Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/morto-il-presidente-Unicredit-Fabrizio-Saccomanni-b4bc2806-954d-41b2-84c4-3f042274a166.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Aveva 76 anni

È morto il presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni

Ex ministro dell'Economia, fu direttore generale di Banca d'Italia

Condividi
È morto improvvisamente il presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni. Ex ministro dell'Economia, aveva 76 anni. Dall'aprile del 2018 era presidente del Consiglio d'amministrazione di Unicredit. Fu direttore generale di Banca d'Italia e ministro del Tesoro sotto il governo Letta, tra il 28 aprile 2013 e il 22 febbraio 2014. Saccomanni aveva partecipato ieri alla conferenza stampa in occasione della semestrale di Unicredit. 

Mattarella: repubblica riconoscente partecipa cordoglio
"Scompare con Fabrizio Saccomanni un uomo di solida caratura internazionale, al quale il Paese si è affidato in più occasioni, attribuendogli significativi incarichi nella Banca centrale, sino alla responsabilità di Direttore generale di Bankitalia e di supplente nel Consiglio della Banca Centrale Europea". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione diffusa dal Quirinale. "Chiamato al governo quale titolare del Ministero dell'Economia - prosegue - seppe esprimere anche in quella occasione il rigore della sua formazione di economista, unito a integrità e comprensione dei fenomeni sociali, forte della stima di cui godeva nella comunità finanziaria internazionale. Chiamato a presiedere UniCredit, ha portato la sua esperienza a garanzia del percorso di rafforzamento dell'istituto". "La Repubblica gli è riconoscente per i servigi prestati e partecipa al cordoglio per la sua morte", conclude. 

Ex ministro e dg Banca d'Italia
Romano doc, pochi sanno che era un appassionato di sonetti - i suoi preferiti erano i versi di Giuseppe Gioacchino Belli - e che ne scrisse uno ad hoc per dedicarlo a Carlo Azeglio Ciampi, che all'epoca compiva 70 anni. Parliamo di tanti anni fa, quando era nella squadra della Banca d'Italia dove ha svolto gran parte della sua lunga carriera di economista. Fabrizio Saccomanni, classe 1942, si è spento oggi: era entrato a palazzo Koch nel giugno del 1967, e diventò direttore generale del 2006. Carica che abbandonò nell'aprile 2013 quando venne chiamato da Enrico Letta a sedere alla scrivania di Quintino Sella. Dall'istituto di via Nazionale a via XX Settembre: è stato Ministro dell'Economia fino al 22 febbraio 2014 per poi approdare all'Unicredit nel febbraio dello scorso anno come presidente. Il suo nome venne fatto con insistenza come successore di Draghi. Anzi fu l'attuale presidente della Bce a segnalare la sua candidatura alla guida della Banca d'Italia. Non approdò alla carica di governatore, ma il suo nome rimase sinonimo di garanzia di rigore dei conti, con un orientamento allo stesso tempo molto aperto ai temi sociali e alle esigenze di crescita. Bocconiano doc, Saccomanni era peraltro molto apprezzato sulla scena internazionale: membro del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) e supplente del Governatore nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, dal 1970 al 1975 aveva lavorato anche presso il Fondo Monetario Internazionale in un momento chiave per impostare solide relazioni con gli Stati Uniti.