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ITALIA

Gli inquirenti contestano il reato di omicidio colposo

Napoli. Muore soffocato, 7 indagati tra medici e infermieri

Agli atti anche un video girato da un parente della vittima nel quale si vedrebbero i sanitari litigare dopo la morte del paziente. L'Asl ha disposto una ispezione per fare luce sulla vicenda

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La Procura della Repubblica di Napoli ha iscritto 7 persone nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Maurizio De Gregorio, l'uomo di 54 anni morto soffocato all'ospedale San Paolo a causa di un pezzo di pizza la sera dello scorso 18 maggio. Lo riporta Il Mattino.

Si tratta di medici e infermieri a cui gli inquirenti contestano il reato di omicidio colposo. Un atto dovuto in relazione all'esame autoptico che è stato eseguito ieri. Agli atti anche un video girato da un parente della vittima nel quale si vedrebbero i sanitari litigare dopo la morte del paziente. L'Asl ha anche disposto una ispezione per fare luce sulla vicenda.

La famiglia - subito dopo il decesso dell'uomo - ha sporto denuncia, sostenendo che la morte sarebbe dovuta a presunti ritardi nei soccorsi, causati anche da un forte litigio scoppiato tra i sanitari. Secondo quanto appreso finora e riportato da Il Mattino, la vicenda ha avuto inizio quando il 54enne, è arrivato al pronto soccorso del nosocomio a causa di un pezzo di pizza e mozzarella finiti nelle prime vie respiratorie. Cianotico e in evidente difficoltà respiratoria, l’uomo è stato accolto al triage in codice rosso (urgenza massima) è stato assistito da una dottoressa di turno la quale ha provato per 3 o 4 volte ad effettuare la manovra di Heimlich, una tecnica di primo soccorso per rimuovere le ostruzioni delle vie aeree. Manovra a detta degli esperti che costituisce un’efficace misura per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. Non tuttavia in questo caso. Il paziente ha perso i sensi.

A quel punto il medico di urgenza, con l’aiuto di un chirurgo di turno in pronto soccorso, ha provato a togliere il frammento di pizza che ostruiva le vie aeree con una pinza e un laringoscopio. Anche questo tentativo è andato purtroppo a vuoto. Di fronte all’impossibilità di mettere in atto altre manovre disostruttive agendo dall’esterno (pare che il paziente fosse sovrappeso) i sanitari hanno allertato la rianimazione per l’arrivo di un anestesista probabilmente pensando di praticare una tracheotomia di urgenza. Quest’ultimo è arrivato dopo alcuni lunghi minuti, ma non c’è stato nulla da fare. La situazione si è complicata fino a precipitare verso la morte del paziente.