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SPETTACOLO

Aveva 96 anni

Morto Guido Stagnaro, padre letterario di Topo Gigio

L'autore poliedrico, pioniere della tivù italiana, è morto a Milano causa del Covid. In 40 anni di carriera ha scritto scrittore e sceneggiatore di oltre trecento fiabe per bambini 

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Guido Stagnaro con Topo Gigio
Il Covid si è portato via anche Guido Stagnaro, milanese d'adozione, nato a Sestri Levante il 20 gennaio del 1925, morto a Milano il 18 febbraio a 96 anni. Stagnaro era il "papà letterario" di Topo Gigio, portato al successo insieme all'autrice 'madre' Maria Perego scomparsa nel 2019 (1923- 2019).

Pioniere della tivù italiana, prima in Rai e poi nelle reti private, la carriera di Stagnaro lunga quattro decenni lo ha visto autore prolifico in diversi ambiti. Regista, attore, autore teatrale e televisivo e soprattutto fecondo scrittore e sceneggiatore di oltre trecento fiabe per bambini, produzione che lo ha visto più volte vincitore del Premio nazionale di Regia televisiva.

Nel 2009 è stato testimonial d'eccezione del Premio H.C. Andersen di Sestri Levante. Dalla Tv dei ragazzi alla regia di spettacoli musicali, commedie, sit-com e film per il piccolo schermo, Stagnaro è stato testimone e protagonista della storia della televisione italiana e dei suoi cambiamenti. "La sua è stata una vita piena di incontri, un'entusiasmante cavalcata nella storia dello spettacolo italiano, tra realtà e fantasia, luci e personaggi, che Guido Stagnaro mi ha raccontato nel 2014 nel libro «L'artigiano della tivù» (Mursia)", dice l'autrice Maria Teresa Melodia nel dare la notizia della scomparsa.

Nella prefazione il critico Aldo Grasso scriveva: "Di Stagnaro si diceva che era un gran signore ligure, signore di suo, ma ancora di più per il gran rifiuto riguardo la sua creatura più famosa, proprio Topo Gigio. Stagnaro lasciò a Federico Caldura (costruttore di pupazzi) e a Maria Perego (animatrice di quegli stessi pupazzi) l'eredità di Gigio, rinunciando ai diritti che gli sarebbero spettati, pur di dedicarsi a progetti più impegnativi".

Nel 1974 è il regista della prima trasmissione Rai a colori "Nel Mondo di Alice", con Milena Vukotic e molti cammei celebri tra cui Franca Valeri. Poi, l'impegno con le tv private. 

Le sue prime apparizioni televisive sono del 1959, a "Canzonissima", condotta da Delia Scala e Nino Manfredi e l'11 febbraio nella trasmissione per ragazzi "Saltamartino".

La storia di Topo Gigio
Il pupazzo più famoso della tivù italiana è dunque rimasto orfano. Venne inventato nel 1959 per la trasmissione Alta fedeltà della Rai, doppiato da Domenico Modugno. E fu subito successo. Un exploit che lo vide protagonista di trasmissioni quali lo Zecchino d'Oro, nelle pubblicità di Carosello ma anche in tanti show italiani e stranieri, finendo persino nell'Ed Sullivan Show in USA. Spesso protagonista in coppia con attori e personaggi famosissimi, da Dario Fo a John Wayne. Il personaggio, grandi orecchie, denti sporgenti e lunghi baffi, interpreta una figura romantica e innocente ma con forte senso dell'umorismo. Golosissimo di formaggio non si risparmia nel corteggiare le donne dello spettacolo nelle trasmissioni in cui appare: da Raffaella Carrà a Maria Teresa Ruta, da Heather Parisi a Mara Venier.

Nel 1960 è il protagonista del programma "Le storie di Topo Gigio" di Stagnaro, in onda ogni mercoledì pomeriggio, da cui partì il vero successo del personaggio, soprattutto presso i bambini. Nel 1961 fu il primo pupazzo animato ad apparire nel "Carosello", come testimonial dei biscotti Pavesini. Lo stesso anno fu protagonista del film "Le avventure di Topo Gigio" diretto da Federico Caldura e Luca De Rico con sceneggiatura di Stagnaro e di Mario Faustinelli. Il 1961 fu anche l'anno del debutto di Topo Gigio sul "Corriere dei Piccoli", disegnato da Dino Battaglia su sceneggiatura di Perego, Federico Caldura ed Alberto Ongaro. Nel 1969 fu protagonista di una produzione cinematografica nipponica diretta da Kon Ichikawa, "Topo Gigio e la guerra del missile": il film fu un disastro di critica e pubblico.

Con un successo che dall'Italia è diventato internazionale, trasformandosi in gadget, libri, dischi, fumetti, giocattoli e cartoni animati. E Topo Gigio è entrato anche nell'immaginario popolare con frasi tipo "Ma cosa mi dici mai...", pronunciate con maliziosa voce. Oltre a Perego e Stagnaro, altri contribuirono fattivamente alla sua ideazione ed al suo iniziale successo, in particolare Federico Caldura e Peppino Mazzullo, sua voce storica.

Nel 1988 fu protagonista nell'anime "Bentornato Topo Gigio".  

Negli anni successivi partecipò a moltissime trasmissioni della Rai, in particolare come spalla fissa di Cino Tortorella nello "Zecchino d'Oro" e di Memo Remigi in "L'inquilino del piano di sotto". Nel 1974 presentò anche "Canzonissima" accanto a Raffaella Carrà.