gennaio la sede del Pd di Barriera di Milano, a Torino era stata coperta di scritte di insulti e minacce: «Vi distruggeremo» e «Terroristi», con accanto la firma del movimento che si oppone alla Torino-Lione.

Poche settimane prima erano state prese di mira altre sedi del Partito democratico. Una bomba carta era stata fatta esplodere davanti a quella di Settimo Torinese mentre davanti alla sede di Rivalta erano state lasciate delle molotov.

Gli attacchi a Stefano Esposito
Episodi a cui si aggiungono le minacce rivolte al senatore Pd Stefano Esposito, da sempre favorevole alla linea dell'alta velocità. Nel febbraio 2013 i dissidenti No Tav avevano lasciato davanti a casa sua un sacco con dentro un pollo crudo e frattaglie e avevano affisso alla porta un volantino con minacce.

Sul foglio era scritto: "La Brigata popolare Valsusa libera ti ha condannato a una lenta e inesorabile agonia. Non basteranno gli sbirri, a cui lecchi il culo, per proteggerti. Siamo in grado di colpirti in qualunque luogo e in qualunque momento. Quella di oggi è una prima azione dimostrativa e segna l'avvio delle iniziative della nostra brigata di liberazione. Il popolo valsusino non perdona i ladri, i corrotti e gli sciacalli". 

Meno di un anno dopo Esposito era stato oggetto di nuove minacce: tre molotov davanti al pianerottolo di casa (trovate da un vicino) e un biglietto di insulti nella buca delle lettere. “Caselli è andato in pensione, - si leggeva nel messaggio - Bersani è in rianimazione, i tuoi amichetti sono quindi fuori gioco. Chiamparino non tornerà. Ora tocca a te ritirarti o fare bum bum, la scelta è solo tua. Tornatene in prefettura la scorta non ti può proteggere più”. 

Il messaggio conteneva anche il riferimento ad un incontro privato del senatore con il giornalista de La Stampa Massimo Numa: “Tu e il tuo amichetto eravate proprio belli seduti alla panchina ai giardinetti, vi vogliamo vedere così”.

Sempre quest'anno il parlamentare aveva trovato nella buca delle lettere un altro messaggio intimidatorio: "Ormai la tua vita - dice un passaggio del testo, firmato con la stella a cinque punte che ricorda quella delle Brigate Rosse - non vale più niente (...) il popolo si è organizzato. Sei il primo della lista. Nessuno è in grado di proteggerti".