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MONDO

Le rivelazioni nel suo libro di memorie

Geithner: "Chiesero ad Obama di far cadere Berlusconi"

Nell'autunno 2011, racconta l'ex ministro del Tesoro, alcuni funzionari Ue avrebbero chiesto a Washington di fare pressione per la caduta del governo italiano. Il rifiuto americano: "Non potevamo avere il suo sangue nella mani" 

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Geithner e Obama (foto LaPresse)
Nell'autunno 2011 quando lo spread era alle stelle e l'economia italiana ad un passo dal baratro alcuni funzionari europei avrebbero fatto pressione sull'amministrazione Obama proponendo un piano per far cadere Berlusconi. L'america si sottrasse al complotto: "Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani". Parole dell'ex ministro del Tesoro Timothy Geithner, pubblicate in un libro di memorie uscito lunedì "Stress Test" e anticipate da La Stampa, che riaprono il dibattito su passaggio delicatissimo della storia italiana recente. Era già successo pochi mesi fa con un altro saggio, quello di Alan Friedman "Ammazziamo il Gattopardo", nel quale il giornalista americano sosteneva che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva contattato per la carica di premier Mario Monti già nell'estate del 2011, quindi quattro o cinque mesi prima della nomina dell'allora presidente della Bocconi a Palazzo Chigi.

"Ad un certo punto in quell'autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell'Fmi all'Italia, fino a quando non se ne fosse andato" scrive Geithener ripercorrendo i mesi frenetici in cui l'euro rischiò di saltare.

A settembre 2011 il ministro del Tesoro Usa fu invitato in Polonia all'Ecofin dove ricevette richieste per "fare pressioni sulla Merkel affinchè fosse meno tirchia, o sugli italiani e gli spagnoli affinchè fossero più responsabili". E allora arrivò anche la proposta del piano per far cadere Berlusconi. Ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore, precisa Geithner, l'America preferì evitare un complotto di tale portata.