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CULTURA

Il presidente Mogol scrive agli associati

La Siae si schiera con la Lega: alla radio una canzone italiana su tre

Mogol, in qualità di presidente della Siae, si fa interprete della proposta leghista: bisogna puntare sulla musica italiana e tutelare la nostra tradizione. Per questo firma una lettera agli associati chiedendo il loro appoggio alla proposta di legge a prima firma di Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera

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il presidente della Siae
La Siae, Società italiana degli autori e degli editori, tramite il suo presidente Giulio Rapetti - in arte Mogol -  lancia un appello ai suoi associati perché sostengano la proposta di legge del deputato leghista ed ex
direttore di Radio Padania Alessandro Morelli sulle quote da destinare alla musica italiana trasmessa in radio.

La lettera del presidente Siae
"Cari Associati - scrive Mogol - da qualche settimana si parla molto di una proposta di legge dal titolo 'Disposizioni in materia di programmazione radiofonica della produzione musicale italiana'. L'onorevole Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera, che ne è il primo firmatario, chiede 'che le emittenti radiofoniche, nazionali e private debbano riservare almeno un terzo della loro programmazione giornaliera alla produzione musicale italiana, opera di autori e di artisti italiani e incisa e prodotta in Italia, distribuita in maniera omogenea durante le 24 ore di programmazione'  e inoltre che una quota 'pari almeno al 10 per cento della programmazione giornaliera della produzione musicale italiana sia riservata alle produzioni degli artisti emergenti'.

La proposta di legge
"La proposta di legge - aggiunge il presidente della Siae - richiama altri esempi in Europa, come il sistema delle quote, utilizzato da molto tempo in Francia, dove dal 1994 le radio sono obbligate a trasmettere musica francese per una percentuale pari almeno al 40% della programmazione giornaliera". 

Il sosegno di Franceschini 
"L'argomento è ampio e complesso ed è stato già affrontato in passato con diverse proposte, tra cui quella avanzata dalla Fimi nel febbraio 2016 - scrive ancora Mogol agli associati - che chiedeva di garantire il 20% della programmazione radiofonica alle opere prime e seconde di artisti italiani e con l'intervento nel novembre 2017 dell'allora ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini che in apertura della Milano Music Week parlò della possibilità di prevedere quote di obbligatorietà di trasmissione della musica italiana grazie ad alcune norme introdotte nella nuova Legge dello spettacolo".

Quattro stazioni su dieci
"In base ai nostri dati medi di ripartizione dei diritti d'autore, relativi al periodo 2010-2017 - spiega - su dieci stazioni radiofoniche, soltanto quattro rispetterebbero la soglia del 33% della proposta di legge dell'onorevole Morelli. Tale iniziativa avrebbe dunque un impatto positivo sul mercato radiofonico italiano generando maggiori introiti in diritti d'autore e in diritti connessi e contribuendo ad aumentare la quantità di musica prodotta in Italia. Come sapete - aggiunge - promuovere la musica italiana significa infatti sostenere l'industria culturale del nostro Paese e quindi le tante persone che ci lavorano".

Contribuire alla battaglia
Il presidente della Siae conclude la sua lettera con un appello: "Per questo motivo chiedo a tutti voi di contribuire a questa battaglia per la valorizzazione della nostra musica nelle radio. Qualsiasi vostra iniziativa sarà preziosa affinché si affermi il principio che la musica italiana fa parte del nostro patrimonio culturale e in quanto tale va valorizzata e difesa", dice ancora Mogol.