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FIFA 2014

L'albiceleste vince 2-1

Una prodezza di Messi stende la Bosnia ma Argentina da rivedere

Subito avanti con un autogol di Kolasinac , la squadra di Sabella delude. Nella ripresa gemma della "pulce", Ibisevic accorcia a 5' dal termine

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di Mauro Caputi
L'Argentina non brilla nella notte del Maracanà, ma ha la meglio 2-1 sulla Bosnia Erzegovina. E deve ringraziare un lampo nel buio di Lionel Messi se può bagnare il debutto con una vittoria nella partita d'esordio del gruppo F.

Sabella parte senza Higuain e propone una difesa a cinque con Aguero e Messi davanti a Maxi Rodriguez, Mascherano e Di Maria. Susic schiera gli 'italiani' Lulic e Pjanic nella mediana, con Dzeko punta unica. L'avvio sembra dei più promettenti per l'albiceleste. E' solo il 3' quando un cross di Messi mette in crisi la retroguardia bosniaca: Kolasinac tocca involontariamente alle spalle del proprio portiere. Per gli amanti delle statistiche, si tratta dell'autogol più veloce della storia dei Mondiali. L'Argentina, però, per il primo tempo, si ferma qui. Non che la Bosnia faccia molto di più, però si procura un paio di occasioni. Al 13' Hajrovic non riesce ad addomesticare una rifinitura di Misimovic, con Romero che esce a sventare la minaccia. E al 40' il portiere ex Sampdoria dice no alla zuccata di Lulic su corner.

Nell'intervallo evidentemente Sabella si accorge che così non va e decide di osare di più. Dentro Higuain e Gago per Maxi Rodriguez e Campagnaro. Difesa a quattro e Messi a giostrare dietro due punte. Non cambia molto, anzi la Bosnia trova qualche spazio in più. Ci prova due volte Hajrovic da fuori, Romero c'è. Il 'napoletano' Fernandez è bravo ad anticipare di testa Dzeko su un cross interessante di Hajrovic. Dall'altra parte Aguero non rifinisce bene per Higuain, Begovic (poco impegnato) spezza la trama in presa bassa. Messi calcia malamente una punizione, poi decide di fare il fenomeno: parte dalla trequarti, dialoga con Higuain e gioca a biliardo con il palo interno. E' il 65' e alla 'pulce' sono bastati 15" per dare un senso alla sua partita e a quella dell'Argentina. Che comincia a fare accademia. Fra rabone (Di Maria) e scambi insistiti dei tre davanti sembra che l'albiceleste possa trovare il tris in qualsiasi momento. Il gol lo trova invece Ibisevic all'85'. Il capocannoniere bosniaco delle partite di qualificazione riceve da Lulic e mette fra le gambe di un non impeccabile Romero. La Bosnia però non ha più energie per provare a fare l'impresa. Sabella, a ogni buon conto, toglie Aguero e si copre con Biglia. La vittoria c'è, per il bel gioco ci sono le partite con Iran e Nigeria.