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MONDO

Il discorso a Sydney

Il monito di Angela Merkel: "Non solo Kiev, rischiano anche altri Stati"

La cancelliera: "L'idea che una guerra moderna possa essere circoscritta è un errore fatale"

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Angela Merkel
Sydney (Australia)
Dietro le quinte del G20 prosegue il durissimo scontro tra Vladimir Putin e Angela Merkel, mentre la crisi Ucraina è il leitmotiv nei rapporti tra la Russia e l'Ovest. Benché il leader del Cremlino abbia sottolineato più volte, prima di lasciare Brisbane - in anticipo - il clima "costruttivo del vertice", in realtà quello che emerge sono sorrisi tirati e un forte gelo tra Mosca e l'Ue. Ma soprattutto tra Mosca e Angela Merkel.

Il monito della Merkel
"Qui non si tratta solo dell'Ucraina. Si tratta della Moldavia, della Georgia e, se si va avanti così, ci si può chiedere se ci si debba interrogare anche sulla Serbia e sugli stati dei Balcani dell'ovest", ha detto la cancelliera a Sydney, in un discorso particolarmente duro con Mosca. Merkel ha poi aggiunto: "L'idea che una guerra moderna possa essere circoscritta è un errore fatale. Da una crisi regionale nei Balcani il conflitto divamperebbe in poche settimane". La cancelliera ha ricordato i due confliti mondiali: "Come si potè arrivare a tanto, 100 anni fa, fra i popoli e le nazioni? Mancò la volontà di risolvere pacificamente le divergenze, anche per l'assunto arrogante della propria superiorità militare".

La provocazione di Putin 
In giornata, arriva la provocazione del presidente russo Vladimir Putin. In un'intervista con la tv tedesca Ard ha detto che l'ipotesi di una federalizzazione ucraina "sorprendentemente non piace" ad alcune forze politiche di Kiev. Mentre il presidente ucraino Petro Poroshenko ha incalzato: "Siamo pronti per uno scenario di guerra totale" con Mosca, perché la Russia "non rispetta alcun accordo" e i combattimenti continuano a Donetsk.